Il Fatto Quotidiano

Il Pd a Torbella: “Mai visti da queste parti”

Parla di “partito di strada”, ma i residenti temono resti una passerella

- » LORENZO GIARELLI

“Dicono che non ci hanno mai visto da queste parti? Va bene, adesso eccoci qui”. La prima riunione della nuova segreteria del Partito democratic­o inizia con un’ammissione di colpa e col tentativo di riparare ai danni fatti negli ultimi anni. La scelta del luogo non è casuale: Maurizio Martina raduna i suoi alla libreria Booklet Le Torri di Tor Bella Monaca, quartiere della periferia romana dove i passanti non nascondono il proprio stupore per l’arrivo dei pezzi grossi del partito.

Qui tre anni fa Fabrizio Barca, incaricato di mappare i circoli dem della capitale, stroncò l’apparato locale, buono solo come “arena di scontro di poteri” e “lontano dai bisogni del territorio”. E qui vive Pina Cocci, militante Pd che lo scorso maggio in assemblea tuonò contro la dirigenza dem: “Ma a Tor Bella Monaca chi v’ha mai visto?”.

CAMBIO DI STRATEGIA o soltanto una passerella occasional­e? Matteo Orfini arriva tra i primi, attorno alle 14, e assicura che il rinnovamen­to dei circoli, Tor Bella Monaca compreso, va avanti da tempo e prima o poi porterà risultati. Martina parla di un ritorno nei quartieri popolari, della volontà di diventare “un partito di strada” e del bisogno di ascoltare i cittadini. “Su questo vi inviterei a non ironizzare”, avvisa i cronisti il segretario, immaginand­o le facili obiezioni di chi ormai ha familiariz­zato con promesse del genere, soprattutt­o da sinistra. Ma per il momento anche Gianni Cuperlo, tra i più duri con i vertici del partito negli ulti- mi anni, apprezza il segnale di una riunione lontana dai palazzi del centro: “Dobbiamo recuperare umiltà, questo è un passo nella direzione giusta”.

Un altro passo proverà a farlo oggi Martina, in visita a Palermo per commemorar­e la strage di via D’Amelio e per incontrare attivisti e associazio­ni del quartiere Zen. Poi a fine mese la segreteria tenterà di dar seguito ai buoni propositi ritrovando­si a Napoli, ancora in una zona periferica della città.

PER IL MOMENTO, però, c’è Tor Bella Monaca o “Torbella” come dicono a Roma. La libreria Booklet è l’unica del quartiere, in mezzo a un bazar cinese e la bottega di una parrucchie­ra. L’ha aperta da pochi mesi Alessandra Laterza, imprenditr­ice iscritta al Pd rimasta delusa quando si accorse che in zona non c’erano spazi per ospitare la presentazi­one del libro di Matteo Renzi. Un buon motivo per farsi coraggio, a maggior ragione se oggi la segreteria sventola le due ore di riunione nella libreria come il simbolo della propria rinascita nei territori. E pazienza se un cliente, uscendo dal negozio, fa notare che in fin dei conti il quartiere non è stato coinvolto nell’iniziativa: “Non ho la pretesa che un quartiere viva una riunione dipartito–sminuisce Martina – quel che conta è che questo sia l’inizio di un percorso”.

Un percorso per recuperare chi, come un abitante della zona, passa lì vicino con la maglia rossa della Cgil e ammette di trovare più credibile Matteo Salvini rispetto al centrosini­stra. Paradossi di periferia che il Pd promette di non ignorare più.

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LaPresse In libreria La riunione della segreteria Pd a Tor Bella Monaca

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