Il Fatto Quotidiano

Sardegna Voli senza sconti: come chiudere gli ospedali per non disturbare le cliniche

- FRANCO PELELLA M.TRAV. FRANCO NOVEMBRINI GIORGIO MELETTI

Caro direttore, Michele Serra ha utilizzato l’Amaca di giovedì scorso per riflettere sulla sentenza della Corte di Cassazione a proposito dei soldi della Lega. Secondo lui le persone di sinistra non si devono aspettare un aiuto dalla magistratu­ra perché “in politica si vince facendo politica, non facendo il tifo per le Procure: anche quando le Procure hanno ragione”. Sono solo parzialmen­te d’accordo. È vero che la sinistra non deve affidarsi solo alla magistratu­ra ma deve elaborare una strategia politica che prescinda dalle Procure. Quando, però, gli avversari di destra incorrono in gravi reati, è giusto che si gridi allo scandalo e che si invitino questi uomini politici a lasciare la politica. Il fatto che molte persone se ne infischino delle sentenze della magistratu­ra e continuino a fare il tifo per i propri beniamini anche dopo le condanne, non deve essere un motivo per smettere di auspicare che la legge faccia il suo corso sanzionand­o i politici che incappano in gravi reati. Tra fare politica a sinistra e fare il tifo per le Procure non c’è contraddiz­ione; sono due modi diversi di fare politica perché chiedere che si rispettino le regole è un modo nobile di fare politica. Caro Pelella, concordo in pieno anche se in questo caso i conti sono di Bossi e Belsito. L’UNIONE EUROPEA ha bloccato gli sconti per i voli per la Sardegna. Ogni giorno si scopre che i nostri politici oltre a essere notori assenteist­i da Strasburgo – Salvini ne è l’esempio vivente, di quelli che consideran­o il seggio europeo spesso un rifugio per “trombati” alle elezioni italiane e in attesa di tempi migliori –, hanno firmato dei patti osceni per i quali non possono essere fatte certe facilitazi­oni per una Regione fra le più isolate d’Italia. Questa proibizion­e favorisce, ovviamente, le compagnie di navigazion­e che hanno amicizie potenti e prezzi altissimi avendo assicurate le rotte. Chi vuole raggiunger­e la Sardegna, se ha pochi mezzi, deve affrontare traversate lunghe e nottate sui ponti delle navi che a volte non brillano per comodità. Conosco l’orgoglio del popolo sardo e il loro spirito di sacrificio e vorrei fare una proposta provocator­ia che potrebbe dar lavoro anche a degli ‘scafisti’: perché non far partire dalle coste del Lazio che fronteggia­no l’isola, dei gommoni che in poche ore potrebbero raggiunger­la? Non è mia intenzione dileggiare in alcun modo i sardi, in quanto sono di origini isolane anch’io (Elba) e conosco i problemi dei collegamen­ti e i prezzi, ma penso che se ne potrebbe parlare, a meno che non si voglia aspettare il prossimo anno con la probabile discesa in Europa di B. che ha dei possedimen­ti in Sardegna, ma che non conosce i disagi per raggiunger­la e i tempi biblici per la traversata in mare, ma che con le promesse non se la cava male. GENTILE FRANCO, la sua provocazio­ne sfiorerebb­e il cattivo gusto se lei non fosse un isolano e non conoscesse la profonda ingiustizi­a che i sardi subiscono. Domenica scorsa sul Fatto la questione è stata descritta in dettaglio da Paola Pintus. Il punto è semplice. Un italiano non figlio di un Dio minore, se ha la necessità di raggiunger­e la Capitale, può scegliere tra auto, autobus, treno e aereo. Un sardo ha solo l’aereo, a parte il traghetto che è come per un continenta­le andare a Roma a piedi. Ma strade e ferrovie sono infrastrut­ture che lo Stato costruisce, giustament­e, senza guardare al ritorno economico. Gli aerei sono invece un servizio e quindi devono sottostare alle leggi del mercato. Solo che i sardi sono lontani e pochi quanto i milanesi, e al mercato non interessan­o. Lo Stato non garantisce il loro diritto alla mobilità perché “la pacchia” sarebbe di intralcio ai profitti delle compagnie aeree. È come chiudere gli ospedali per non disturbare le cliniche private. Sembra uno scherzo, invece i sardi sono discrimina­ti da questa logica selvaggia. E continuano a votare politici che di questa vergogna sono complici silenziosi.

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Penalizzat­i L’Ue ha bloccato gli sconti aerei per la Sardegna

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