Uomini che amano le donne. E le raccontano
AL FEMMINILE La vecchiaia amara di Foscolo e le passioni di un quarantenne contemporaneo
In questi anni di intensa mobilitazione femminista, anche la letteratura scritta da uomini affronta la questione di genere. Non tanto per adempiere a un progetto politico, quanto per una sensibilità morale all’aria del tempo. I due romanzi a cui penso si proiettano in direzioni decisamente opposte, ma entrambi affrontano l’annosa questione del rapporto tra i sessi cogliendola in un punto di rottura. I protagonisti sono due maschi: un vecchio seduttore vissuto due secoli fa che fa i conti con le sue armi ormai spuntate, e un quarantenne d’oggi che decide di aprire finalmente gli occhi s ul l ’ esperienza femminile. Entrambi sono scrittori, ma di ciò che scrivono si dice molto poco. Serve soprattutto che siano sguardi, sguardi poeticamente orientati e costretti a fare i conti con un nodo che non sembra destinato a sciogliersi tanto presto.
Con Forsennatamente Mr Foscolo Luigi Guarnieri utilizza ancora una volta personaggi storicamente esistiti (in passato le sue pagine avevano accolto le vite di Cesare Lombroso, Joseph Conrad, Robert Schumann e altri). Il romanzo racconta la vita di Ugo Foscolo concentrandosi soprattutto sugli undici anni dell’esilio volontario in Inghilterra fino alla sua morte nel 1827, quasi cinquantenne. Anni durissimi, in cui si arrabatta per sopravvivere proponendo alla vorace e distratta stampa periodica londinese traduzioni, saggi, articoli. Ma anche piegandosi alla ricerca di mecenati, oppure impegnando i suoi averi, sperperati anche in sciagurate spese voluttuarie. O ancora cercando un matrimonio redditizio con una vergine britanna. E qui la sua disillusione si fa drammatica, perché se il giovane e focoso poeta di origine greca possedeva un notevole capitale seduttivo e lo sfruttava benissimo, lo stesso poeta invecchiato, imbruttito, impoverito e malmostoso ha un’attrattiva ben più esigua. Ma ciò che rende affascinante e attuale il libro di Guarnieri è proprio il fatto che questo Foscolo sconfitto è un eroe simile a quelli di Beckett e Bernhard e riscatta così le pose eroiche/erotiche del Foscolo giovane. Carlo Emilio Gadda era un avversario dichiarato di quest’ultimo, a cui dedicò anche un libretto intinto ne ll ’ arsenico; Guarnieri ha scritto un libro insieme gaddiano e antigaddiano per mostrare che il tardo Foscolo privo di potere maschile è in fondo il più vero e il più prezioso.
IL MARCELLOdi Le donne amate di Francesco Pacifico interpella il femminile non a partire da una sconfitta ma per la lucida necessità di raccontarlo senza “caricature di salvatrici o dannatrici, di spose madri o puttane”. E la scommessa è che giusto la categoria indicata dal titolo, tratta di peso dalle note in calce alle poesie di Petrarca o Leopardi (o Foscolo), offra il punto d’appoggio necessario: proprio perché ama la moglie, la cognata, l’amante, la sorella e la madre, Marcello può accettare la sfida di raccontarle. Certo il romanzo di Pacifico è ambiziosissimo, perché di sfide ne raccoglie parecchie. Intende costruire una storia, non infilare ritrattini; ci mostra dall’interno come si lavora nel mondo dell’editoria; e rappresenta al di fuori degli stereotipi vita e valori di una certa alta borghesia illuminata, e soprattutto le fluttuazioni dell’identità sociale nel passaggio da una generazione all'altra. Ma è sulla questione di genere che il romanzo chiede di essere misurato. Ed è qui che ogni lettrice – e qualche lettore – dovrà cercare la rivoluzione narrativa che è il solo modo in cui quella forza lenta e profonda, geologica, che è la letteratura può fare qualcosa contro la violenza di genere.