Il Fatto Quotidiano

Il socio di papà Renzi tre volte in gran segreto a Palazzo Chigi

L’ AGENDA D ID AGOSTINO L’ imprendito­re indagato per false fatture elevi site a Lotti

- » DAVIDE VECCHI

L’ex socio di papà Tiziano annotava tutto. Anche di un pranzo in Puglia che l’allora premier saltò per correre alla finale femminile dell’US Open di tennis

Era atteso anche Matteo Renzi, con il padre Tiziano e la mamma Laura Bovoli, a pranzo alla masseria “Buca Due” di Fasano, ma l’allora premier all’ultimo minuto cancellò gli incontri pugliesi per volare a New York alla finale Us Open tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Era il 12 settembre 2015. Il gruppetto di pugliesi amici di famiglia aveva comunque già avuto modo di incontrarl­o, seppur rapidament­e, pochi mesi prima, il 17 giugno, a Palazzo Chigi, dove era arrivato per essere ricevuto da Luca Lotti, all’epoca sottosegre­tario. Alla testa l’organizzat­ore dell’incontro: Luigi Dagosti- no, amico e socio dei genitori dell’allora premier, arrestato il 13 giugno per fatture false. Con lui si presenta l’ex pm di Trani e oggi giudice civile a Roma, Antonio Savasta, indagato insieme a Dagostino per intralcio alla giustizia e corruzione oltre a precedenti guai giudiziari. C’è poi Roberto Franzè, fiscalista dell’i mprenditor­e pugliese nonché amico a sua volta dei genitori di Renzi ed ex componente del cda della società di gestione del risparmio di Cassa depositi e prestiti che accettò l’offerta d’acquisto presentata da Dagostino e soci per il teatro comunale di Firenze. Infine l’avvocato Ruggiero Sfrecola, all’epoca legale di alcuni imprendito­ri legati a Dagostino e indagati per fatture false in un fascicolo di cui titolare era Savasta. Ed è attraverso il telefonino di Sfrecola che gli inquirenti fiorentini trovano i maggiori riscontri degli incontri. È lui, infatti, a rendiconta­re una conoscente, Maria Adelaide Visaggio, sulle sue frequentaz­ioni romane.

Alle 18.02 del 17 giugno 2015, Sfrecola le scrive di trovarsi a Palazzo Chigi e poi di avere “chiacchera­to con Lotti (...) e conosciuto velocement­e Matteo Renzi”. Sfrecola scatta anche delle foto. Foto che ora sono nel fascicolo a carico di Dagostino. Ieri il Gip del tribunale del riesame di Firenze si è riservato di decidere sulla scarcerazi­one ma il procurator­e Christine von Borries ha depositato nuovi atti che secondo l’accusa dimostrano il pericolo di reiterazio­ne del reato: Dagostino, in concorso con la moglie Ilaria Niccolai, il commercial­ista e il consulente, lo scorso 28 maggio ha redatto un falso verbale di assemblea della so- cietà Nikila Invest finalizzat­o a trasferire fondi ad altra azienda riconducib­ile a Dagostino – la Syntagma – per acquisire villa Banti.

Le indagini sull’imprendito­re di Barletta hanno portato all’apertura di nuovi fascicoli. Quello che lo vede indagato insieme al magistrato Savasta è stato trasferito alla procura di Lecce. In quelle pagine sono ricostruit­i gli incontri romani avuti dal pm con Lotti il 17 giugno 2015 e una cena il 6 dicembre 2016 alla quale ha partecipat­o, sempre grazie a Dagostino, per conoscere alcuni membri del Csm, tra cui il vicepresid­ente Giovanni Legnini. Palazzo Maresciall­i aveva avviato un procedimen­to disciplina­re nei suoi confronti e, secondo quanto ricostruit­o, Savasta ha tentato di limitare i danni. Prima ha presentato richiesta di trasferime­nto da Bari per evitare “possibili incompatib­ilità am bie nt ali ”, poi ha tentato di parlare con Legnini. L’esito? Pessimo, come comunica lui stesso, intercetta­to, spiegando che alla cena il vicepresid­ente non ha voluto parlargli e lo ha allontanat­o bruscament­e. Così come inutile si sarebbe rivelato il tentativo di far intervenir­e Lotti, nonostante i buoni uffici di Dagostino.

L’imprendito­re, infatti, aveva una consuetudi­ne con l’ex sottosegre­tario. Una annotazion­e della Guardia di Finanza allegata agli atti di Firenze ricostruis­ce tre incontri avuti da Dagostino a Palazzo Chigi. Quello già detto del 17 giugno, poi un secondo il 17 settembre 2015 e questa volta si presenta insieme a Filippo Caracciolo, assessore all’ambiente della Regione Puglia costretto a dimettersi perché indagato per corruzione e turbativa d’asta, infine un terzo il 23 febbraio 2016.

Tutti annotati nelle agende che Dagostino diligentem­ente aggiornava. Il 12 settembre 2015, giorno in cui Tiziano Renzi e Laura Bovoli, raggiungon­o la Puglia perché ospiti dell’ex socio nella sua masseria ( poi venduta), Dagostino annota: “10.30 arrivo Tiziano e Laura”, “12.30 Filippo Caracciolo Barletta”, “15 dott Savasta caffè bar Igloo”, “16 .5 0 Sfrecola Ruggiero Savelletri”, “21 cena Tiziano e Laura da Tuccino Polignano”. O il 19 settembre 2015, giorno in cui va a Palazzo Chigi. Scrive Dagostino: “14 partenza per Roma; 16.30 senatore Nicola Latorre piazza Eustachio; 17.15 Andrea Bacci Luigi Carraro Franco Carraro, 18 Luca Lotti Caracciolo Filippo Palazzo Chigi; 20 Andrea Bacci cena Roma e part per Firenze”.

Il pranzo saltato L’allora premier era atteso a tavola in masseria: poi preferì partire per gli Us Open Le pressioni sul Csm Il magistrato Savasta, grazie all’amico dei Renzi, tentò di intervenir­e su Legnini

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Ansa Gli outlet Uno degli affari delle società riconducib­ili a Dagostino riguarda gli outlet di lusso
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