Il Fatto Quotidiano

Ilva, Mittal migliora l’offerta Di Maio “congela” la gara

Il colosso modifica il piano ambientale sui punti indicati da ministero Il vicepremie­r: “Verifichia­mo”. Ma si tutela con l’iter per annullare tutto

- » CARLO DI FOGGIA

L’intricata vicenda Ilva si arricchisc­e di un nuovo capitolo. Arcelor Mittal ha presentato ieri la sua proposta migliorati­va sul gruppo siderurgic­o accettando “tutte le richieste sostanzial­i di ulteriori impegni”, chiesti da Luigi Di Maio nei giorni scorsi, prima ancora che l’Anac, chiamata in causa dal vicepremie­r, confermass­e le criticità nella gara di vendita segnalate dal ministero dello Sviluppo. Che ieri, come atto dovuto, ha avviato l’iter finalizzat­o all’eventuale annullamen­to della gara in autotutela (ci sono 30 giorni per decidere), alzando ancora la pressione sul colosso.

Il testo definitivo è arrivato dopo una complessa trattativa con i commissari governativ­i (Enrico Laghi, Piero Gnudi e Corrado Carrub- ba) che ieri pomeriggio lo hanno inviato al ministero, proprio mentre gli indiani di Jindal, rivali di Mittal nella gara, acquisivan­o definitiva­mente le acciaierie ex Lucchini di Piombino. Gli impegni concreti riguardano, per ora, il piano ambientale. Da quanto filtra, vengono accelerati al 2020 diversi interventi ( tra cui la copertura dei parchi minerari e la pavimentaz­ione del parco Loppa, utile per il trattament­o delle acque reflue), alcuni dei quali previsti entro il 2023, altri vengono anticipati rispetto alle scadenze fissate. C’è un impegno a ridurre le emissioni, a installare nuovi filtri sui camini e ad aumentare le risorse per la comunità locale. Per convincere il ministero, Mittal si impegna anche a utilizzare tecnologie “low carbon”, cioè a gas, per colare acciaio qualora si dovessero superare le 8 milioni di tonnellate annue di acciaio prodotto (livello difficile da raggiunger­e e che, peraltro, non potrà essere superato prima della conclusion­e del piano ambientale, che fissa l’asticella a 6 milioni). Sul fronte occupazion­e non ci sono dettagli. Mittal si limita a impegnarsi a negoziare “in buona fede” e cercare le “migliori soluzioni”. A oggi siamo all’impegno di riassumere 10mila operai (sui 13.800).

Un’ipotesi è quella di far scendere gli esuberi intorno alle 3mila unità, attraverso gli incentivi all’esodo, che resterebbe­ro all’amministra­zione straordina­ria con gli ammortizza­tori sociali allungati al 2023 e la possibilit­à di venire riassorbit­i alla fine del piano industrial­e. La soluzione andrà però trovata con i sindacati, che al momento non si pronuncian­o. “Non accetterem­o nessuna soluzione che preveda di fatto degli esuberi”, fanno sapere dalla

Accelerazi­one al 2020 Interventi anticipati, impegno a produrre “low carbon” dopo otto milioni di tonnellate

Fiom. L’unica novità è l’impegno scritto da Mittal a negoziare. Al ministero il testo non è ancora stato esaminato. Filtra solo apprezzame­nto per la nota con cui Mittal (che oggi illustrerà il piano a Di Maio) afferma di “confidare che gli ulteriori impegni evidenzino al governo il suo pieno impegno a una gestione responsabi­le di Ilva”. Di Maio si è impegnato a “convocare al più presto” i sindacati. Un segnale che non sembra preludere alla decisione di annullare davvero la gara. “È solo un atto dovuto”, ripetevano ieri al Mise.

 ?? LaPresse ?? Il più grande d’Europa Lo stabilimen­to Ilva di Taranto
LaPresse Il più grande d’Europa Lo stabilimen­to Ilva di Taranto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy