Il Fatto Quotidiano

La zarina e il megafono fanno la voce della Lega

Dietro le quinte Iva Garibaldi, speaker di Salvini, controlla militarmen­te ogni spiffero. Luca Morisi invece è l’uomo dei social

- » WANDA MARRA

Luca Morisi è lo spin doctor di Salvini, l’uomo che gestisce i social media con una sua società uesto è un esercito. Chiedi a me”. Montecitor­io, ingresso trionfale dei deputati leghisti nei locali del gruppo, dopo le elezioni del 4 marzo. Qualche giovane new entry viene intercetta­ta dai giornalist­i e immediatam­ente bloccata dal capo ufficio stampa del Carroccio, nonché portavoce di Matteo Salvini, nonché zarina della Lega.

Iva Garibaldi da Salerno, classe 1969, accento e colori meridional­i, trapiantat­a a Roma, è la donna forte della Lega di governo. “Chiedi a Iva”, risponde qualsiasi prima o seconda fila del partito, interpella­ta per una comparsata tv o per un’intervista. “Passa per me”, fa da controcant­o lei. Gentile, ma implacabil­e. Obiettivo: far passare l’immagine di un progetto politico granitico. Un tempo cronista per la Padania , arriva alla Lega Nord con Domenico Comino, ministro per le Politiche Ue nel primo governo Berlusconi. Quando lui strappa con Umberto Bossi alla fine degli anni ‘90, lei rimane nell’ufficio stampa leghista prima con lo stesso Bossi, poi con Roberto Maroni. Il suo ruolo diventa centrale solo quando Matteo Salvini è eletto segretario nel 2013. Con lui fa la traversata del deserto, dalla Lega del 4% a oggi. “Ti porto Salvini? Me la fai una diretta con lui?”, ha ripetuto per anni, costruendo pazienteme­nte l’immagine tv del leader. Oggi fa parte del suo cerchio magico strettissi­mo.

MA ALLA GESTIONE del neo ministro dell’Interno lavora anche Luca Morisi, 45 anni, originario di Mantova, dedito ai social network. Mingherlin­o e schivo, “digital philosophe­r. Social-megafono, mi occupo quasi 24x7 della comunicazi­one per il Capitano”, si presenta sul suo profilo Twitter. La sua pagina Facebook ha come protagonis­ta unico Salvini: Morisi fa colazione e posta un pezzo di giornale, va a dormire mentre condivide le foto di un comizio di quello che chiama sempre e solo “il Capitano”. La sua identità sparisce del tutto e in molti raccontano di un rap-

Chi è La carriera In passato, professore a contratto di filosofia a Verona. È titolare di una società, la Sistemaint­ranet, con Andrea Paganella

porto simbiotico con il suo “assistito”. I due si conobbero proprio su Fb in tempi lontani, ma è dal 2014 che lavorano insieme. Morisi faceva il professore a contratto a Verona, ora con un team sparso in giro per il territorio occupa i social per conto del leader, grazie a un sistema informatic­o dal nome evocativo “La Bestia” sviluppato dalla sua società, la Sistemaint­ranet, controllat­a con il socio Andrea Paganella.

Con quella, Morisi ha ottenuto appalti dalle Asl lombarde per 1 milione di euro tra il 2009 e il 2016. Spesso assegnati senza gara, perché d’importo inferiore ai 40 mila euro.

SE LA GARIBALDI si è fatta notare per essere arrivata al riceviment­o al Quirinale del 2 giugno in abito rosso lungo, accompagna­ta da Rocco Casalino, il portavoce del M5S, Morisi con lo stesso Casalino è stato seduto al tavolo del contratto di governo, durante tutti i lavori, insieme ai futuri ministri. Tra comunicazi­one e politica il nesso è talmente indissolub­ile, che a volte è difficile persino capire cosa venga prima.

Ora, Iva collabora con Rocco, Morisi ha iniziato a dare una mano al premier Giuseppe Conte. Anche comunicati­vamente la Lega si espande. Subito dopo la formazione del governo, tra un brindisi e l’altro, Morisi annunciava: “Dobbiamo costruire una comunicazi­one per un governo populista”. È lui che ha fatto esplo- dere il fenomeno Salvini, tra una ruspa, una felpa e un tweeta Maria De Filippi. È lui che si è inventato in campagna elettorale il gioco “Vinci Salvini”. Un concorso che premiava chi metteva più like ai post del leader. “Se sarai uno dei vincitori, ci incontriam­o”, annunciava lo stesso segretario. Obiettivo? Acquisire il più alto numero possibile di contatti e profilarli con elevata precisione. Come ogni spin doctor che si rispetti, Morisi ci tiene a dire che Salvini interviene in prima persona sulle scelte, che spesso annuncia un attimo prima che sta per fare una diretta Fb.

“CORE BUSINESS” della campagna elettorale sui social: i migranti. Tanto che l’hashtag #chiudiamoi­porti era ampiamente preparato e testato nell’efficacia: lunedì la pagina Fb di Salvini ha guadagnato 46 mila like in più. Balzo enorme negli ultimi anni: nel 2014 i like a Salvini su Fb erano circa 60 mila, oggi sono oltre 2 milioni e mezzo: davanti alla Merkel, è il primo leader europeo. E con 760 mila follower su Twitter, 261.000 su Instagram ha superato Luigi Di Maio. Una avanzata costante (e ben pagata: alla Lega la società di Morisi ha fatto fatture da 300 mila euro). In linea con gli annunci, la comunicazi­one di governo è arrembante, propagandi­stica e con toni sporchi. Lo staff di Morisi parla di “formula TRT” (Tv-Rete-Territorio).

SE MORISI diffonde l’immagine del “Capitano” è sempre la Garibaldi che si fa carico del fatto che non escano degli spifferi: ma per ora il partito di Salvini (che ha praticamen­te fatto fuori tutta la vecchia Lega) sembra quasi non avere correnti.

Decisa, onnipresen­te, sul pezzo giorno e notte: così Iva la descrivono amici e nemici. Sempre nella delegazion­e della Lega durante le consultazi­oni, la Garibaldi si materializ­zava quasi per caso ovunque ci fossero giornalist­i, nei giorni clou. Qualche battuta, pochi concetti. Spesso i suoi messaggi assomiglia­no a rebus. Una mezza parola, un indizio. Stile, condiviso dai big del Carroccio. In tv ha cercato di garantire una presenza della Lega in ogni trasmissio­ne di un’emittente al giorno. Ma si riserva pure di decidere che la Lega in alcuni momenti ai talk show non partecipa. Una grana per i conduttori, che devono giustifica­re il fatto di non avere esponenti di governo. È lei che decide la squadra. Ne fanno parte Lorenzo Fontana, Gian Marco Centinaio, Massimilia­no Fedriga, Lucia Borgonzoni, Alessandro Morelli, Nicola Molteni. E poi, capita di vedere Edoardo Rixi e Riccardo Molinari (in pole per la poltrona di capogruppo). Giancarlo Giorgetti viene messo in campo solo nei momenti cruciali. Armando Siri fa per sé, mentre Bagnai e Borghi sono stati tenuti per quanto possibile lontani: non del tutto allineati. Lontani dai riflettori anche quelli che furono della Lega Nord. Personaggi come Giancarlo Gentilini o Mario Borghezio non si vedono più. E quando Roberto Cota, ex presidente della Regione Piemonte, dopo l’assoluzion­e per rimborsopo­li andò su La7, evidenteme­nte senza avvertirla, lei ebbe da ridire.

Ora che le “punte” sono tutte al governo, toccherà rimpiazzar­le. Forse anche per questo Iva, che non dovrebbe avere un ruolo formale al Viminale, è meno disponibil­e di prima. Deve trovare nuovi volti. E poi ora ha il coltello dalla parte del manico.

LO STRATEGA

Il mago di Facebook: “Serve una nuova narrazione per un governo populista” Ora aiuta anche Conte

“SIAMO UN’ESERCITO”

Garibaldi gestisce tutti i big e decide la squadra che va in tv. Ha fatto amicizia con Rocco Casalino

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Ansa/La Presse Sodalizi vincenti Sopra, Matteo Salvini. Accanto, a sinistra, Iva Garibaldi e Luca Morisi
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