Il Fatto Quotidiano

“Mio padre per l’Aquarius avrebbe attaccato Macron”

L’INTERVISTA Il figlio del grande scrittore italo-francese racconta Jean-Claude e la sua Marsiglia. “Mediterran­eo Noir” su SkyArteHd

- » GIAMPIERO CALAPÀ

io padre Jean-Claude sarebbe stato il primo a protestare per il respingime­nto della nave Aquarius: contro l’Italia, ma ancor di più contro la Francia che non ha mosso un dito”. Parola di Sebastien Izzo, figlio del grande scrittore italo-francese morto a 55 anni nel 2000, autore della triologia dell’ex poliziotto Fabio Montale ( Casino totale, Chourmo, Solea), di Marinai perdutie de Il sole dei morenti, in Italia tutti editi da e/o. In occasione dell’anniversar­io della nascita di Jean-Claude Izzo mercoledì SkyArteHd (canale 120, 400 e 106 di Sky) trasmetter­à alle 20:25 il documentar­io Med ite rran eo Noi r di Silvia Rota e Paolo Borraccett­i. Presentato in anteprima al Biografilm Film Festival, le immagini portano lo spettatore tra le strade di Marsiglia con la voce narrante di Fortunato Cerlino, il don Pietro Savastano della serie Gomorra ambientata in quella Napoli che tanto ha in comune col porto francese. La vita dello scrittore è ripercorsa, fra gli altri, proprio dal figlio Sebastien: “Mi manca... che non possa vedere i suoi nipoti”.

Suo padre viveva a Parigi da tempo quando tornò a Marsiglia e le chiese di passare delle serate insieme, di fargli vedere i suoi posti. Cercava i luoghi di Fabio Montale, lei lo sapeva?

Non sospettavo minimament­e, mentre mi faceva tutte quelle domande, che stava cercando di costruire l’ambientazi­one per le storie del suo personaggi­o.

E quando l’ha scoperto come ha reagito? Non mi sono arrabbiato ma mi sono molto sorpreso. Lui conosceva bene Marsiglia, ma non sapeva se fosse ormai cambiata e soprattutt­o, per far sì che il suo romanzo fosse di attualità, non sapeva quali fossero i luoghi alla moda, quelli considerat­i più importanti, dove la gioventù andava a passare le serate.

Luoghi che ci sono ancora? Sì, come il Bar des Maraîchers che troviamo molto nei suoi romanzi: non è più lo stesso rispetto a quello descritto del 1995, ma c’è.

Si sente un po’ figlio di Fabio Montale o è un po’ Fa bio

Montale lei...

No, non c’è nulla di Fabio Montale in me, in mio padre invece sì: come Montale, anche mio padre aveva degli amici a cui era molto legato. E c’è la passione per l’inchiesta, per l’indagine, che accomuna l’ex poliziotto immaginari­o a mio padre giornalist­a. Quante serate avete passato con una bottiglia di Lagavulin, in silenzio?

A bere soltanto, restando totalmente in silenzio, solo una, quella che descrivo nel documentar­io.

Oggi beve ancora whisky? Lo bevo ancora, certo non tutti i giorni... Ma mi capita ancora di berlo con piacere. Cosa le manca di più di suo padre Jean-Claude?

La cosa che mi manca di più è che non possa vedere i miei figli e poi mi manca il confronto con lui, quando parlavamo, ridevamo. Avevamo lo stesso punto di vista sulle cose, non ci siamo mai scontrati. Sono cresciuto in una famiglia di sinistra e continuo a credere nella condivisio­ne e nell’accoglienz­a. Alla notizia del respingime­nto dell’Aq ua ri us mio padre sarebbe stato il primo a criticare il governo. Avrebbe scritto un manifesto, più contro il governo francese che contro quello italiano, perché l’Italia si è rifiutata di accogliere l’Aquarius ma la Francia non ha fatto niente, non ha detto niente, ha lasciato fare, ha aspettato che altri si esprimesse­ro.

Macron è stato duro, poi è seguita la distension­e...

Sì, ma avrebbe potuto esserlo molto di più se avesse potuto dire: “Noi abbiamo fatto qualcosa”. Ma non ho sentito “li prendiamo noi”.

I libri di suo padre, scritti negli anni 90, sono ancora più attuali perché attraverso Marsiglia, che è una città-mondo, una città meticcia, fanno riflettere sulla necessità di aprire le porte e i porti...

Era avanti sul suo tempo. Il Mediterran­eo è rimasto sempre lo stesso, ma il Fronte nazionale era solo una scintilla allora, mentre adesso è un grande movimento, anche a livello europeo.

L’eredità più importante che suo padre ci ha lasciato? L’invito a restare umani e accoglient­i. A battersi sempre contro tutti i partiti fascisti e razzisti.

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 ??  ?? Canale 120 mercoledì Fortunato Cerlino, voce narrante nei locali di JeanClaude Izzo. Sotto, il figlio dello scrittore
Canale 120 mercoledì Fortunato Cerlino, voce narrante nei locali di JeanClaude Izzo. Sotto, il figlio dello scrittore
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