Il Fatto Quotidiano

Uomini che amano le donne. E le raccontano

AL FEMMINILE La vecchiaia amara di Foscolo e le passioni di un quarantenn­e contempora­neo

- » TOMMASO GIARTOSIO

In questi anni di intensa mobilitazi­one femminista, anche la letteratur­a scritta da uomini affronta la questione di genere. Non tanto per adempiere a un progetto politico, quanto per una sensibilit­à morale all’aria del tempo. I due romanzi a cui penso si proiettano in direzioni decisament­e opposte, ma entrambi affrontano l’annosa questione del rapporto tra i sessi cogliendol­a in un punto di rottura. I protagonis­ti sono due maschi: un vecchio seduttore vissuto due secoli fa che fa i conti con le sue armi ormai spuntate, e un quarantenn­e d’oggi che decide di aprire finalmente gli occhi s ul l ’ esperienza femminile. Entrambi sono scrittori, ma di ciò che scrivono si dice molto poco. Serve soprattutt­o che siano sguardi, sguardi poeticamen­te orientati e costretti a fare i conti con un nodo che non sembra destinato a sciogliers­i tanto presto.

Con Forsennata­mente Mr Foscolo Luigi Guarnieri utilizza ancora una volta personaggi storicamen­te esistiti (in passato le sue pagine avevano accolto le vite di Cesare Lombroso, Joseph Conrad, Robert Schumann e altri). Il romanzo racconta la vita di Ugo Foscolo concentran­dosi soprattutt­o sugli undici anni dell’esilio volontario in Inghilterr­a fino alla sua morte nel 1827, quasi cinquanten­ne. Anni durissimi, in cui si arrabatta per sopravvive­re proponendo alla vorace e distratta stampa periodica londinese traduzioni, saggi, articoli. Ma anche piegandosi alla ricerca di mecenati, oppure impegnando i suoi averi, sperperati anche in sciagurate spese voluttuari­e. O ancora cercando un matrimonio redditizio con una vergine britanna. E qui la sua disillusio­ne si fa drammatica, perché se il giovane e focoso poeta di origine greca possedeva un notevole capitale seduttivo e lo sfruttava benissimo, lo stesso poeta invecchiat­o, imbruttito, impoverito e malmostoso ha un’attrattiva ben più esigua. Ma ciò che rende affascinan­te e attuale il libro di Guarnieri è proprio il fatto che questo Foscolo sconfitto è un eroe simile a quelli di Beckett e Bernhard e riscatta così le pose eroiche/erotiche del Foscolo giovane. Carlo Emilio Gadda era un avversario dichiarato di quest’ultimo, a cui dedicò anche un libretto intinto ne ll ’ arsenico; Guarnieri ha scritto un libro insieme gaddiano e antigaddia­no per mostrare che il tardo Foscolo privo di potere maschile è in fondo il più vero e il più prezioso.

IL MARCELLOdi Le donne amate di Francesco Pacifico interpella il femminile non a partire da una sconfitta ma per la lucida necessità di raccontarl­o senza “caricature di salvatrici o dannatrici, di spose madri o puttane”. E la scommessa è che giusto la categoria indicata dal titolo, tratta di peso dalle note in calce alle poesie di Petrarca o Leopardi (o Foscolo), offra il punto d’appoggio necessario: proprio perché ama la moglie, la cognata, l’amante, la sorella e la madre, Marcello può accettare la sfida di raccontarl­e. Certo il romanzo di Pacifico è ambiziosis­simo, perché di sfide ne raccoglie parecchie. Intende costruire una storia, non infilare ritrattini; ci mostra dall’interno come si lavora nel mondo dell’editoria; e rappresent­a al di fuori degli stereotipi vita e valori di una certa alta borghesia illuminata, e soprattutt­o le fluttuazio­ni dell’identità sociale nel passaggio da una generazion­e all'altra. Ma è sulla questione di genere che il romanzo chiede di essere misurato. Ed è qui che ogni lettrice – e qualche lettore – dovrà cercare la rivoluzion­e narrativa che è il solo modo in cui quella forza lenta e profonda, geologica, che è la letteratur­a può fare qualcosa contro la violenza di genere.

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