Il Fatto Quotidiano

Lega, sede fantasma a Milano Salvini: “Non ne sapevo nulla”

Mattarella gela la Lega: “Nessuna notizia di incontri al Quirinale”

- » TOMMASO RODANO

■ Il Guardasigi­lli Bonafede e il vicepremie­r dei Cinque Stelle Di Maio replicano al leader leghista: “Rispettare le sentenze, non siamo nella Seconda Repubblica”

“Via delle Stelline? Non so di cosa stia parlando”. Curioso: Matteo Salvini non conosce il recapito del suo partito. La sede della “Lega per Salvini premier” – creata in parallelo alla storica “Lega Nord per l’i ndip ende nza della Padania” – è in una stradina privata milanese a poche traverse dal Pio Albergo Trivulzio. Ma come dimostra un’inchiesta del fattoquoti­diano.it, all’indirizzo della Lega per Salvini non corrispond­e alcun ufficio di partito. Non c’è nulla: anche la copiosa corrispond­enza inviata al ( nuovo) Carroccio viene rimandata indietro. In compenso in via delle Stelline 1 c’è lo studio di un gruppo di commercial­isti – la Taaac srl – i cui proprietar­i sono nascosti dietro una fiduciaria. E il cui atto costitutiv­o è stato firmato da un notaio – Alberto Maria Ciambella – citato nelle inchieste dell’Espresso sul patrimonio della Lega.

Della sede “f a nt a s ma ” Salvini non sa nulla. Intercetta­to in un corridoio del Viminale, il ministro si dice sorpreso. “C os ’ è via delle Stelline?”. Più tardi, a un’altra domanda di un cronista risponde: “Approfondi­rò”.

NON È UNA QUESTIONE di toponomast­ica, ma di sostanza. La Lega per Salvini premier è il partito fotocopia del vecchio Carroccio. È stato fatto nascere a dicembre grazie a un escamotage parlamenta­re di Roberto Calderoli, grazie al quale la macchina da guerra di Salvini è stata dotata di un nuovo contenitor­e: altro simbolo, altri colori, altro statuto, altro programma, altri gruppi parlamenta­ri, altro codice per il 2x1000, altro bilancio. Altra sede e stesso segretario, che però ne ignora l’indirizzo.

La nuova Lega per Salvini premier – che entro dicembre dovrà celebrare il congresso fondativo – nelle intenzioni dei suoi promotori è soprattutt­o lo strumento che può garantire la capacità di raccoglier­e fondi e quindi la possibilit­à stessa di fare politica. I soldi della Lega, come noto, sono stati posti sotto sequestro dalla procura di Genova nel processo sulla truffa aggravata di Umberto Bossi e France- sco Belsito: per la Cassazione bisogna confiscare 49 milioni, “ovunque e presso chiunque siano custoditi”. Ma con la nuova Lega, ritengono Salvini e l’uomo macchina del partito Giulio Centemero, i magistrati avrebbero a che fare con un soggetto diverso e non potrebbero intervenir­e.

NEL FRATTEMPO il vicepremie­r si limita a ripetere che quei soldi sono stati spesi per l’attività politica del Carroccio, e ad accusare i pm genovesi di voler mettere “fuori legge un partito”, “con un atteggiame­nto che sembra più da regime che non da demo- crazia”. Poi continua a tirare la giacchetta del presidente della Repubblica: “Sarei felice di incontrare Mattarella. So che già in passato seguì la vicenda ed è sensibile al fatto che ci sia diritto di parola e di espression­e in Italia”. Dalla Lega sono convinti di riuscire a fissare un appuntamen­to non appena il Capo dello Stato tornerà dalla missione in Lituania: “Sono in corso contatti con il Quirinale”.

La circostanz­a però è smentita seccamente proprio dalla delegazion­e del Colle: “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è all’estero ed è all’oscuro di qualunque contatto”. Nessuna comunicazi­one ufficiale con la Lega.

POI CI SONO i partner di governo. I Cinque Stelle non sembrano eccessivam­ente addolorati dai primi inciampi degli onnipresen­ti alleati (ieri, per dire, una giornalist­a in conferenza stampa ha usato per errore l’espression­e “Governo Salvini”. Il diretto interessat­o ha riso di gusto).

Tra difendere la Lega o la Cassazione, i grillini non hanno dubbi. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha definito “berlusconi­ane”(tra le righe) le lamentele di Salvini sull’interferen­za dei magistrati: “Tutti devono potersi difendere fino all’ultimo grado di giudizio. Poi, però, le sentenze vanno rispettate, senza evocare scenari che sembrano appartener­e più alla seconda Repubblica” (controrepl­ica di Salvini: “Bonafede? Ho cose più importanti di cui occuparmi”).

Carlo Sibilia, sottosegre­tario al Viminale, lo dice ancora più chiarament­e: “Urlare alla magistratu­ra politicizz­ata quando qualcosa non ci sta bene ha un retrogusto berlusconi­ano che i cittadini vogliono dimenticar­e”.

Il Guardasigi­lli Bonafede gli dà del berlusconi­ano: “Parole che ricordano la seconda Repubblica”

 ??  ??
 ??  ??
 ?? Ansa ?? Lo scontro Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i vicepremie­r Matteo Salvini e Luigi Di Maio
Ansa Lo scontro Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i vicepremie­r Matteo Salvini e Luigi Di Maio
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy