La funzionaria e la nomina di Marra: “Fu corretta, ma ora regole più chiare”
La responsabile Anticorruzione in aula per il caso Raggi
“L’attività
di Raffaele Marra e del dipartimento Risorse Umane per la nomina dei dirigenti? Meramente compilativa e non discrezionale”. Maria Rosa Turchi, responsabile Anticorruzione del Campidoglio e, nell’autunno 2016 anche segretario generale ad interim, ha risposto così al pm Francesco Dall’Olio nell’ambito del processo a Virginia Raggi imputata per falso documentale.
LA SINDACA DI ROMA è accusata di non aver affermato il vero nella risposta scritta fornita proprio alla Turchi all’indomani dei rilievi dell’Anac (l’Autorità Anticorruzione) circa la nuova macrostruttura del Comune, atto che vedeva il dirigente di Polizia Locale, Renato Marra – fratello dell’ex capo del personale capitolino Raffaele Marra – “promosso” alla direzione Turismo con un aumento di stipendio ( mai percepito perchè la nomina è stata revocata).
Secondo i pm, però nella scelta del fratello, Raffaele Marra (per il quale si procede separatamente per abuso d’ufficio) aveva avuto un ruolo. Circostanza smentita ieri in aula della Turchi: “Non potevo desumere dalle carte in mio possesso, se c’erano situazioni nella parte istruttoria dell’acquisizione dei curriculum, che andavano contro la normativa, perché il dipartimento del personale mi ha riferito di non aver svolto alcuna funzione discrezionale. Non avevo motivo di dubitare delle parole della sindaca”, ha detto la dirigente. Ammettendo anche che “non ho poteri di investigativi” e, soprattutto, che “io sono anche una sottoposta, avrei mai potuto interrogare in modo corretto il sindaco?”. Col senno di poi, ha continuato la Turchi, “forse sarebbe stato meglio evitare qualunque tipo di implicazione possibile, perché le cautele non sono mai sufficienti. Ora abbiamo rafforzato le norme su conflitti di interesse in tutti gli atti dirigenziali, anche sul concetto di potenzialità”. La dirigente ha consegnato al Tribunale la relazione di otto pagine a sua firma inviata all’Authority, in cui si legge che la procedura istruttoria era stata svolta “in maniera corretta”, e allegando anche la risposta del Dipartimento e quella, contestata dalla Procura, della sindaca.
LE PROSSIME UDIENZE sono fissate per il 24 e il 27 luglio e saranno esaminati in qualità di teste l’ex assessore al Commercio, Adriano Meloni (competente per la direzione Turismo), il suo capo staff, Leonardo Costanzo, e l’allora responsabile del personale (oggi capo segreteria della sindaca), Antonio De Santis.