Il Fatto Quotidiano

Migranti e porti: asse fra Trenta e Moavero per arginare Salvini

In vista del vertice di Innsbruck frizioni nella maggioranz­a

- » LUCA DE CAROLIS

■Nel vertice a Palazzo Chigi viene annunciata la presenza del ministro della Difesa che non partecipa. Quello degli Esteri però chiarisce: “Non c’è nessun rischio che l’Italia si sfili dalla missioni internazio­nali”.

Il leader della Lega che gioca sempre a fare il premier annuncia e avverte. E soprattutt­o assicura: “Sui migranti il governo lavora e agisce con una voce sola, un conto è la forma e un conto è la sostanza”. Ma la forma è spesso l’involucro della sostanza. E allora il gelo con il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, la collega che domenica lo aveva accusato di “inseguire i titoli dei giornali”, è evidente.

TANTO CHE TRENTAnon c’era, al vertice di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi con Salvini, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Anche se da Palazzo Chigi avevano a ss ic ur at o la sua presenza, “probabilme­nte in c o ll e g a me n t o” c ome era stato fatto scrivere sulle agenzie. E poi c’è il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, che in conferenza stampa alla Farnesina scandisce: “Non c’è nessun rischio che l’Italia si sfili dalla missioni internazio­nali, non abbiamo nessuna intenzione di muoverci fuori del diritto internazio­nale”. Per poi aggiungere: “Noi non vogliamo solo bloccare le persone ma anche sa lvar le”. E sono stilettate contro Salvini e le sue parole di domenica. Ossia contro quel post scritto dopo lo sbarco a Messina sabato sera di 106 migranti portati da un pattugliat­ore della missione europea a guida italiana Eunavfor Med: “Giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck con i ministri dell’Interno della Ue la richiesta di bloccare l’arrivo delle navi delle missioni internazio­nali”. E Trenta non aveva gradito, facendolo trapelare: “Quella è una missione europea di competenza della Difesa e degli Esteri, non degli Interni. E le sue regole di ingaggio si cambiano nelle sedi competenti, non a Innsbruck”. Facilissim­a traduzione, Salvini non metta bocca su temi che non sono i suoi. Messaggio recapitato­gli da un ministro che, dicono, avesse già mal digerito i suoi toni sui migranti e la sua loquacità.

Sta di fatto che nel primo pomeriggio di ieri va in scena il vertice a Palazzo Chigi. Senza Trenta, che di un collegamen­to con il vertice non sapeva nulla. E che comunque non avrebbe partecipat­o a un vertice dove si parlava di migranti e non di Libia. Così si sono visti senza di lei, (anche) per preparare la calata di Salvini a Innsbruck, che sarà preceduta da un tavolo bilaterale con il suo omologo tedesco, domani, e da un tavolo a tre in cui giovedì Salvini coinvolger­à anche il collega austriaco. E vicepremie­r proverà a incontrare anche il suo omologo francese.

NEL L’ATTESA nel vertice si parla anche di economia, assieme a Tria. Con il ministro che predica cautela su flat tax e reddito di cittadinan­za. E si discute di nomine. Poco dopo, dalla Lega fanno sapere che nella riunione sono state ribadite tutti i totem del governo sui migranti: dal rafforzame­nto della protezione delle frontiere esterne fino a un ripensamen­to delle missioni europee. E soprattutt­o giurano che non c’è alcun problema con il ministro Trenta. Di cui Salvini smentisce così la partecipaz­ione: “Non c’era neanche in spirito”. In serata batte un colpo anche di Di Maio su La 7: “La presenza del ministro della Difesa non era prevista”. Precisando poi: “Nel vertice non si è parlato di migranti: poi me ne sono andato e ho lasciato Conte e Salvini che ne parlavano a margine”. E l’effetto è di caos incrociato, anche per le tensioni interne. E non solo quelle sull’asse Viminale-Difesa. Perché la partita del decreto dignità è scivolosa, e lo ricorda proprio Di Maio: “Se si vogliono reintrodur­re i voucher per sfruttare la gente il M5s voterà contro”. Tradotto, la Lega non chieda troppo per votare il decreto.

La linea del governo sui migranti è una sola Il ministro Trenta? Non c'era oggi al vertice, neanche in spirito

MATTEO SALVINI Lo sbarco di Messina Moavero: “Nessun rischio che l’Italia si sfili dalle missioni internazio­nali”

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Ansa Lady Difesa Elisabetta Trenta, 51 anni, in quota 5Stelle

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