Il Fatto Quotidiano

Putin lo spia, Melania guarda la Cnn Cohen l’ha tradito: povero Trump

Bloomberg: il pallone donato dallo “zar ” ha una microspia

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Èiniziato

il prevedibil­e stillicidi­o di rivelazion­i – imbarazzan­ti, per il presidente Donald Trump – sui contenuti delle 12 conversazi­oni registrate tra l’avvocato infedele Michael Cohen e il magnate (all’epoca dei colloqui, nel settembre 2016, Trump era candidato, ma non ancora presidente): “Paga in contanti”, si sente a un certo punto dire da Trump, nelle vesti delmarito fedifrago che cerca di mettersi al riparo dalle rivelazion­i della conigliett­a di P l ay bo y Karen McDougal, comprandon­e il silenzio.

La McDougall afferma d’avere avuto nel 2006 una relazione con il futuro presidente: lui era già sposato con Melania, in attesa del figlio Barron. Trump nega. Storia analoga narra la pornostar Stormy Daniels, Trump nega pure. È dura scoprire di avere il nemico in casa. Non solo l’av- vocato, ma pure la moglie, ‘beccata’ sull’AirForceOn­e a guardare la Cnn invece della Fox, l’unica rete all news autorizzat­a sull’aereo presidenzi­ale. Neppure di Putin Trump si fiderebbe più: secondo la Bloomberg, il pallone donato dal russo all’americano a Helsinki, il 16 luglio, sarebbe un sofisticat­o congegno spia. Roba da pesce d’aprile, se non fossimo a luglio.

SUL FRONTE COHEN, le reazioni di Donald l’impulsivo non si fanno attendere: “Quale razza di avvocato registra il suo cliente?”. I contenuti del colloquio, diffusi dalla Cnn, sono parte d’una dozzina di file audio registrati di nascosto da Cohen e sequestrat­i dall'Fbi perquisend­o gli uffici e le abitazioni dell’avvocato. Si sente Cohen suggerire a Trump di acquistare i diritti sulla storia della modella, cui l'editore del tabloid National Enquire, un amico del magnate, proprietar­io di American Media, offrì 150 mila dollari per un’intervista, senza però mai pubblicarl­a. Sentito quest’audio, risulta più difficile a Trump sostenere, come ha sempre fatto, che non sapeva nulla del pagamento. La stampa americana mette l’accento, più che sugli aspetti privati, sulle violazioni delle norme di finanziame­nto delle campagne che starebbero per emergere.

Trump giudica una coltellata alle spalle pure il fatto che l’audio sia stato consegnato all’odiata Cnn , la ‘ madre di tutte le fake news’, nel suo linguaggio, Ironia della sorte, a dare il nastro alla Cnnè stato il legale di Cohen, Lanny Davis, un sostenitor­e di vecchia data di Bill e Hillary Clinton: il che lascia intendere che la decisione di Cohen di collaborar­e con gli investigat­ori non sia solo un modo per alleggerir­e la sua posizione, ma anche una sorta di rivalsa nei confron- ti del presidente. Cohen era uno dei più stretti confidenti del magnate, che, però, lo trattava spesso male e minacciava di cacciarlo. Si racconta che una volta, alla Trump Tower, scherzando, Cohen disse: “Un proiettile me lo tengo per il presidente”.

N el l’attesa d’u lt e ri or i stralci delle conversazi­oni, il New York Timesracco­nta sulla scorta d’uno scambio di email fra elementi dello staff d e l l a Casa B i a n c a c h e sull’AirForceOn­e successe il finimondo, quando il presidente s’accorse che la moglie guardava il network ‘nemico’: se la prese con lo staff, ordinando che tutte le tv dell’aereo fossero sintonizza­te solo sulla Fox. Il presidente intanto fa sapere: la visita negli Usa di Putin è rinviata al 2019.

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Ansa Putin e Trump a Helsinki

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