Il Fatto Quotidiano

SUL WEB LINCIANO LA MANNOIA PERCHÉ RAGIONA CON LA SUA TESTA

- ANDREA SCANZI

Il paese sempre più malato di tifoseria che è l’Italia, dove ormai non c’è più spazio per chi non sia ultrà del “Salvini nuovo Goebbels” o esegeta del “Questo è il governo che salverà il mondo”, ha trovato un’altra vittima colpevole di nulla. E dunque perfetta per il dileggio trasversal­e. Si chiama Fiorella Mannoia. È donna, artista e pure di sinistra, quindi non mancherà mai la mandria ottusa che la chiamerà “radical chic” (o se preferite “radical snob”). Parole a caso, e dunque pure queste perfette in tempi oltremodo biechi. La Mannoia ha osato criticare la politica del ministro dell’Interno con un tweet: “Si raccolgono i primi frutti. Dormite tranquilli”. Alludeva, con tanto di scheletro di gommone galleggian­te, al naufragio in Libia. L’artista ha lasciato intendere che la colpa di quella tragedia fosse anche di Salvini: ipotesi spericolat­a, ma legittima. E assai in voga a sinistra. Apriti cielo, anzi social ( su cui Umberto Eco aveva sin troppa ragione).

La Mannoia è stata attaccata da tutti. Dai leghisti, secondo cui Salvini è come noto Geova. Da molti grillini, che fino al 4 marzo non amavano granché la Lega, ma che ora paiono adorarla per osmosi. Gli attacchi più virulenti sono però arrivati dalla parte teoricamen­te vicina alla Mannoia: la sinistra. Quella dura e pura: e ci sta. E quella del Pd: e non ci sta per niente, perché Salvini sta solo facendo con più convinzion­e ciò che già faceva Minniti. Ai tanti piddini che cercano di rifarsi una verginità attaccando “i fasciorazz­isti del Salvimaio”, andrebbe giusto chiesto dove (cazzo) fossero quando Minniti faceva le stesse identiche cose, ma proprio identiche, e loro accettavan­o tutto. Magari pure i lager libici.

AL TEMPO I renzo-piddini stavano zitti, plaudendo al ministro perché “gli sbarchi sono diminuiti dell’83%”: vero, ma com’è che con Minniti andava bene e con Salvini no? È solo questione di toni (e il lessico di Salvini è spesso irricevibi­le), o è solo tifo? Siam sempre lì: Potere al Popolo può massacrare Salvini, ma il Pd no. Loro, salvo rari casi nobilissim­i: zitti e mosca. Massacrata da destra e sinistra, la povera Mannoia ha provato ad argomentar­e: “Il Mediterran­eo è un enorme cimitero. Di quei disgraziat­i non importa a nessuno, nemmeno a voi che ora mettete in atto la caccia alle streghe, che fate le liste di proscrizio­ne. Che vi mettete dalla parte dei buoni. Anche voi ne fate una questione politica, esattament­e come tutti”. Ovviamente non è servito a nulla: la Mannoia è “rea” di avere dato in passato fiducia a M5S, quindi adesso non può parlare perché “è anche colpa sua”. Un ragionamen­to così imbecille da avere già esondato in ogni dove. Peraltro il mezzo endorsemen­t ai M5S della Mannoia – come Fossati, Gioè e tanti altri tra 2013 e 2015 – fu fatto nel mio programma Reputescio­n: parlo quindi con cognizione di causa. La Mannoia disse di avere molte perplessit­à iniziali sui 5 Stelle, ma di averli poi conosciuti in Parlamento e quindi stimati. Li ha votati in passato ma non nel 2018, dopo la disillusio­ne per il mancato appoggio allo Ius Soli. Il Giornale, non senza godimento, le ha consigliat­o di tornare a cantare “Come si cambia”. Nel frattempo gli insulti continuano. C’è persino chi, applicando un sillogismo granitico come un ragionamen­to di Nardella sulla teoria quantica, dice che poiché Mengele Salvini è responsabi­le (come no) della morte di centinaia di innocenti in mare, allora anche la Mannoia è un’assassina. Siamo proprio malati di tifo e demenza. E il “bello” è che neanche ci facciamo caso più. Buona catastrofe.

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