DIRITTO DI REPLICA
In merito all’articolo “Il culto laico della penale così trionfano i costruttori” apparso su Il Fatto Quotid i an o del 15 giugno scorso, Salini Impregilo ritiene opportuno precisare quanto segue. L’affermazione che la più grande impresa di costruzioni italiana partecipi alla gara per l’aggiudicazione di un’opera di strategica importanza internazionale solo per incassare una penale è inutilmente offensiva. La legge regola la possibilità di risoluzione dei contratti e, a tutela della parte contraente che subisce la risoluzione, prevede una serie di garanzie tra cui anche la penale. Tale principio è affermato da leggi in tutti i Paesi del mondo, oltre che dalle prassi diffuse a livello internazionale nel settore delle costruzioni.
Nella specifica questione che riguarda la costruzione del ponte sullo Stretto, la decisione di risolvere il contratto è stata assunta con la promulgazione di una legge ad hoc per privare le società internazionali aggiudicatarie dell’appalto di quanto di loro spettanza, fatto che ha determinato l’inevitabile conseguenza dell’apertura di un ampio contenzioso contro la Pubblica amministrazione ed un forte discredito internazionale presso i governi delle imprese straniere, spagnole e giapponesi, vincitrici dell’appalto. Dovrebbe essere ovvio che parteci- pare a gare per l’aggiudicazione di grandi infrastrutture comporta l’assunzione di imponenti oneri economici per i finanziamenti e per il reclutamento di adeguate risorse umane competenti, trattandosi di opere di ingegneria estrema oltre alla rinuncia a perseguire altre opportunità di mercato. L’imponente sforzo è ovviamente, quindi, indirizzato esclusivamente all’ottenimento della commessa ed alla sua realizzazione.
Non avrebbe alcun senso, né industriale né finanziario, l’impegno e la profusione dei mezzi economici necessari per l’ottenimento della sola “penale”. Al contrario, la “penale” è un risarcimento previsto per il danno materiale e di immagine subito dall’azienda.
Salini Costruttori ha acquisito Impregilo attraverso un processo trasparente di Opa il cui prezzo teneva conto tra l’altro degli utili attesi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che non è stata realizzata, non ha generato gli utili che legittimamente ci si aspettava e, al contrario, ha prodotto ingenti danni economici.
Pietro Salini ha incontrato Luca Parnasi, signore che sino al momento dell’applicazione della misura godeva della massima considerazione, una sola volta ovvero in occasione della colazione divenuta inspiegabilmente di dominio pubblico.
LUIGI VIANELLO CORPORATE IDENTITY AND COMMUNICATION DIRECTOR SALINI IMPREGILO
Il gruppo Salini ha acquisito il controllo dell’Impregilo nel 2012, quando la maggiore impresa di costruzioni italiana già riportava nel bilancio non l’aspettativa di costruire il ponte sullo Stretto di Messina, ma quella di incassare le penali pretese per la mancata costruzione. Pretese che peraltro la controparte pubblica giudica infondate. È strano che Salini Impregilo oggi giudichi “inutilmente offensiva” una notizia pubblicata 13 anni fa, quando altri erano i proprietari di Impregilo che, di fronte alla pubblicazione di un fatto conclamato, non si offesero per niente.
GIORGIO MELETTI