Perfino l’edilizia selvaggia è in crisi, gli impieghi negli enti pubblici non bastano più. Ma c’è chi non si arrende e resiste
CHE TIPO, BELCARO, il titolare della Ubik di Catanzaro Lido. Benemerito, lascia il posto fisso – venditore di Peugeot, dove approntava furgoni per cinesi o li coibentava per i formaggi – per aprirsi una libreria: “Ed è stata, nella mia vita, la scelta più coerente con me stesso; ho potuto finalmente togliermi la cravatta e farmi crescere la barba”.
È il posto, Catanzaro, dove ogni libertà – e lo spirito critico – si struttura nella visione. Anche nell’idea che si ha di se stessi.
Camilla Pavone, simpaticissima, s’è organizzata una trasmissione tivù a casa sua. Il set è il salotto, l’emittente è LaC, ovvero la Cinq di Catanzaro. E lì, tra le cose proprie, Camilla cucina, si trucca, riceve scrittori, fa talk e, insomma, fa quel che più le aggrada.
È, Catanzaro, l’atteso riscatto del Mezzogiorno?
Al quartiere Aranceto, che è una piccola Scampia – con molti appartamenti, tra quelli sfondati, abitati da famiglie rom – un marcantonio alto e grosso si fa i giretti con una minimoto.
Si fa virtù di tutta quella necessità e infatti c’è la raccolta differenziata, all’Aranceto. Magari un poco più avanti c’è uno sbuffo di discarica e comunque, quando ci si lascia alle spalle il pittoresco e si arriva davanti al palazzo della Regione, a Germaneto – il centro direzionale – quell’edificio, nuovo di pacca, proclama la rappresentazione capovolta: è lontano da tutto, se ne resta solitario, sembra disegnato per Ceausescu.
“Sono tornato in città dopo vent'anni trascorsi a Firenze.
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Esperia Tv e C News Felice di questa scelta, ma non c'è dubbio che Catanzaro è peggiorata”. Nicola Fiorita insegna all'università Storia del diritto e delle religioni, ha guidato una lista civica, Cambiavento, attrezzata in pochi mesi, che ha perso senza deludere: “Non siamo riusciti ad andare al ballottaggio altrimenti forse avremmo fatto il botto. Ma il risultato ci dice che una nuova coscienza e consapevolezza esistono in città”.
Catanzaro, dove il vento non si stanca mai di soffiare, aspetta e un tantino ancora spera.