Il Senato fa melina per difendere i suoi vitalizi: “Sentiamo il Consiglio di Stato”
Audizioni (pure di Boeri) per perdere tempo
■ Sempre più Casellati contro Fico, che chiede il reddito di cittadinanza (“o il M5S muore”) e la fine della doppia indennità
Il grillino rosso che presiede la Camera corre a perdifiato, per portare a casa da qui a una settimana il taglio dei vitalizi, bandiera indispensabile per lui e il Movimento. E visto che c’è rilancia, promettendo anche l’abol izio ne delle doppie indennità di chi ha un’altra funzione oltre a quella di deputato. Invece la forzista doc che guida il Senato borbotta, rallenta e senza dirlo punta a scavallare l’estate: perché il taglio dei vitalizi non è certo il suo stendardo, e poi perché il “collega” l’ha lasciato molto dietro con la sua corsa.
ECCOLA , la partita a corta distanza tra Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati sulle pensioni degli ex parlamentari. Con il presidente della Camera che la sua delibera per ricalcolare tutti i vitalizi con il sistema contributivo l’ha già presentata. Tanto che ieri è scaduto il termine per presentare gli emendamenti al testo, e la buona notizia per Fico è che la Lega non dovrebbe averne depositati. Ergo, la maggioranza tra 5Stelle e Carroccio dovrebbe reggere anche in ufficio di presidenza, permettendo di votare il testo la prossima settimana.
Poi però c’è la presidente del Senato Casellati, che appena tornata dalla visita negli Stati Uniti ieri ha presieduto un Consiglio di presidenza di tre ore proprio sui vitalizi. Conclusosi di fatto con un rinvio, non si sa a quando. Perché i 5Stelle che si erano presen- tati con la delibera di Fico si sono trovati di fronte un muro di dubbi e obiezioni. E alla fine hanno accettato di “limitare i danni” come dicono dal Movimento. Ossia, hanno deglutito il percorso indicato da Palazzo Madama con una nota: “Il Consiglio ha condiviso la necessità di ulteriori approfondimenti sulle modalità di ricalcolo, anche attraverso l’audizione del presidente dell’Inps Tito Boeri, nonché l’acquisizione di un parere da parte del Consiglio di Stato”. Insomma si dovrà sentire Boeri, il cui apporto è stato essenziale per la delibera scritta da Fico. E l’audizione potrebbe arrivare già la prossima settimana. Ma a Casellati e gli altri partiti vogliono anche nuovi studi sui parametri economici e una relazione dei giudici amministrativi. Quindi i tempi si dilateranno. Dal M5S hanno provato a chiedere una data entro cui concludere tutto. Ma Casellati non ha preso impegni: “Non posso darvi scadenze, ma faremo prima possibile”. Però è certo che alla presidente non piace il provvedimento. Come è evidente il suo fastidio per l’accelerazione di Fico. “Sarebbe stato meglio che il lavoro sui vitalizi fosse fatto in contemporanea tra le due Camere” ha (in sostanza) detto aprendo il Consiglio di ieri. Mentre diversi partiti, come Pd e Fratelli d’I ta li a, hanno rilanciato la proposta di ritoccare i vitalizi con una legge ordinaria. E il M5S ovviamente non ne vuole sape- re. Poi ci sarebbe anche il ruolo della Lega: formalmente d’accordo sulla misura, tanto che pochi giorni fa Matteo Salvini ha giurato che “prima si tagliano i vitalizi meglio è”.
Non posso dare scadenze, ma faremo prima possibile: sarebbe stato meglio lavorare in contemporanea
ELISABETTA CASELLATI
MA IL CARROCCIO non si scalda sul tema, anche perché lo vede come un totem grillino. E ieri in Senato non ha spinto per accelerare sulla delibera Fico. Mentre alla Camera i leghisti continuano a confessare timori sulla possibile richiesta di risarcimenti da parte degli ex eletti. Anche se un parere dell’Avvocatura dello Stato avrebbe assicurato che i parlamentari non possono essere oggetto di ricorsi per voti dati nell’ufficio di presidenza. Sospetti, paure, valutazioni. Poi ci sono i dati certi, come gli emendamenti congiunti presentati ieri alla Camera da Fdi e Forza Italia, che rivedono in modo sensibile la delibera di Fico (ce n’è anche uno del Pd). Ma il presidente della Camera vuole andare dritto, e votare tra il 9 e il 13 luglio. “E comunque la presidente Casellati è stata informata preventivamente di tutti i passaggi” precisano da Montecitorio.
Invece in Senato siamo agli auspici, come quello del questore Laura Bottici, del M5S: “L’orizzonte è far partire il provvedimento il prossimo 1° novembre, così come già prevede la delibera presentata da Fico”. Puntando anche sul sì rapido al testo alla Camera. “Se passa a Montecitorio per Casellati sarà più difficile traccheggiare” ragionano nel Movimento. Dove sperano che la Lega resti com’è ora: fredda, ma in linea con l’alleato. Altrimenti, altro che rinvio.