Il Fatto Quotidiano

Per capire la cultura del Male prima e dopo la Shoah

La spirituali­tà segreta dei “marrani” nelle campagne antisemite in Spagna

- » FURIO COLOMBO

La cultura del bene ha le sue grandi invenzioni. Per esempio la scoperta della pietà che consente il soccorso, della identifica­zione che permette di accettare esistenza e dignità dell’altro, del rapporto fra invenzione e realtà che porta al mondo infido e avventuros­o del rapporto fra verità e menzogna. La cultura del male ha lavorato alacrement­e lungo questo stesso percorso per rovesciarl­o: non ti riconosco, non ti soccorro e credo in false ragioni per farti male, graduando il male senza alcuna altra ragione che il mio potere. Nella storia dell’umanità, al centro del punto di distinzion­e fra il bene e il male c’è una esemplare scoperta malvagia: inventare il popolo dei marrani. Che sono lo straordina­rio giocattolo della persecuzio- ne che comincia da prima, come difesa, e continua dopo, come condanna non cancellabi­le. Marrani è il libro di Donatella Di Cesare (Einaudi). È un testo di filosofia, storia e constatazi­one che rende espliciti alcuni concetti ovvi (nel mondo dell’antisemiti­smo) ma oscuri e volentieri abbandonat­i nella persuasion­e di vivere, dopo la Shoah, in una sorta di dopo guerra dove, insieme con la memoria del dolore, resta un senso illusorio di raggiunta immunità. Il gioco del marrano, spiega questo libro, è una scatola magica che nessuno ha mai smontato e che funziona ancora. Funziona bene, quando volete. O quando vuole l’antisemita profession­ale che ritroviamo, senza alcun turbamento di dubbio, generazion­e dopo generazion­e. Ma anche: nessuno ha voluto smontare questa scatola per una certa inconfessa­ta paura di doversi, da capo, misurare con il contenuto malefico, fondato su una presunta ardente fede cristiana e il timore di contagio col maleficio degli estranei alla fede, persino se non c’è alcuna fede e alcun ebreo. Esempio: la Polonia di oggi. Che cosa vuol dire “inventare i marrani”? Vuol dire che il convertito è un giocattolo nelle mani del po- tere cristiano, accettato e respinto, fintamente riconosciu­to e giudicato con disprezzo senza dover decidere né perchè né quando. Ciò accade in nome della libertà che il marrano (l’ebreo convertito nel linguaggio della grande persecuzio­ne ed espulsione spagnola) non avrà mai perchè, essendo per natura colpevole, dovrà sempre subire. E ciò vale sia per le condanne pronunciat­e apertament­e sia per quelle che restano un patrimonio tramandato e segreto, di una massoneria cristiana anti-ebraica. Il libro è carico di storia, ragione, riflession­e, che molti insegnanti di liceo farebbero bene a condivider­e (data la qualità della scrittura) con i loro studenti. È la storia dei rapporti dei cristiani con gli ebrei prima della Shoah. E dopo.

 ??  ?? Marrani L’altro dell’altro Donatella Di Cesare Pagine: 120 Prezzo: 12e Editore:
Einaudi
Marrani L’altro dell’altro Donatella Di Cesare Pagine: 120 Prezzo: 12e Editore: Einaudi
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy