Erdogan, ultima promessa: “Ora taglio i ministri”
Domani il voto Il presidente Erdogan gioca sull’esasperazione degli elettori e promette il taglio dei ministeri: da 26 a 16
La vigilia delle elezioni presidenziali e legislative anticipate è vissuta dai milioni di turchi aventi diritto al voto con preoccupazione. Ma non per il “terrorismo” del Pkk o per i problemi con la confinante Siria, bensì per la situazione economica della Turchia.
Molti ritengono che la svalutazione della lira turca e l'aumento esponenziale dell'inflazione non terminerà se il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan dovesse venire riconfermato sconfiggendo Muharrem Ince – deputato del maggior partito di opposizione, il repubblicano e kemalista Chp – il rivale con più possibilità di interrompere il lungo periodo al potere di Erdogan.
Ince potrebbe costringere per la prima volta Erdogan ad andare al ballottaggio dopo 15 anni di potere incontrastato (inizialmente da premier e quindi da capo dello Stato), ma molto difficilmente lo batterà all'eventuale secondo turno, fissato per l'8 luglio.
SECONDO I PRONOSTICI, Erdogan dovrebbe vincere già al primo turno delle Presidenziali con il 46 per cento dei voti, contro il 29 del repubblicano. Per rassicurare gli indecisi a causa del peggioramento del potere d'acquisto conseguente all'impennata dei prezzi dei beni di consumo, Erdogan in questi ultimi giorni di campagna elettorale ha promesso che interver- rà sul sistema burocratico e taglierà bruscamente il numero di ministeri a 16, accelerando ulteriormente il processo decisionale nel prossimo governo ,grazie al passaggio a una presidenza esecutiva. In ossequio al risultato positivo, seppur di strettissima misura e macchiato da brogli, del referendum fortemente voluto da Erdogan lo scorso anno, il passaggio al presidenzialismo avverrà automaticamente con la nuova le- gislatura. Per quanto riguarda le consultazioni legislative, il partito della Giustizia e Sviluppo (Akp) di cui Erdogan è il leader, potrebbe perdere la maggioranza assoluta pur attestandosi come miglior perdente con il 40 per cento dei voti.
Del resto le legislative si svolgeranno sulla base delle regole stabilite dalla nuova legge elettorale approvata lo scorso marzo.
Il nuovo sistema favorisce le coalizioni e permetterà ai piccoli partiti che si alleano con forze politiche più grandi di entrare in parlamento anche sen- za raggiungere l'altissima soglia di sbarramento del 10 per cento.
Tutti gli sfidanti di Erdogan hanno promesso che se vinceranno, cercheranno di fermare il passaggio da repubblica par- lamentare a repubblica presidenziale che prevede l'abolizione della figura del primo ministro e una forte interferenza del capo dello Stato sul potere legislativo e giudiziario.
ALCUNI FUNZIONARI han no svelato che Erdogan ha inoltre pianificato di razionalizzare il governo in vista di una rielezione, portando il team di gestione economica sotto lo stesso tetto per migliorare la collaborazione tra il ministero del Tesoro e il ministero delle Finanze.
Intanto i frigoriferi dei turchi sono sempre più vuoti . Eppure solo pochi giorni fa, durante un comizio, il presidente Erdogan ha dichiarato che l’aumento della vendita di frigoriferi è la prova del buon andamento dell’economia nazionale. “Se c'è un frigorifero in ogni casa, allora abbiamo un certo livello di prosperità”.
La popolazione ha reagito a questa affermazione con l'ironia dei tempi della rivolta di Gezi park del 2013, repressa nel sangue. I social media sono stati inondati di meme, tra cui uno raffigurante i turchi come uomini delle caverne prima dell’ascesa di Erdogan al potere, nel 2002. Per il resto è stata sfida all’ultimo comizio: Erdogan ha tenuto un discorso a Istanbul ieri sera, in programma anche un’intervista alla tv di Stato Trt.
Il suo rivale numero uno – Muharrem Ince – ha parlato ai sostenitori riuniti a Izmir (Smirne).
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