Niente imboscate, oggi la Camera taglia i vitalizi
Il sì di Salvini La Lega fino all’ultimo cerca di rinviare la votazione poi si convince: la delibera Fico passerà con ampia maggioranza
Alla fine la Lega ha detto sì: niente imboscate sui vitalizi, si vota il testo di Roberto Fico. Per i Cinque Stelle è la prima vera bandiera di questa legislatura: tutti gli assegni degli ex parlamentari saranno ricalcolati con metodo contributivo, secondo il “coefficiente Boeri” studiato appositamente dal presidente dell’Inps. Un taglio profondo, che dovrebbe far risparmiare ai bilanci della Camera circa 40 milioni di euro all’anno.
Non è stata una battaglia semplice, quella della terza carica dello Stato. Fico ha dovuto lavorare fino all’ultimo momento per superare le resistenze leghiste. Fino a ieri pomeriggio i deputati del Carroccio erano ancora decisi a tentare di rimandare la votazione. L’ultima ipotesi è stata quella di imporre un ulteriore emendamento alla delibera Fico che obbligasse a chiedere un parere del Consiglio di Stato, come sta per fare il Senato presieduto da Maria Elisabetta Casella- ti. Ma come ha poi riconosciuto il capogruppo leghista Riccardo Molinari, “per gli emendamenti ormai siamo fuori tempo”.
Fico, accusato di aver fatto tutto da solo, negli ultimi giorni ha iniziato a inseguire i colleghi del Carroccio – soprattutto il battagliero Marzio Liuni e lo stesso Molinari – per trovare una mediazione. L’ultima rassicurazione è arrivata sugli assegni di reversibilità: saranno tutelati i congiunti degli ex onorevoli che si trovano in condizioni economiche precarie.
L’ULTIMA PAROLA è stata quella di Matteo Salvini. Il capo della Lega ha spiegato ai suoi che il taglio dei vitalizi va fatto – è uno dei punti del contratto di governo – e che non si può passare di fronte all’opinione pubblica come quelli che difendono un privilegio della casta.
Salvini ha comunicato al suo capogruppo di ordinare il “sì” alla delibera Fico e poi alle 18 e 20 ha dettato la sua posizione pubblica alle agenzie di stampa: “Il taglio di privilegi e vitalizi del passato era, è e rimane una priorità mia, della Lega e del governo. Prima lo si fa, meglio è, perché i politici non abbiano nulla in più e nulla in meno rispetto a tutti gli altri cittadini italiani”.
Gioco, partita e incontro: a meno di ribaltamenti clamorosi e improbabili, la delibera Fico andrà in porto alle 13.30. Con Lega e Cinque Stelle voteranno anche il dem Ettore Rosato e probabilmente Luca Pastorino di LeU. Il centrodestra – Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia – ha presentato un maxi- emendamento che riscrive la delibera con tagli meno dolorosi per gli ex onorevoli. La Lega ha anche accarezzato l’ipotesi di appoggiarlo, ma un “tradimento” sui vitalizi avrebbe aperto una crisi con i Cinque Stelle difficilmente sanabile. Luigi Di Maio non ha mancato di farlo presente al suo alleato.
DUNQUEsi apre una giornata a suo modo storica, almeno da quando il trattamento economico dei politici è diventato uno dei principali rovelli dell’opinione pubblica (correva l’anno 2007, La ca-
stadi Rizzo e Stella diventava uno straordinario caso editoriale).
I Cinque Stelle potranno ben dire di aver tenuto fede a una loro battaglia costitutiva e a uno dei primi punti del programma. La Lega non poteva che accodarsi e prendersi parte del merito.
Quello che nasce oggi rimane un sistema bifronte: almeno fino a quando la presidente Casellati non deciderà eventualmente di mettersi in pari, le pensioni di ex deputati ed ex senatori saranno sottoposte a due regimi completamente diversi. Poi resta ancora l’ultimo ostacolo: l’agguerritissima associazione degli ex parlamentari, pronta a far piovere decine di ricorsi per incostituzionalità a ogni livello possibile. Ma nel frattempo il primo presidente della Camera grillino può mettere il suo nome sullo scalpo dei vitalizi.
Ritocchino Il Carroccio ottiene garanzie sulle pensioni di reversibilità Anche Rosato a favore