Caro Saviano, essere contro non significa parlare contro
Caro Roberto Saviano, io penso che essere contro Salvini non significa dire parole contro Salvini.
Io penso che bisogna fare delle cose.
P e r esempio, fare “Altura” con i ragazzi di Bisaccia è una cosa che produce fervore e gioia.
Noi di quello abbiamo bisogno, di fervore e gioia non di parole cupe contro qualcuno.
Le parole cupe sono il terreno su cui Salvini prospera.
Io difendo chi sta zitto, non per opportunismo, ma per non partecipare al gioco dell'attualità.
Gli scrittori che non parlano per furbizia semplicemente non sono scrittori ma mestieranti ipocriti di cui non abbiamo alcun bisogno.
Chi pensa solo ai suoi libri è un poveraccio.
Oggi bisogna toccare il corpo delle persone, bisogna lavorare sullo smarrimento di tutti.
È un lavoro politico colossale.
La letteratura chiusa nei suoi riti e nelle sue cerchie anemiche non serve a niente.
Caro Roberto, Salvini rischia solo di essere ingigantito dalle tue attenzioni e da quelle che vorresti contro di lui.
Occupiamoci di innescare fervori, passioni alte.
Occuparsi di Salvini senza pensare a come è andato il raccolto del grano ha poco senso.
E bisogna pensare alle vacche, alle api.
Gli scrittori devono avere coraggio e tu ne hai tanto, ma è un coraggio da spendere per fare bellezza non per giocare sul campo della bruttezza