Authority energia, a Bortoni la carriera costruita “a ritroso”
Nel mondo dei grand commis che guidano le Authority di garanzia se ne vedono di tutti i colori. Ma una storia così ancora mancava. Il collegio dei commissari dell’Autorità per l’Energia (Arera), scaduto da febbraio scorso e oggi in prorogatio, ha pensato di dare al suo presidente Guido Bortoni un avanzamento di carriera a ritroso che di fatto lo porterà ad avere, una volta tornato semplice dirigente, uno stipendio vicino a quello che prende ora, fissato a 240mila euro annui, cioè il massimo che dal 2014 può prendere un dirigente pubblico. La scelta e le modalità con cui è stata presa hanno fatto infuriare le organizzazioni sindacali. Il 20 giugno scorso Falbi, First Cisl e Fisac Cgil hanno scritto una formale diffida al direttore per gli Affari generali e Risorse ( Dagr), Giovanni Colombo, dall’adempiere con un atto “unilaterale” all’indicazione del collegio, considerata illegittima e in conflitto d’interessi.
L’ITER della decisione è quantomai curioso. L’11 aprile scorso il collegio - che essendo in prorogatio (in attesa che il governo indichi i nuovi vertici) dovrebbe in teoria limitarsi agli atti indifferibili e urgenti - ha dato “indirizzo” a Colombo di attribuire al presidente una “valorizzazione dell’anzianità maturata, anche alla luce della disciplina vigente in Antitrust, con l’attribuzio- ne di due livelli per ogni anno fuori ruolo”. Bortoni è un dirigente dell’Autorità, al cui vertice è stato nominato nel 2011 dal governo Berlusconi. Negli ultimi sette anni è perciò stato “fuori ruolo” per incarico di alta amministrazione, a cui vanno aggiunti altri due anni (dal gennaio 2009 a gennaio 2011) trascorsi al ministero dello Sviluppo come capo dipartimento dell’Energia. A conti fatti, quindi, è “fuori ruolo” da 9 anni. In questo modo gli vengono attribuiti in un colpo 18 livelli di avanzamento di carriera. Ognuno equivale a circa duemila euro lordi annui in più di stipendio; tirate le somme si arriverebbe a circa 40 mila euro lordi annui in più, che dovrebbero portare lo stipendio che Bortoni riceverà una volta tornato dirigente non lontano dai 240mila attuali. Al momento del voto, Bortoni è uscito dalla riunione per non doversi esprimere su una norma che lo riguardava.
Si badi bene: la decisione non è stata presa con un atto amministrativo, ma con un “indirizzo”, che non è stato reso pubblico. I sindacati se ne sono accorti facendo richiesta di accesso agli atti che è stata soddisfatta, dopo un iniziale rifiuto, solo ricorrendo all’Autorità anticorruzione. La notizia sta creando molto malumore all’in-
L’effetto
Se accordato, da dirigente arriverebbe ad avere uno stipendio non lontano da quello che riceve oggi Chi è Guido Bortoni è nato nel 1960 a Pavia dove si è laureato in ingegneria elettrica, ha inoltre conseguito un master al Politecnico di Milano in gestione aziendale
La carriera Dal 2011 è presidente dell’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas, dove è stato alto dirigente (ruolo che tornerà a ricoprire). Il suo mandato è scaduto a febbraio ed è in prorgatio É stato Capo del Dipartimento per l’energia del mise dal 2009 al 2011