Di giorno è il capo di Goldman Sachs, di notte electro-dj
Parte il beat, 120 bpm. Luci rosse sul palco, quelle gialle per illuminare il parterre. La pedana dietro la consolle ruota e comincia a intravedersi una testa, sulla testa un berretto con visiera nero. Tutti lo riconoscono: è David Michael Solomon, uno dei banchieri più potenti del mondo.
Battito di mani a tempo, 125 bpm. Le casse vibrano, chi balla sotto cassa esulta e va a tempo con le gambe e con le braccia. Tira un filo di vento che fa oscillare le foglie pennate delle palme ai lati del palco, prima a destra poi a sinistra. Lo schermo sul fondo invia le prime immagini: animazioni psichedeliche, colori fluo. Ancora: 135 bpm. Dalla platea si leva un gran boato. Ultimo giro di pedana, i battiti al massimo, ghiaccio secco per condire il tutto. L’uomo si avvicina alla postazione, urla indistinte del pubblico, lo hanno riconosciuto. Mette il primo disco, mani sul sintetizzatore e si parte.
ECCO SOLOMON: di notte dj nei più famosi club dell’elettronica statunitensi, con i suoi abiti da giovanotto un po’ strafottente, e di giorno banchiere di successo in giacca e cravatta, dai modi affabili e cortesi, per la Goldman Sachs- di cui è anche presidente e direttore operativo dall’altro ieri. La stessa Goldman che il 16 aprile 2010 è stata multata per 550 milioni dalla Securities and Exchange Commission, l’autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi, per avere frodato i propri risparmiatori nel 2007 con la vendita di titoli tossici e che ha avuto come conseguenza la Grande recessione del 2008.
La doppia vita di David nasce per hobby, per amore delle feste e per evadere dalle angustie della finanza perché, per sua stessa ammissione, “pur facendo un lavoro stressante e usurante, pieno di carte e denaro che scorre a fiumi, non posso perdere mai di vista ciò che mi appassiona... Se non riesci a trovare un modo per avere passioni, e perseguirle e mescolarle alla tua vita professionale, è difficile avere l’energia per continuare a fare quello che fai”, così aveva dichiarato in una intervista lo scorso marzo a Miami durante il “Paul Oakenfold Generations World Tour”.
Svolge l’attività di dj e produttore discografico con il nome d’arte di DJ D-Sol, producendo una varietà non indifferente di musica dance elettronica (EDM). Si è esibito nei nightclub e nei festival musicali di New York, Miami e Bahamas: tra le “chicche” del suo repertorio musicale si segnala un remix di The Pink Panther Theme.
Da giugno 2018 ha anche un suo canale su Spotify, che registra circa 550.000 ascoltatori mensili; canale su cui ha lanciato, peraltro, il suo singolo di debutto Don’t stop, che ha raccolto 1,2 milioni di ascoltatori.
NATO NEL 1962, Solomon è cresciuto a Scarsdale (New York), dove ha lavorato per la multinazionale dei gelati Baskin Robbins prima di convertirsi ad animatore tu- ristico nel New Hampshire. Si è laureato all’H am ilt on College a Clinton ( New York), dove ha conseguito la laurea in “Political Science and Government”. Al college ha giocato con la squadra di rugby e ha presieduto la sua confraternita.
In seguito lavora per Irving Trust prima di passare a Drexel Burnham nel 1986. Successivamente, sempre a Drexel, avvia la sua carriera finanziaria vendendo obbligazioni ad alto rischio, cosa che lo porterà a unirsi alla Bear Stearns – una banca di investimento – per dirigere la divisione “o bb l i ga z i on i spazzatura” e vendere quel- le ad alto rischio.
Tra le sue prodezze, l’aver assistito una compagnia cinematografica in difficoltà a Dallas, in Texas, a raccogliere denaro attraverso una “complicata operazione di prestito”.
Si è trasferito a Goldman nel 1999: dopo la nomina a presidente martedì, ha dichiarato di non avere la minima intenzione di abbandonare la sua doppia carriera, anche se “non so se vedere un presidente di Goldman Sachs fare musica in un club cambierà la percezione del settore. Abbiamo molto lavoro da fare su questo fronte”.
Dal nightclub a Ceo della banca Nonostante il nuovo incarico, David non mollerà la consolle