Ma mi faccia il piacere
Il profeta. “Prenderò un aereo per una missione sportivo-politica: vado in Russia a vedere la finale dei mondiali e gufare la Francia. Sperem… perché di vedere Macron che saltella non c’ho proprio voglia!” (Matteo Salvini, segretario della Lega, vicepremier e ministro dell’Interno, 15.7). Fassino, è lei?
Il cavallo di Caligola. “Forza Italia si spacca: ‘Veto M5S su Gasparri’. L’idea di cambiare cavallo” ( La Stampa, 17.7).“Cavallo ”, adesso non esageriamo.
Il genio.“I Cinquestelle mi temono, ma presto impareranno a conoscermi meglio, sapranno di che pasta sono fatto. Almeno un’ora al giorno, per tutta la legislatura, la dedicherò a loro. Credono che io dimentichi le cose. Da domani si riapre il dossier sulla colf di Fico, il presidente della Camera” (Maurizio Gasparri, FI, neopresidente della giunta delle elezioni, il Fatto quotidiano, 19.7). Così, per sapere: Vittorio Mangano, ad Arcore, era a tempo determinato, a voucher o al nero?
L’ innamorato .“Semplicemente, sono un giornalista innamorato del suo lavoro, prima nella carta stampata e poi in tv” (Alberto Barachini, neosenatore FI e neopresidente commissione Vigilanza sulla Rai, Corriere della sera, 19.7). Così innamorato che ha subito cambiato mestiere.
Un uomo da marciapiede. “Il Pd di Martina debutta in periferia: ‘Dobbiamo essere un partito di strada’. Ma i residenti di Tor Bella Monaca: ‘Dive eravate finiti? No alle passerelle’. Il neo segretario: ‘Non abbiamo tutte le risposte, ma siamo qui per ascoltarvi ’”( Repubblica ,19.7). Così magari capiscono almeno le domande.
Un leader da sbarco. “Possiamo fermare l’onda sovranista unendo i socialisti del mediterraneo” (Maurizio Martina, segretario reggente Pd, Repubblica, 17.7). I famosi migranti economici.
Spiriti-guida .“Nel 1994 Marcello Dell’Utri informava Vittorio Mangano, in anteprima sui ministri, delle leggi sulla giustizia del governo Berlusconi” (Corte d’Assise di Palermo, sentenza sulla trattativa Stato-mafia, 19.7). “Il decreto Dignità? Di Maio l’ha copiato dal saggio comunista scritto da Rodotà” ( il Giornale, 17.7). Da Mangano a Rodotà: c’è chi può e chi non può.
Dal tramonto all’alba.“Sfida sulla legittima difesa, la destra contro i limiti. Pd: Così si arriva al Far West” ( Repubblica, 18.7). C’è una bella differenza: a leghisti vogliono la licenza di sparare anche prima del tramonto, il Pd invece solo dopo.
Fate la carità. “Csm, tre gli esponenti del M5S e due per la Lega. Solo Davide Ermini in rappresentanza del Pd” ( Repubblica, 20.7). Oh, poverini. E – per dire – niente papà e mamma Renzi? Niente papà Boschi? Niente Lotti? Urge rimediare, finchè si è in tempo.
Terra e stelle.“Di Maio ha perso il contatto con la Terra” (Tito Boeri, presidente Inps, 19.7). Quello se ne sta fra le (cinque) stelle.
Doppia ignoranza. “Due ministri, due procedimenti identici, due presunti reati, due prima pagine dello stesso giornale: la prima di qualche anno fa, la seconda di oggi con Savona indagato per usura bancaria. Siamo garantisti con buona memoria. Si chiama #doppiamorale. Si chiama #fangoquotidiano” (Simona Malpezzi, senatrice Pd, Twitter, 20.7). No, stel- lina: si chiama doppia ignoranza crassa (la tua). 1) Lotti fu indagato per aver avvertito – mentre era ministro del Pd - gli inquisiti dello scandalo Consip sulle microspie nella sede della società pubblica rovinando l’inchiesta; Savona è stato indagato come “atto dovuto” a Campobasso per una denuncia di un’azienda di parchi eolici insieme ad altri 22 manager (compreso il pd Profumo) per i tassi applicati da Unicredit, da lui amministrata 10 anni prima di diventare ministro. 2) Il
Fatto ha dato in prima pagina sia la notizia su Lotti indagato, sia quella su Savona indagato, mentre gli altri giornali di Lotti indagato non parlarono neppure e di Savona invece sì. Capito, adesso, poverina, o le occorre un disegnino?
Il titolo della settimana. “Segretariopoli. Etica grillina. Assia, niente cv ma sta col consigliere di Di Maio. E per l’assistente di Bonafede laurea in 9 anni” ( il Giornale, titolo di apertura in prima pagina sulle segretarie dei due ministri M5S nel giorno delle motivazioni della sentenza sulla trattativa Stato-mafia che ha visto condannato, fra gli altri, Marcello Dell’Utri, e citato decine di volte Berlusconi 20.7). Meglio mafiosi che grillini.