Gup vs pm: “Assurdo accusare di sequestro chi trattiene migranti in attesa di espulsione”
▶L’AUTORITÀ di polizia può legittimamente trattenere gli extracomunitari nei cui confronti sia in corso una procedura di espulsione. Non è sequestro di persona, come invece sosteneva la Procura di Trieste, una tesi paragonata alle “chiacchiere da bar sport”, che non può essere accolta in sede giudiziaria. Il gup Giorgio Nicoli spiega, in 48 pagine, perché il 4 giugno, assolvendo 7 poliziotti, ha spazzato via sei anni di indagini, 170 presunti sequestri di persona ai danni di altrettanti extracomunitari e un'istruttoria di 20 mila pagine. L'inchiesta aveva preso il via dal suicidio di una cittadina straniera nel posto di polizia di Villa Opicina. Sul banco degli imputati erano finiti, tra gli altri, i dirigenti dell'Ufficio immigrazione. Sono stati tutti assolti: “Accuse manifestamente infondate” scrive il gup, che censura “una attività delegata del pm di frenetica acquisizione di documenti cartacei, video e informatici che ha impegnato mezzi, risorse umane e logistiche e tempo di dimensioni gigantesche”.
la Procura avrebbe dovuto dare più credito alle norme di legge e alle prove delle difese, che dimostravano la legittimità dei trattenimenti a fine di espulsione, magari con accompagnamento coatto alla frontiera. Definisce l'accusa “una teoria peregrina e velleitaria, e ciò secondo un giudizio – si stima – raggiungibile dall’uomo medio, senza particolari difficoltà”. Perché la tesi del pm sarebbe stata insostenibile, negando il diritto delle autorità italiane “di trattenere, per nessun motivo, qualsiasi cittadino straniero che risulti illegalmente presente sul territorio nazionale, perché lo vieta la Costituzione”. Per il gup ciò avrebbe significato “ritenere che gli agenti non possono fare i trattenimenti, neppure in vista del solo fine di assicurare nelle forme di legge e nel rispetto dei diritti degli interessati, l’allontanamento, mediante rimpatrio sempre obbligato, ma all’occorrenza anche forzato”.