Il Fatto Quotidiano

Migranti, Malta mente e risponde picche all’Italia

La Valletta prima nega di aver ricevuto richiesta di aiuto, poi dice: “La Lifeline qui non attracca”

- » ANDREA PALLADINO

L’imbarcazio­ne della Ong in acque di competenza maltese: il nodo autorizzaz­ioni con l’Olanda. L’Europa tace

Soli, in mezzo al mare, tra la Libia, Malta e l’Italia. Per 224 migranti stipati sulla nave Lifeline la sorte sembra appesa a trattative tutte politiche, pretattich­e e calcoli in vista del delicatiss­imo vertice di domani. Malta, come sempre ha fatto, nega ogni competenza – e quindi l’accoglienz­a dei naufraghi – per le navi delle Ong che navigano nelle sue acque. Salvo accoglierl­e quando devono comprare il carburante o fare lavori in porto ma senza far sbarcare migranti. L’Italia si dice pronta a sequestrar­e le navi e, per bocca del ministro dell’Interno, ad arrestare l’intero equipaggio, proseguend­o nella politica dei porti chiusi alle Ong. L’Olanda - stato di bandiera secondo i registri ufficiali dell’Organizzaz­ione internazio­nale marittima - nega l’esistenza di un vincolo legale con la nave, spiegando che il certificat­o esibito dalla Ong tedesca non ha nessun valore. Tace l’Unione europea, mentre la Spagna si offre di nuovo come terra di accoglienz­a, dopo il caso Aquarius.

Nel frattempo la Lifeline è ferma, immobile nelle acque di competenza maltese per le operazioni Sar (Ricerca e soccorso), con 224 persone stremate. Guardano il mare attorno, senza vedere neanche l’ombra di un pezzo di terra. Sanno molto bene da dove fuggono, il terrore dei centri libici, l’inferno del deserto attraversa­to per mesi. Incerta è ancora la meta, quel Place of safety, luogo sicuro, previsto dalle norme internazio­nali sui salvataggi. Difficile spiegare che Malta se ne frega e che in Italia le cose sono cambiate, mentre l’Europa si trova divisa.

LIFELINE NON È Sos Méditerran­ée, né Medici senza frontiere. È forse la più piccola delle Ong impegnate dal 2016 in poi nei salvataggi umanitari. Ragazzi di Dresda, militanti decisi a non mollare, con poca voglia di diplomazia o trattative. Fino ad oggi aveva operato pochissimo, rimanendo ferma in un porto siciliano per mesi, con difficoltà nella raccolta di fondi. Poi il Mediterran­eo centrale si è di fatto svuotato di imbarcazio­ni di soccorso, ed hanno preso il largo. Come hanno fatto anche altre Ong – dalla Sea watch alla Open arms – si sono ri- fiutati di consegnare i migranti salvati alle motovedett­e libiche. Una decisione questa che, per il caso della Ong spagnola, aveva alla fine avuto l’avallo giudiziari­o del Tribunale di Ragusa: “Hanno agito in stato di necessità”, ha scritto il giudice. I migranti una volta salvati non possono essere riportati in Libia, luogo considerat­o non sicuro da diversi rapporti della Nazioni Unite e non firmatario della Convenzion­e di Ginevra sui rifugiati. La presenza di migranti nel Paese nordafrica­no sta diventando tra l’altro esplosiva, con più di 300 mila persone in situazione drammatica, pronti a giocarsi il tutto per tutto per partire. Un elemento di instabilit­à, questo, difficilme­nte risolvibil­e nel breve periodo. Salvini comunque si prepara ad andare a Tripoli.

Nel pomeriggio di ieri il ministro dei trasporti ed infrastrut­ture Danilo Toninelli ha attaccato duramente Malta, pubblicand­o una email di risposta alla richiesta italiana di farsi carico della nave, entrata nella zona Sar di La Valletta. “La disumanità di Malta è lo specchio dell’atteggiame­nto dell’Europa”, ha commentato Toninelli di fronte all’ennesimo rifiuto dei maltesi, per poi aggiungere: “Il centro di coordiname­nto dei soccorsi di La Valletta ha rifiutato qualsiasi tipo di intervento, se non il soccorso mirato a pochi casi di prima emergenza. Assurdo, dato che stiamo parlando di una nave con un carico circa cinque volte superiore le proprie effettive capacità”. La risposta della autorità maltesi è arrivata per bocca del ministro dell’Interno Michael Farrugia, subito retwittato dal premier Muscat: “Toni- nelli dovrebbe stare ai fatti. Il soccorso è avvenuto nell’area di ricerca e soccorso della Libia, tra la Libia e Lampedusa. L’operazione è coordinata dall’Italia. Malta non è coinvolta”. Replica arrivata dopo aver inizialmen­te fatto sapere di non aver ricevuto nessuna richiesta italiana. La Valletta, nelle sue comunicazi­oni di ieri, ha ricostruit­o quello che sembra essere lo schema consolidat­o nel Mediterran­eo centrale: richiesta di soccorso presa in carico dalle autorità italiane, che subito dopo hanno affidato il coordiname­nto alla Guardia costiera libica. Malta spiega di non essere la prima autorità intervenut­a e

L’ultima battaglia Toninelli attacca la “disumanità” maltese “specchio” dell’intera Europa

di trovarsi di fronte ad un evento “post-Sar ( Search and

rescue)”, successivo al naufragio. Una fase nella quale le autorità devono assegnare il posto sicuro per lo sbarco, il vero punto critico che sta dividendo l’Europa, con una triangolaz­ione Malta, Spagna e Francia contrappos­ta all’It al ia . Duro l’attacco di Salvini verso il presidente francese, definito il “signorino Macron”. Intanto la nave rimane al largo, senza il supporto – al momento – delle navi militari italiane, come era avvenuto con il caso Aquarius.

La contestazi­one relativa alla documentaz­ione della nave Lifeline continua a rima- nere un giallo. Salvini e Toninelli hanno confermato ieri l’accusa nei confronti della nave di essere senza una bandiera ufficiale. L’Organizzaz­ione internazio­nale marittima, contattata dal Fatto quo

tidiano, ha confermato quanto è riportato nei database ufficiali, ovvero la nazionalit­à olandese per la Lifeline: “L’informazio­ne che possiamo dare è quella dei registri sul nostro sito web, forniti dalle autorità marittime nazionali”. In ogni caso le autorità italiane hanno avviato una indagine specifica, minacciand­o il sequestro della nave qualora giunga in un porto italiano.

 ?? Ansa ?? La Ong tedesca La Lifeline è la nave dell’omonima Ong di Dresda. Sotto il ministro Danilo Toninelli
Ansa La Ong tedesca La Lifeline è la nave dell’omonima Ong di Dresda. Sotto il ministro Danilo Toninelli
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy