Lo “scaricabarile” Germania-Austria inguaia l’Italia
Berlino annuncia frontiere meridionali blindate, Vienna risponde minacciando di fare lo stesso con il Brennero
La dottrina Trump applicata alla Germania è la seguente: minacciare una crisi di governo per affrontare un problema, quello dell’arrivo dei migranti, che è ormai stato ridotto a proporzioni trascurabili (solo 17 mila le persone individuate nei primi 5 mesi dell’anno già registrate in altri paesi) mettere all’angolo gli alleati e scaricare le responsabilità su altri. La politica tedesca che ha contestato l’imprevedibilità e la non affidabilità all’inquilino della Casa Bianca è rimasta “vittima” della (rischiosissima) partita a scacchi di Horst Seehofer, il ministro degli Interni e della patria del quarto governo guidata da Angela Merkel.
Il braccio di ferro tra la cancelliera ed il leader del partito bavarese si era chiuso domenica notte con l’intesa sui centri di transizione dove la Csu ha preteso (e ottenuto) di ospitare i migranti registrati inizialmente in altri paesi. Cioè una misura considerata “equivalente ” da Seehofer rispetto agli auspicati respingimenti immediati alle frontiere tedesche. La Spd, il terzo alleato della Grande Coalizione, è almeno
Ognuno pensa a sé Il ministro degli Esteri Moavero: “Lo sforzo sugli immigrati deve essere condiviso”
scettica su questa soluzione, visto che aveva già respinto ipotesi simili in passato. I socialdemocratici vogliono capire se queste strutture saranno aperte o meno, se saranno cioè più simili a centri di “detenzione”. Con l’avallo della cancelliera, la Csu istituisce una categoria di persone dai diritti sospesi. Perché questi centri saranno sostanzialmente delle aree sovranazionali, visto che la Germania questi migranti non li vuole sul proprio territorio.
LA REAZIONE AUSTRIACA,
peraltro da parte di un governo conservatore influenzato dalla destra estrema, non è si fatta attendere. Vienna ha già fatto sapere di volersi cautelare proteggendo le proprie frontiere meridionali, quindi con l’Italia. La Csu, con la complicità del partito europeista della Merkel, ha spostato il problema su altri paesi. E per la Spd è rischioso sfilarsi per difendere i migranti senza perdere (ulteriormente) consensi.
“Il Consiglio europeo ha affermato che l’immigrazione è una questione europea, che serve uno sforzo condiviso. Se questo è lo spirito dovremmo entrare in una fase di cooperazione, ma la decisione del l’Austria di chiudere il Brennero sarebbe contro questo spirito. Chi la mettesse in
atto se ne dovrebbe assumere la responsabilità”, ha dichiarato il ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi a margine della visita di Stato del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in Lettonia. Seehofer ha lottato soprattutto in vista delle elezioni locali bavaresi: il 14 ottobre la Csu punta a confermare la maggioranza assoluta nel Land. Nel suo approccio non c’è una logica europea né una visione comune o solidale. Né c’è il riconoscimento della stessa Merkel e del suo ex ministro della Finanze Schäuble che paesi come l’Italia sono stati lasciati soli in passato. Seehofer ha imposto la propria linea ed ha dichiarato che continuerà a restare ministro. Una politica, la sua, che piace ai paesi dell’Est, quelli criticati per via delle crescenti limitazioni ai diritti costituzionali e quelli dai quali la stessa Csu non voleva più accettare “migranti del welfare”, ovvero cittadini comunitari accusati di voler approfittare del sistema tedesco di protezione.
“L’Europa si impegni di più sul fronte degli aiuti economici e di sostegno alla pace nei paesi di origini – ha aggiunto Moavero Milanesi - Bisogna poi agire lungo le rotte di transito, creando centri di aiuto lungo il tragitto. Poi ci sono le area di imbarco, ma qui serve una collaborazione con i paesi costieri. Non è facile ma bisogna mettersi a lavorare”. I colleghi di Italia e Germania, Matteo Salvini e Seehofer, si incontreranno l’11 luglio. Si tratta di un incontro bilaterale concordato dai due ministri in una “cordiale e costruttiva telefonata”.