Il Pd a Torbella: “Mai visti da queste parti”
Parla di “partito di strada”, ma i residenti temono resti una passerella
“Dicono che non ci hanno mai visto da queste parti? Va bene, adesso eccoci qui”. La prima riunione della nuova segreteria del Partito democratico inizia con un’ammissione di colpa e col tentativo di riparare ai danni fatti negli ultimi anni. La scelta del luogo non è casuale: Maurizio Martina raduna i suoi alla libreria Booklet Le Torri di Tor Bella Monaca, quartiere della periferia romana dove i passanti non nascondono il proprio stupore per l’arrivo dei pezzi grossi del partito.
Qui tre anni fa Fabrizio Barca, incaricato di mappare i circoli dem della capitale, stroncò l’apparato locale, buono solo come “arena di scontro di poteri” e “lontano dai bisogni del territorio”. E qui vive Pina Cocci, militante Pd che lo scorso maggio in assemblea tuonò contro la dirigenza dem: “Ma a Tor Bella Monaca chi v’ha mai visto?”.
CAMBIO DI STRATEGIA o soltanto una passerella occasionale? Matteo Orfini arriva tra i primi, attorno alle 14, e assicura che il rinnovamento dei circoli, Tor Bella Monaca compreso, va avanti da tempo e prima o poi porterà risultati. Martina parla di un ritorno nei quartieri popolari, della volontà di diventare “un partito di strada” e del bisogno di ascoltare i cittadini. “Su questo vi inviterei a non ironizzare”, avvisa i cronisti il segretario, immaginando le facili obiezioni di chi ormai ha familiarizzato con promesse del genere, soprattutto da sinistra. Ma per il momento anche Gianni Cuperlo, tra i più duri con i vertici del partito negli ulti- mi anni, apprezza il segnale di una riunione lontana dai palazzi del centro: “Dobbiamo recuperare umiltà, questo è un passo nella direzione giusta”.
Un altro passo proverà a farlo oggi Martina, in visita a Palermo per commemorare la strage di via D’Amelio e per incontrare attivisti e associazioni del quartiere Zen. Poi a fine mese la segreteria tenterà di dar seguito ai buoni propositi ritrovandosi a Napoli, ancora in una zona periferica della città.
PER IL MOMENTO, però, c’è Tor Bella Monaca o “Torbella” come dicono a Roma. La libreria Booklet è l’unica del quartiere, in mezzo a un bazar cinese e la bottega di una parrucchiera. L’ha aperta da pochi mesi Alessandra Laterza, imprenditrice iscritta al Pd rimasta delusa quando si accorse che in zona non c’erano spazi per ospitare la presentazione del libro di Matteo Renzi. Un buon motivo per farsi coraggio, a maggior ragione se oggi la segreteria sventola le due ore di riunione nella libreria come il simbolo della propria rinascita nei territori. E pazienza se un cliente, uscendo dal negozio, fa notare che in fin dei conti il quartiere non è stato coinvolto nell’iniziativa: “Non ho la pretesa che un quartiere viva una riunione dipartito–sminuisce Martina – quel che conta è che questo sia l’inizio di un percorso”.
Un percorso per recuperare chi, come un abitante della zona, passa lì vicino con la maglia rossa della Cgil e ammette di trovare più credibile Matteo Salvini rispetto al centrosinistra. Paradossi di periferia che il Pd promette di non ignorare più.