Il Fatto Quotidiano

Il Senato fa melina per difendere i suoi vitalizi: “Sentiamo il Consiglio di Stato”

Audizioni (pure di Boeri) per perdere tempo

- » LUCA DE CAROLIS

■ Sempre più Casellati contro Fico, che chiede il reddito di cittadinan­za (“o il M5S muore”) e la fine della doppia indennità

Il grillino rosso che presiede la Camera corre a perdifiato, per portare a casa da qui a una settimana il taglio dei vitalizi, bandiera indispensa­bile per lui e il Movimento. E visto che c’è rilancia, promettend­o anche l’abol izio ne delle doppie indennità di chi ha un’altra funzione oltre a quella di deputato. Invece la forzista doc che guida il Senato borbotta, rallenta e senza dirlo punta a scavallare l’estate: perché il taglio dei vitalizi non è certo il suo stendardo, e poi perché il “collega” l’ha lasciato molto dietro con la sua corsa.

ECCOLA , la partita a corta distanza tra Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati sulle pensioni degli ex parlamenta­ri. Con il presidente della Camera che la sua delibera per ricalcolar­e tutti i vitalizi con il sistema contributi­vo l’ha già presentata. Tanto che ieri è scaduto il termine per presentare gli emendament­i al testo, e la buona notizia per Fico è che la Lega non dovrebbe averne depositati. Ergo, la maggioranz­a tra 5Stelle e Carroccio dovrebbe reggere anche in ufficio di presidenza, permettend­o di votare il testo la prossima settimana.

Poi però c’è la presidente del Senato Casellati, che appena tornata dalla visita negli Stati Uniti ieri ha presieduto un Consiglio di presidenza di tre ore proprio sui vitalizi. Conclusosi di fatto con un rinvio, non si sa a quando. Perché i 5Stelle che si erano presen- tati con la delibera di Fico si sono trovati di fronte un muro di dubbi e obiezioni. E alla fine hanno accettato di “limitare i danni” come dicono dal Movimento. Ossia, hanno deglutito il percorso indicato da Palazzo Madama con una nota: “Il Consiglio ha condiviso la necessità di ulteriori approfondi­menti sulle modalità di ricalcolo, anche attraverso l’audizione del presidente dell’Inps Tito Boeri, nonché l’acquisizio­ne di un parere da parte del Consiglio di Stato”. Insomma si dovrà sentire Boeri, il cui apporto è stato essenziale per la delibera scritta da Fico. E l’audizione potrebbe arrivare già la prossima settimana. Ma a Casellati e gli altri partiti vogliono anche nuovi studi sui parametri economici e una relazione dei giudici amministra­tivi. Quindi i tempi si dilaterann­o. Dal M5S hanno provato a chiedere una data entro cui concludere tutto. Ma Casellati non ha preso impegni: “Non posso darvi scadenze, ma faremo prima possibile”. Però è certo che alla presidente non piace il provvedime­nto. Come è evidente il suo fastidio per l’accelerazi­one di Fico. “Sarebbe stato meglio che il lavoro sui vitalizi fosse fatto in contempora­nea tra le due Camere” ha (in sostanza) detto aprendo il Consiglio di ieri. Mentre diversi partiti, come Pd e Fratelli d’I ta li a, hanno rilanciato la proposta di ritoccare i vitalizi con una legge ordinaria. E il M5S ovviamente non ne vuole sape- re. Poi ci sarebbe anche il ruolo della Lega: formalment­e d’accordo sulla misura, tanto che pochi giorni fa Matteo Salvini ha giurato che “prima si tagliano i vitalizi meglio è”.

Non posso dare scadenze, ma faremo prima possibile: sarebbe stato meglio lavorare in contempora­nea

ELISABETTA CASELLATI

MA IL CARROCCIO non si scalda sul tema, anche perché lo vede come un totem grillino. E ieri in Senato non ha spinto per accelerare sulla delibera Fico. Mentre alla Camera i leghisti continuano a confessare timori sulla possibile richiesta di risarcimen­ti da parte degli ex eletti. Anche se un parere dell’Avvocatura dello Stato avrebbe assicurato che i parlamenta­ri non possono essere oggetto di ricorsi per voti dati nell’ufficio di presidenza. Sospetti, paure, valutazion­i. Poi ci sono i dati certi, come gli emendament­i congiunti presentati ieri alla Camera da Fdi e Forza Italia, che rivedono in modo sensibile la delibera di Fico (ce n’è anche uno del Pd). Ma il presidente della Camera vuole andare dritto, e votare tra il 9 e il 13 luglio. “E comunque la presidente Casellati è stata informata preventiva­mente di tutti i passaggi” precisano da Montecitor­io.

Invece in Senato siamo agli auspici, come quello del questore Laura Bottici, del M5S: “L’orizzonte è far partire il provvedime­nto il prossimo 1° novembre, così come già prevede la delibera presentata da Fico”. Puntando anche sul sì rapido al testo alla Camera. “Se passa a Montecitor­io per Casellati sarà più difficile traccheggi­are” ragionano nel Movimento. Dove sperano che la Lega resti com’è ora: fredda, ma in linea con l’alleato. Altrimenti, altro che rinvio.

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Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico
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