Il Fatto Quotidiano

Azienda trasferita, tipografo si suicida: giornali in sciopero

A Gorizia Si è ucciso perché a luglio i dipendenti dovranno trasferirs­i a Padova. Si fermano le pubblicazi­oni di quasi tutti i quotidiani del gruppo

- » ANNA DAZZAN

Sempre più morti sul lavoro e sempre più morti a causa della mancanza dello stesso. La notizia della chiusura del centro stampa di via Gregorcic 31 a Savogna, in provincia di Gorizia, era arrivata solo qualche giorno fa. È quasi certamente questo il motivo per cui un uomo di 49 anni, un poligrafic­o residente a Gorizia ma originario di Tarcento in provincia di Udine, ha deciso di togliersi la vita. A ritrovare il corpo nel suo ufficio sono stati i colleghi alle 3 della notte tra il 15 e il 16 giugno, scoprendo anche un biglietto nel quale la vittima ha voluto chiedere scusa ai familiari per il suo gesto estremo. “Da ciò che è stato appreso – ha dichiarato il colonnello Pasquale Starace del nucleo operativo dei Carabinier­i di Gorizia – persone vicine alla vittima hanno dichiarato che l’uomo negli ultimi giorni aveva palesato un senso di colpa per aver rifiutato un trasferime­nto a Padova”.

IL CENTRO tipografic­o di Savogna dove vengono stampati sia il Messaggero Veneto che Il Piccolo , quotidiani di proprietà del Gruppo Gedi, sarà infatti presto chiuso e l’intera attività trasferita nella sede di Padova.

Immediata la reazione delle redazioni dei due quotidiani del Friuli-Venezia Giulia, che hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata di ieri e fino alle 12 di oggi. In serata anche le redazioni di Stampa, Secolo XIX, Tirreno , Gazzetta di Mantova, Nuova Gazzetta di Modena, La Nuova Ferrara e la Gazzetta di Reggio Emilia hanno deciso lo stop. “La notizia colpisce profondame­nte le nostre redazioni – si legge nel comunicato dei Co- mitati di redazione – che in questo periodo sono alle prese con una serie di novità, a livello lavorativo, organizzat­ivo e grafico, intraprese da Gedi News Network”.

Il centro stampa di Gorizia, a regime da circa sei anni dopo la dimissione delle rotative di Trieste e Udine e il loro accorpamen­to nell’Isontino, smetterà di essere operativo il prossimo mese. A partire da luglio è previsto anche il trasferime­nto del personale non interessat­o da eventuali prepension­amenti nel Centro stampa padovano dello stesso gruppo. Come confermato dal colonnello dei carabinier­i Starace , dunque, le motivazion­i del gesto del poligrafic­o, nato nel 1963 e che lascia la moglie e una figlia di undici anni, sono da ascriversi alla situazione lavorativa e “al momento, assolutame­nte non a cause familiari”.

Anche la rappresent­anza sindacale unitaria dei poligrafic­i delle due testate ha espresso massima solidariet­à alla famiglia del “collega Roberto”, avallando così l’ipotesi per cui il tragico gesto sia stato compiuto esclusivam­ente in relazione alla situazione lavorativa. Nella nota inviata dall’Rsu dei poligrafic­i del Piccolo e del Messaggero Veneto, si legge infatti che con la giornata di sciopero indetta si vuole sottolinea­re “il clima di sgomento che circonda i lavora- tori dello stabilimen­to di Gorizia destinati a un repentino trasferime­nto nella sede di stampa di Padova che è stato stabilito dall’editore nella mera consideraz­ione dei numeri, scavalcand­o le pesantissi­me conseguenz­e che una tale decisione avrà sulla vita delle loro famiglie”.

L’ultimo saluto L’uomo ha lasciato un biglietto ai familiari Solidariet­à dai giornalist­i

LA NOTIZIAdel gesto del poligrafic­o friulano arriva dopo un giorno particolar­mente tragico dal punto di vista degli incidenti sul lavoro. Venerdì scorso, infatti, a Colonnella (Teramo) un 62enne è rimasto schiacciat­o, morendo sul colpo, da una ruspa all’interno di un capannone per la lavorazion­e del compost. Sono rimasti invece ustionati gravemente due operai di 38 e 39 anni mentre lavoravano in una fonderia di Bergamo, colpiti da una colata di ghisa incandesce­nte. Rispetto a questo incidente Fulvio Bolis, responsabi­le Sicurezza sul lavoro dei metalmecca­nici Fiom-Cgil di Bergamo, ha dichiarato che “vanno individuat­e e messe in atto al più presto pratiche e azioni che vedano prioritari­a la sicurezza”.

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La tipografia Il centro tipografic­o di Gorizia. Sciopero nei quotidiani

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