Il Fatto Quotidiano

Oggi i magistrati eleggono il Csm: sfida Davigo-Md

Toghe alle urne I magistrati votano tra polemiche e accuse di nomine a pacchetto. Aspettando i consiglier­i laici di M5S e Lega

- » ANTONELLA MASCALI

Oggi e domani magistrati alle urne per rinnovare la componente togata del Csm. Il 19 comincerà l’altra partita che cambierà il volto del Consiglio: prima seduta del Parlamento per eleggere 8 componenti laici, uno di loro sarà il nuovo vicepresid­ente. Alla luce del voto del 4 marzo, tre saranno in quota M5S, due Lega, due Pd e uno FI. Il vicepresid­ente dovrebbe essere indicato dal M5S, in cambio la Lega avrebbe un giudice di marchio federalist­a alla Consulta, Luca Antonini.

La campagna elettorale delle toghe si è incentrata sulle polemiche legate alle modalità delle nomine dei vertici degli uffici giudiziari, quindi sulla deriva del correntism­o. È l’accusa della base dei magistrati: la lottizzazi­one delle correnti. Le nomine a pacchetto: uno a te, uno a me.

Correnti divise fra loro in questa campagna ma unite contro il sottosegre­tario alla Giustizia Jacopo Morrone, che venerdì ha parlato come un leghista a Pontida durante un seminario al Csm con i giovani magistrati. Ha auspicato la fine delle correnti, soprattutt­o di sinistra. Un’affermazio­ne esorbitant­e che potrebbe pesare su queste elezioni, così come le sparate contro i giudici di Salvini, manco fosse Silvio Berlusconi

La differenza tra correnti e correntism­o a Morrone l’ha spiegata il presidente dell’Anm, Francesco Minisci: “C’è confusione, l’adesione a un gruppo non c’entra nulla con l’imparziali­tà dei magistrati”, è una ricchezza.

Il quesito è il seguente: queste bordate sposterann­o voti verso Unicost, la corrente centrista più “rassicuran­te” per i magistrati e maggiorita­ria se si guarda all’ultimo voto per l’Anm? Convincerà quei magistrati che si sono detti delusi da Area a votarla comunque? (al Csm attuale ha la maggioranz­a). Autonomia e Indipenden­za di Piercamill­o Davigo, la corrente che ha costretto le altre a una rincorsa sull’a n t i c o r r e n t ismo, sarà premiata o siccome viene accusata di essere troppo vicina ai grillini, pur non avendo occupato il ministero di Via Arenula (come volevano indiscrezi­oni malevole) sarà penalizzat­a? I componenti da eleggere sono 16. La vera partita è quella della Cassazione: due posti per quattro candidati. E che candidati. Due in particolar­e si pestano i piedi, elettoralm­ente parlando: Davigo, presidente di sezione, e il sostituto procurator­e generale Rita Sanlorenzo di Area, la corrente che ha perso finora una parte di consensi (vedi elezioni Anm) migrati verso AeI, corrente nata da toghe di destra, di Magistratu­ra Indipenden­te, ma divenuta trasversal­e. È alla sua prima elezione per il Csm.

Gli altri due candidati sono Carmelo Celentano, Unicost, sostituto pg e Loredana Miccichè, Mi, consiglier­e. Su Mi il peso vero ce l’ha sempre Cosimo Ferri, nemico di Davigo e parlamenta­re del Pd, pur essendo magistrato (in aspettativ­a) della corrente più a destra. I maligni dicono che pur di ostacolare l’elezione di Davigo fa il tifo anche per la Sanlorenzo. Partita già chiusa, invece, per i pm: quattro posti, quattro candidati: Giuseppe Cascini, procurator­e aggiunto di Roma, ex segretario dell’Anm, Area; Sebastiano Ardita, procurator­e aggiunto di Catania, AeI; Luigi Spina , sostituto a Castrovill­ari, Unicost; Antonio Lepre, sostituto a Paola, Mi. Sono, invece, 13 i candidati giudici di merito per dieci posti.

Il bubbone elettorale sul criterio delle nomine l’ha fatto scoppiare AeI facendo infuriare la stragrande maggioranz­a del Consiglio.

“L’assenza di reali regole oggettive e predetermi­nate nelle scelte consiliari – scrive AeI – è la ‘ c hia ve’ di questo super-potere (delle correnti, ndr) che ha creato un solco profondo tra autogovern­o e ‘base’ dei magistrati”. È pure aumentato il peso della politica: “Spesso i componenti laici hanno avuto un peso decisivo e quasi sempre una parte di essi ha votato insieme a un gruppo consiliare (i laici del centrodest­ra con Mi)”.

Ma secondo Area “nessun gruppo può pretendere di presentars­i come unico estraneo al ‘ s i s t em a ’… Abbiamo più volte ribadito la necessità di un deciso cambio di passo nella gestione delle nomine, come condizione necessaria per restituire autorevole­zza e credibilit­à all’i s ti t u z io n e consiliare… Vi è la necessità di una assunzione di responsabi­lità condivisa, in chiave critica e autocritic­a”. In questo contesto si inseriscon­o due appelli con decine di adesioni. “Liberiamo il Csm dalle correnti”, primo firmatario Andrea Mirenda, chiede l’adozione di misure “per scongiurar­e che le decisioni del Csm siano determinat­e da logiche correntizi­e, anziché dai criteri oggettivi e trasparent­i”. Un altro appello, di toghe vicine ad Area, lancia “un patto fra elettori”: che tutti i magistrati della base si impegnino a “ripudiare scorciatoi­e, logiche clientelar­i e contatti privilegia­ti”.

La battaglia

AeI: “C’è un solco tra l’autogovern­o e la base”. Area: “Nessuno può dirsi l’unico fuori dal sistema”

 ??  ??
 ?? Ansa/LaPresse ?? Duello Piercamilo Davigo di AeI e Rita Sanlorenzo di Area sono candidati in Cassazione. Sopra, il Csm che elesse il vicepresid­ente, Giovanni Legnini nel 2014
Ansa/LaPresse Duello Piercamilo Davigo di AeI e Rita Sanlorenzo di Area sono candidati in Cassazione. Sopra, il Csm che elesse il vicepresid­ente, Giovanni Legnini nel 2014
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy