Nega la pillola del giorno dopo: farmacista assolta
▶L’ALTROIERI,
dopo una lunga camera di consiglio, la Corte d’appello di Trieste ha confermato l’assoluzione per la farmacista di Monfalcone (Gorizia) che aveva dichiarato la propria obiezione di coscienza rifiutandosi di vendere la pillola del giorno dopo. Il Tribunale di Gorizia aveva già assolto la farmacista, ma la Procura aveva appellato la sentenza e ha chiesto quattro mesi per omis-
sione d’atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. "Ora finalmente la Corte d’appello del capoluogo giuliano ha confermato l’assoluzione, riconoscendo la particolare tenuità del fatto e l’infondatezza delle pretese accusatorie", scrivono Simone Pillon, capogruppo leghista in commissione Giustizia al Senato, e Marzio Calacione, avvocato, che hanno difeso la farmacista, esprimendo "felicità" per la
sentenza. "Speriamo che nessuno sia più costretto a subire un processo penale per aver semplicemente messo in pratica i principi etici dettati dalla propria coscienza. Il nostro ordinamento giuridico prevede la libertà di coscienza, come dimostrato da questa assoluzione, ma forse uno specifico chiarimento normativo potrebbe evitare infondati ma faticosi ricorsi allo strumento penale".