PER SCAFARTO E PER LOTTI UN CAMPANELLO D’ALLARME
La ProcuraVerrà chiusa a ottobre l’indagine sul renziano e sull’ex comandante dei carabinieri
Ci sono buone e cattive notizie sia per Luca Lotti sia per il carabiniere-assessore Gianpaolo Scafarto nell’audizione di Paolo Ielo ieri al Csm. La buona per tutti è che la chiusura delle indagini del caso Consip slitta a dopo le ferie. Non solo per Scafarto. Il procuratore aggiunto di Roma ha detto: “È idea del mio ufficio chiudere tutte le questioni (non solo Scafarto ma anche Luca Lotti, Filippo Vannoni, Tullio Del Sette e Emanuele Saltala macchia nonché Tiziano Renzi,n dr) cumulativamente anche perché c’ è una refluenza probatoria. La mia idea – ma non so cosa decideremo – è che aspetteremo settembre-ottobre”. L’indagine partita a Napoli nel dicembre del 2016, quindi chiuderà almeno 20 mesi dopo.
È questo l’effetto di due scelte non scontate: da un lato la Procura ha scelto di tenere legati allo stesso carro il carabiniere che indagava su Consip e i suoi ex-indagati illustri. La seconda scelta è quella di attendere le motivazioni del provvedimento favorevole della Cassazione su Scafarto. Proprio la scelta di attendere ma solo fino a ottobre, suona come un campanello d’allarme per l’ex capitano del Noe, nel frattempo diventato assessore a Castellamare di Stabia.
Scafarto è tuttora indagato per falso aggravato per gli “errori” in danno di Tiziano Renzi nelle sue informative, per rivelazione di segreto e per depistaggio dalla Procura di Roma nonostante ci sia già stato un provvedimento del Tribunale del Riesame confermato dalla Cassazione che ha smontato la tesi dell’accusa. La scelta di attendere le motivazioni, e il tono con cui ieri Ielo la ha comunicato al Csm, fanno pensare che, Cassazione o non Cassazione, i pm romani chiederanno il giudizio per Scafarto.
L’attesa pare una scelta formale più che sostanziale. Dopo un giudicato cautelare avverso sarebbe poco “elegante” ch i e d e r e il giudizio senza nemmeno leggere quello che hanno da dire i giudici della Cassazione. Il pm Paolo Ielo ieri ha spiegato così le sue mosse future su Scafarto e sugli altri: “Noi stiamo aspettando per capire cosa fare e per questioni di rispetto istituzionale la Cassazione. Stiamo aspettando le motivazioni. È idea del mio ufficio chiudere cumulativamente tutte le questioni. La mia idea, ma non so cosa decideremo: io aspetterei settembre ottobre, se non si deposita la mia idea è che noi prenderemo le nostre determinazioni”.
La sensazione, ma magari saremo smentiti, è che la de- terminazione sia spedire a giudizio comunque Scafarto. E Luca Lotti? La cattiva notizia per lui è che Paolo Ielo ieri ha smontato una possibile tesi giuridica difensiva dell’ex ministro. Lotti è indagato per favoreggiamento perché avrebbe svelato a Luigi Marroni che era intercettato. Il punto, come ha spiegato Ielo è che questo è un favoreggiamento atipico perché Marroni non è mai stato indagato. Lotti e Vannoni, entrambi indagati per questo reato, potrebbero sostenere che non è ipotizzabile il favoreggiamento quando si avverte un non indagato, come Marroni, che è intercettato. Per Ielo è vero che “questo rende la cosa più delicata dal punto di vista delle valutazioni giuridiche”, però ha concluso il pm ieri: “La mia personale idea è che se c'è un pm e un gip che hanno valutato probatoriamente significativo e necessario intercettare qualcuno, ancorché terzo, se qualcuno sabota questo tipo di attività compie un favoreggiamento”. Ielo ha fatto questo ragionamento per spiegare perché lui ha iscritto a Roma Filippo Vannoni (mentre Woodcock e la collega Carrano non lo avevano iscritto a Napoli), e perché ci ha messo un po’ di tempo. Però il ragionamento vale anche per Lotti.
Il neo assessore Si attendono le motivazioni della Cassazione su Scafarto che rischia di andare alla sbarra