Il consigliere che insulta e imbarazza il Colle
Giampaolo Rossi sui social e sul “Giornale” si esibisce in insulti a Mattarella
Al
Quirinale certi suoi commenti, su Twitter e sul blog, non sono passati inosservati. Lo staff del presidente Sergio Mattarella li ha visionati e non ha gradito. Alcuni hanno provocato “notevole imbarazzo”. Non si usa ancora la parola “irritazione”, eufemismo utilizzato quando il capo dello Stato è furibondo ma, se i tweet continueranno, non si può escludere che ci si arrivi.
IL PROTAGONISTAdi questa storia è Giampaolo Rossi, da pochi giorni eletto dal Parlamento, con 166 voti, nel nuovo Cda della Rai, in quota FdI. Il problema sono certi suoi tweet recenti contro il capo dello Stato. Il neo consigliere, infatti, è un twittarolo scatenato, con diversi cinguettii al giorno. Il carico da undici ce lo mette poi con il blog, l’Anarca, spazio web dove Rossi dice la sua sui più svariati argomenti, pubblicato sulla versione on line de Il Giornale.
L’identikit che ne esce leggendo i suoi scritti è quello del classico uomo di destra, sovranista, cattolico ultra- tradizionalista, anti-globalizzazione, contro il multiculturalismo, vagamente xenofobo. Insomma, il sostenitore ideale di Lega e FdI. Tra i suoi idoli Trump, Orban, Putin e Netanyahu, ma molto lunga è la lista dei nemici. Pescando nel mucchio: Roberto Saviano, Papa Francesco, Barack Obama, Laura Boldrini, Roberto Fico, Emmanuel Macron, i radical chic, Michele Serra, Gad Lerner. E pure Sergio Mattarella.
Il clou si è raggiunto con le consultazioni, quando il capo dello Stato ha stoppato la corsa all’Economia di Paolo Savona. “Con Mattarella siamo arrivati a uno stadio di evoluzione successivo: Napoli- tano aveva abbattuto un governo legittimo, Mattarella ha impedito che nascesse”, ha scritto Rossi in un articolo sul blog intitolato “The Mattarella Horror Picture Show”. Nello stesso testo si legge: “Mattarella ha trasformato una Repubblica parlamentare in presidenziale, un atto che se non è un colpo di Stato è sicuramente una violazione spaventosa”.
SUL PROFILO TWITTER la musica non cambia. “Un presidente della Repubblica fantasma che nei giorni in cui Macron vomitava insulti sull’Italia appare solo per difendere i migranti illegali”, twitta Rossi con l’hashtag #theQuirinaleghost, il 30 maggio. Qualche giorno prima, altro tweet. “In una vera democrazia parlamentare prima delle prerogative del Qui- rinale ci sono quelle del popolo sovrano. Mattarella vuole svuotare il ruolo del Parlamento”, scrive Rossi. L’11 maggio altra fiondata. “Ciò che Mattarella chiama con sprezzo denigratorio ‘sovranismo’ si legge ‘sovranità’. Il segno della differenza tra il presidente di una Repubblica e il satrapo di una periferica provincia imperiale”. Ex presidente di Rainet, Rossi già nel 2012 stava per entrare in Cda Rai, in quota FI, stoppato per un gioco di veti incrociati nonostante l’appoggio della sua (ex) compagna, la deputata (anch’essa ex Rai), Deborah Bergamini. Quando sarà completo con dg e presidente, il Cda Rai salirà al Colle per un incontro informale con Mattarella. E a quel punto l’imbarazzo sarà palpabile.
Un presidente fantasma che nei giorni in cui Macron vomitava insulti sull’Italia difende solo i migranti illegali
GIAMPAOLO ROSSI