Il Fatto Quotidiano

Caro Saviano, essere contro non significa parlare contro

- » FRANCO ARMINIO

Caro Roberto Saviano, io penso che essere contro Salvini non significa dire parole contro Salvini.

Io penso che bisogna fare delle cose.

P e r esempio, fare “Altura” con i ragazzi di Bisaccia è una cosa che produce fervore e gioia.

Noi di quello abbiamo bisogno, di fervore e gioia non di parole cupe contro qualcuno.

Le parole cupe sono il terreno su cui Salvini prospera.

Io difendo chi sta zitto, non per opportunis­mo, ma per non partecipar­e al gioco dell'attualità.

Gli scrittori che non parlano per furbizia sempliceme­nte non sono scrittori ma mestierant­i ipocriti di cui non abbiamo alcun bisogno.

Chi pensa solo ai suoi libri è un poveraccio.

Oggi bisogna toccare il corpo delle persone, bisogna lavorare sullo smarriment­o di tutti.

È un lavoro politico colossale.

La letteratur­a chiusa nei suoi riti e nelle sue cerchie anemiche non serve a niente.

Caro Roberto, Salvini rischia solo di essere ingigantit­o dalle tue attenzioni e da quelle che vorresti contro di lui.

Occupiamoc­i di innescare fervori, passioni alte.

Occuparsi di Salvini senza pensare a come è andato il raccolto del grano ha poco senso.

E bisogna pensare alle vacche, alle api.

Gli scrittori devono avere coraggio e tu ne hai tanto, ma è un coraggio da spendere per fare bellezza non per giocare sul campo della bruttezza

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