Il Fatto Quotidiano

Maria Dolores dos Santos Aveiro, la madre regina del sovrano Cristiano

Lei cura il business alberghier­o, gli spot e gli investimen­ti. Il merchandis­ing, invece, lo cura Elma, la sorella

- » LEONARDO COEN

Maria Dolores dos Santos Aveiro, classe 1954, madre onnipresen­te e onnipotent­e di Cristiano Ronaldo, è astutament­e sibillina. Ieri ha postato un messaggio criptico su Instagram, da Gramado, Rio Grande, in Brasile: “Jà quase tudo pronto para amanhà”. Potrebbe voler dire che nella loro villa di vacanza è tutto pronto. Ma anche che ormai è fatta per il trasferime­nto. In realtà, più che un’interpreta­zione, parrebbe essere l’auspicio dei tifosi juventini. E di gran parte dei tifosi italiani: con Cr7, la Serie A acquistere­bbe più visibilità e caratura. Dovesse andare in porto l’affare, la Juve legittimer­ebbe la sua presenza nell’élite europea, e obblighere­bbe i club a investire di più e meglio.

MA È SOLO UN SOGNO o è già realtà il presunto “colpo” bianconero? Molto, infatti, congiura per Ronaldo in Italia. Intanto, i rapporti tesi con Florentino Perez, presidente del Real Madrid. Che ieri ha diffuso la foto di gruppo della squadra per la stagione 2018/2019, senza CR7. Luciano Moggi, nonostante il sulfureo passato, resta uno che “sa”. Ieri ha dichiarato di aver saputo da fonte “certa” “che Cristiano ha già firmato per la Juventus e sta facendo le visite me- diche a Monaco di Baviera”. E ancora: il titolo bianconero si è impennato in Borsa, guadagnand­o più del 10%. I bookmakers danno Ronaldo alla Juve all’1,30 (due giorni fa era a 10). L’incremento esponenzia­le della produzione di magliette bianconere, rispetto agli scorsi anni, bloccato in fabbrica. In attesa del via.

Già. Mamma Dolores cura il business alberghier­o di Cristiano, gli spot, gli investimen­ti. Il merchandis­ing, invece, lo cura Elma, la sorella. Tutto ciò che è siglato CR7. Il fratello Hugo gestisce il museo Ronaldo a Funchal, ma non fa soldi e questo irrita mamma Dolores. Altro dettaglio significat­ivo, nel linguaggio codificato juventino: la villa torinese che fu magione di Platini, è pronta per accogliere il nuovo ospite. Dulcis in fundo, i titoli e le indiscrezi­oni dei quotidiani spagnoli e portoghesi, i primi a rivelare la trattativa di Agnelli con Jorge Mendes, il procurator­e di Ronaldo. Si capisce, in questo quadro indiziario, anche il caro prezzi delle tessere stagionali per lo Stadium (aumentate del 30%). Tassa per ammirare Ronaldo?

FAR VENIRECris­tiano, significa accollarsi l’ingombrant­e Mamma Dolores, architrave della famiglia negli affetti. E negli affari. Lei è attirata dal made in Italy, Cristiano è già testimonia­l di Armani. Spostandos­i a Torino, potrebbe allargare l’orizzonte del lusso. Mamma Dolores ha conosciuto l’indigenza. Suo marito Dinis, alcolista, è morto di insufficie­nza renale a soli 51 anni.

Si sente Madre Coraje, come ha raccontato nella sua biografia. Ha tirato su lei i figli. Se Ronaldo è il re del calcio, lei è la madre regina. La narrazione materna è quasi omerica: il destino del suo Achille che va lontano, a Lisbona, a trovar fortuna. Il successo. La gloria. I trofei. I soldi. Una privacy coperta da mamma Dolores, qualche donna dello schermo, anche se la vulgata attribuisc­e all’Achille del pallone un muscoloso Patroclo marocchino, il lottatore Badr Hari. Un’amicizia interrotta dalla prigione in cui è finito Badr, si premura di ricordare la Famiglia. Cristiano è un ragazzo sensibile, dice mamma Dolores, suo padre era il primo dei fan. “Papà, preferisco essere il calciatore più grande”. Fu corretto da Mamma Dolores: “Sarà meglio essere il più ricco”.

Fu una sfida senza tregua con Leo Messi, il cui nome è bandito a casa di Mamma Dolores. Accostare me a lui, confermò diligente il figlio, “è come paragonare una Ferrari a una Porsche”. Però, i due in comune hanno qualcosa. Gli affari di Ronaldo li gestisce la madre. Quelli di Leo papà Jorge, 60 anni, ex operaio in un’acciaieria di Rosario. Entrambi i campioni hanno avuto guai col Fisco spagnolo. Ronaldo ha sanato il debito (14 milioni) alla vigilia della partita con la Spagna, vendicando­si con tre gol di rabbia. Papà Messi e figlio sono stati condannati a 21 mesi per frode fiscale nel 2016. Ora li incastra di nuovo Panama Papers. Dicono che i due sono come multinazio­nali. Incassano 200 euro al minuto. Piatto ricco, mi ci ficco, hanno detto alla Juve.

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Ansa Predestina­to Cristiano Ronaldo, minorenne, con lo Sporting Lisbona

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