L’ad sarà Salini? Ex Sky e La7, ora alla “renziana” Stand by me
Sarà dunque Fabrizio Salini il nuovo direttore generale della Rai? Il manager tv con un passato a Sky,
Fox e La7 è in pole posi
tion per la p ol tr on a più prestigiosa di Viale Mazzini, che con la nuova legge garantisce poteri da amministratore delegato. Il suo è un curriculum adatto al ruolo: Salini è un manager televisivo puro, attento al prodotto, ai palinsesti, ai canali, ai programmi ed esperto di diritti tv. Cinquantuno anni, laureato in Scienze Politiche alla Sapienza, gran tifoso dell’Inter, Salini è un romano di Roma nord, che in questo caso significa ancor di più alta borghesia e buone frequentazioni. Dal 2003 al 2011 è stato in Fox, dove ha lanciato diversi nuovi canali: qui ha conosciuto anche la sua compagna con la quale ha due figli. Poi è arrivato in Sky dove ha diretto Sky 1 e Sky Cinema. Dopo un passaggio in Switchovermedia, è tornato a Fox come ad. Nel novembre 2015 ha lasciato la multinazionale americana per andare a dirigere La7, incarico abbandonato, un po’ a sorpresa, per motivi familiari, due anni dopo. Infine, quello che sembra un passo indietro: l’approdo a Stand by me, la società di produzione di Simona Ercolani, l’autrice tv che, tra le altre cose, ha curato la regia di diverse edizioni della Leopolda di Matteo Renzi. Da segnalare il fatto che Stand by me abbia diversi contratti in corso con Viale Mazzini, con trasmissioni come I ragazzi del Bambino Gesùe Il condannato, entrambe su Raitre. Può essere un ostacolo al salto di Salini in Rai? Difficile dirlo. “Facciamo programmi lunghi quando vale la pena di farli”, la sua risposta da direttore de La7 alle critiche per le trasmissioni “l e nzuolo”, fino quasi all’una di notte. Si dice che Campo Dall’Orto lo volesse a Viale Mazzini già tre anni fa per dirigere Rai2 o Rai3. E si dice che la Rai sia un vecchio pallino di Salini. Anche per questo non avrebbe fatto problemi per il tetto di 240 mila euro allo stipendio, che per altri rappresenta un ostacolo insormontabile.