Animali, riforme e tanti albi Cosa chiede il Parlamento
I primi cento giorni di Camera e Senato: c’è anche chi si occupa di tatuaggi. In 58 reclamano commissioni d’inchiesta
C’è chi vuole legiferare in materia di affido degli animali di affezione: se marito e moglie si separano, a chi va il gatto? Tra gli animali domestici c’è chi vuole far rientrare i conigli, chiedendo il divieto di consumo della loro carne. Quale bimbo non vorrebbe un bel coniglietto in regalo per Natale, possibilmente non in padella? Ma c’è pure chi si batte “per l’abolizione del servizio di piazza con veicoli a trazione animale”. Insomma, addio botticelle romane. Senza le quali Antonello Venditti non avrebbe cantato “’ na carrozzella va, co’du’stranieri…”. E siamo solo al capitolo animali.
IN MEZZOai 1.574 disegni di legge depositati in Parlamento (914 a Montecitorio e 660 a Palazzo Madama) dal 23 marzo in poi (data dell’insediamento degli eletti) si trova di tutto. Nonostante in questi tre mesi e mezzo – complice lo stallo politico post elettorale – le aule si siano riunite pochissimo, è impressionante il numero di leggi presentate in questo inizio di XVIII legislatura: una media di 1,5 a parlamentare.
In molti casi si tratta di testi-fotocopia degli anni precedenti, altri invece sono nuovi di zecca, frutto dell’ingegno e dalla fantasia dei neo eletti.
Gli animali, come detto, vanno forte. Con notevole attività legislativa da parte di Michela Vittoria Brambilla (38 ddl). Ma non solo. Paola Frassinetti (FdI) vuole vietare “detenzione e impiego di esche e bocconi avvelenati per l’uccisione di animali”; Michele Anzaldi (Pd) chiede che “gli animali domestici non possano essere pignorati”; Silvia Fregolent (Pd) vuole “libero accesso degli animali domestici negli esercizi pubblici e nelle strutture sanitarie”. Tra le proposte della Brambilla (FI) troviamo pure il “divieto di detenzione di animali marini nei centri zoologici acquatici e nei delfinari” (addio acquari?).
Sempre numerose le proposte sull’istituzione di albi e giornate celebrative. Sandra Lonardo (FI, moglie di Clemente Mastella) chiede l’istituzione di un albo na- zionale degli incidenti stradali; Galeazzo Bignami (FI) vuole un albo degli imam italiani; Antonio De Poli propone l’istituzione dell’albo degli osteopati. Al capitolo celebrazioni, si chiede la creazione della “giornata della memoria del sacrificio alpino” (Guglielmo Golinelli, Lega), della “giornata delle terme d’ Italia” (Gianluca Benamati, Pd), di quel- la “degli italiani nel mondo” (Francesco La Marca, Pd) e della “giornata nazionale della famiglia” (Paola Binetti e Antonio De Poli, FI). Proprio quest’ultimo, il senatore forzista De Poli, è uno dei più attivi, con 77 proposte di legge, dove si trova la qualunque: da una legge per lo “sviluppo delle piste ciclabili” a“disposizioni per la valorizzazione delle tifoserie nelle partite di calcio”, da “disposizioni a favore dell’arte contemporanea” a “modifiche del codice civile in favore del diritto di visita dei nonni”, con gran sollievo dei nipoti. Non male pure il collega di partito Paolo Russo (50 ddl), che, tra l’altro, propone “la disciplina dell’attività di tatuatore e piercer professionista” e la “valorizzazione e promozione della dieta mediterranea”.
Ben 58 sono invece le richieste di istituzione di nuove commissioni parlamentari, alcune su temi molto seri, altre meno: la commissione su mafie e fenomeni criminali (anche se esiste già una Commissione bicamerale antimafia), quella sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, quella sugli “illeciti sul ciclo dei rifiuti”, sulla “sicurezza delle città”, poi la commissione d’inchiesta sul caso dei due marò e quella su Ilaria Alpi. E poi commissioni d’inchiesta su bullismo normale e cyber, su Ustica, sulla violenza politica dal 1970 al 1989, sui benefici economici di cui ha goduto la Fiat nella storia italiana. Una ventina di parlamentari chiedono l’istituzione di una “commissione d’inchiesta sulle banche e i crac finanziari”, segno che il lavoro di quella presieduta da Pier Ferdinando Casini non ha soddisfatto nemmeno il Palazzo.
MOLTISSIME, poi, le proposte di revisione costituzionale, alcune in versione presidenzialista, con la richiesta di elezione diretta del capo dello Stato (Stefano Ceccanti, Pd). Mentre da LeU si ripropone lo Ius soli e reintroduzione dell’articolo 18.
Notevole anche il capitolo prostituzione: nella Lega si vorrebbero riaprire le case chiuse, mentre alcune deputate pd propongono sanzioni per i clienti delle prostitute. Il leghista Nicola Molteni, invece, chiede la castrazione chimica per gli stupratori.
Tra le ultime presentate, infine, il grillino Stefano Vignaroli chiede “la reintroduzione del vuoto a rendere” per le bottiglie, mentre Edmondo Cirielli – anche lui ai primi posti con 73 ddl – vuole sopprimere le 20 Regioni italiane, ma per ridisegnarne altre 36 nuove di zecca. Nella passata legislatura su 7.434 leggi presentate dai parlamentari solo 77 sono approdate in Gazzetta ufficiale: l’1% del totale. A guardare molte di quelle presentate in queste settimane, c’è da tirare un sospiro di sollievo.
Divieto di animali marini in centri acquatici e delfinari M.VITTORIA BRAMBILLA
Istituzione della Giornata nazionale delle terme d'Italia GIANLUCA BENAMATI