Caso Matacena, Dell’Utri rischia di tornare sotto indagine
Da testimone a indagato il passo è breve. Soprattutto se il terreno in cui si cammina è scivoloso quanto quello che deve percorrere l’ex senatore Marce l lo D e ll ’ Utri a Reggio Calabria. Appena uscito dal carcere per motivi di salute, ieri il fondatore di Forza Italia doveva essere interrogato nel processo “Breakfast” contro l’ex ministro Claudio Scajola, oggi sindaco di Imperia, accusato di aver aiutato l’ex parlamentare Amedeo Matacena nel tentativo di trasferirsi da Dubai, dove ancora oggi è latitante, in Libano.
Al suo posto, in riva allo Stretto sono arrivati alcuni certificati medici. Udienza rinviata al 18 luglio. Non prima, però, che il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo abbia ribadito la sua intenzione di interrogare Dell’Utri su alcuni temi delicati. In base alle sue risposte, però, l’ex senatore potrebbe finire indagato per reato connesso a quello del suo compagno di partito Scajola.
IL PM, INFATTI, vuole sentire Dell’Utri su quanto emerso nell’inf orm ati va Dia sul cosiddetto “stato parallelo”. In particolare, l’ex senatore di Forza Italia dovrebbe spiegare cosa sa in merito a determinati ambienti massonici e “sui potenziali legami di soggetti, come Scajola, con questi ambienti” che si occupano delle “latitanze eccellenti”.
“Ci sono attività di indagine che ancora si stanno svolgendo – ha affermato il procuratore Lombardo –. Se nel corso dell’esame dovessero emergere temi ulteriori, la veste del Dell’Utri potrebbe mutare. Occorre chiarire le ragioni per le quali Dell’Utri è andato in Libano e la stessa destinazione aveva Matacena”. Sullo sfondo un sistema che ruota attorno a due soggetti: il calabrese Vincenzo Speziali e il suo parente acquisito Amin Gemayel, leader delle falangi libanesi e “protagonista assoluto” delle cene romane organizzate a casa del segretario della nuova Dc Pino Pizza.