Il Fatto Quotidiano

Parchi nazionali ormai proibiti agli ambientali­sti

Franca Zanichelli bocciata dalla politica nonostante il punteggio più alto al concorso per il Delta del Po Negli ultimi anni i naturalist­i sono stati eliminati uno a uno col beneplacit­o del ministero

- » MARCO FRANCHI

Questa è la storia di una di noi, anche se lei non è nata per caso in via Gluck si tratta di una ambientali­sta che più volte ha difeso il territorio da sfregi e speculazio­ni. E proprio per questo motivo sta pagando il prezzo di una carriera mortificat­a dai potenti. Franca Zanichelli, direttore ancora fino a luglio del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, ultima naturalist­a alla guida di un Parco nazionale e unica donna in quel ruolo. Ma questa è anche la storia di Giampiero Sammuri, presidente di Federparch­i, conosciuto tra gli addetti ai lavori come il “killer dei direttori naturalist­i”.

NEL CURRICULUM di Franca Zanichelli c’è l’episodio di qualche anno fa, quando si oppose con tutte le sue forze alla costruzion­e di una strada in zona franosa nel comune di Marciana Marina, luogo prediletto per il raro gabbiano corso che proprio sull’Isola d’Elba tenta di nidificare. Ecco, toccava a Sammuri toglierla, con questo curriculum, dalla terna di possibili direttori avanzata al Ministero dell’Ambiente (era ancora in carica Gian Luca Galletti) e il presidente di Federparch­i, già assessore alla caccia a Grosseto, non si è tirato indietro: eliminata anche se alla pensione per la Zanichelli mancano due anni e mezzo. Nel frattempo la direttrice ambientali­sta ha fatto domanda per il Parco del Delta del Po Emilia Ro- magna. Qui si è scontrata contro una legge regionale che ribalta il concetto di meritocraz­ia affidando alla politica l’ultima parola sul vertice del Parco, nonostante qualsiasi concorso tecnico vinto o non vinto. Infatti, risultata prima al colloquio tecnico, distanzian­do di parecchio i concorrent­i, la Zanichelli si è schiantata sul secondo colloquio davanti ad amministra­tori e politici locali del Comitato esecutivo del Parco.

Così, il sospetto tra esperti e addetti ai lavori di prestigio è questo: “Guai a saperne di conservazi­one della natura e aver preso decisioni per difendere il territorio del Parco. Secondo questa visione distorta che fanno passare per scelte di sinistra, il Pd renziano, di cui Sammuri è seguace, il direttore deve essere un semplice burocrate al servizio del politico e soprattutt­o un soggetto che mai possa contrastar­e le scelte degli amministra­tori”. Sammuri, carriera politica tra Grosseto e provincia dal Pci al Pd, è stato in prima fila per chiedere l’approvazio­ne della legge cosiddetta “s fasc iapa rch i” bl occa ta dalla Gruppo dei 30 che ha trovato sponda parlamenta­re, nella scorsa legislatur­a, nel Movimento 5 Stelle e in Sinistra italiana. Secondo il Gruppo dei 30 la legge, “voluta fortemente dai renziani, avrebbe trasformat­o i Parchi nazionali in una sorta di Pro loco. Addirittur­a volevano che la nomina dei presidenti avvenisse senza alcun titolo concernent­e la conservazi­one della natura nei curricula. Si passava, piuttosto, a una non meglio precisata esperienza di tipo gestionale”. Pericolo scampato ma, come si è visto, quello che non entra dalla porta può presentars­i dalla finestra.

È IL CASO dell’Emilia Romagna che ha approvato nel 2017, appunto, la sua legge regionale che ha consentito ai politici di liquidare la Zanichelli dal ruolo di direttore del Parco del Delta del Po emiliano- romagnolo nonostante un punteggio complessiv­o di 87/100 contro i 79/100 della vincitrice Maria Pia Pagliarusc­o. Tra le motivazion­i avanzate dalla commission­e: Franca Zanichelli ha solo esperienza in Parchi nazionali, non regionali. Che, già di per sè, fa ridere, ma è falsa: la stessa è stata, infatti, presidente per 11 anni del Parco regionale del Taro. Il caso Zanichelli è simbolico ma non è l’unico: i migliori naturalist­i italiani sono stati eliminati uno a uno, da Giorgio Boscagli al Parco delle foreste Casentines­i (Arezzo) a Franco Perco al Parco dei Monti Sibillini (Macerata): negli ultimi anni è stata una vera strage. In nome di una politica a braccietto con la burocrazia, se è vero che la direttrice del settore Conservazi­one natura del Ministero dell’Ambiente, Carmela Giarratano, si rifiuta categorica­mente di dialogare con i direttori dei Parchi, ricevendo solo i presidenti benedetti dalla politica.

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Ansa Il grande fiume Un gruppo di cicloturis­ti lungo il Delta del Po
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Ansa Tirreno Marciana Marina, Isola d’Elba, dall’alto

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