Il Fatto Quotidiano

Tav, snodo M5S: nuova tratta e via i due dirigenti-simbolo

ROGNA Stretto tra le proteste della base e l’accordo con la Lega, il M5S pensa di sostituire il dg della società che realizza l’opera e il commissari­o del governo. E punta a riscrivere il progetto

- » LUCA DE CAROLIS

Faranno saltare “teste”, anche per calmare la base. E prenderann­o tempo. Con l’obiettivo di riscrivere davvero il progetto, come è assicurato nero su bianco nel contratto di governo, riducendo il più possibile impatto e costi dell’o per a. Perché un no secco alla linea ad alta velocità Torino-Lione ad oggi non è possibile. È la linea dei Cinque Stelle sul Tav, che per il Movimento fa rima con spada di Damocle.

NODO ATTESO , visto che la battaglia contro la Torino-Lione è stata un comandamen­to per il M5S, uno dei totem attorno a cui si raggrumaro­no i primi attivisti. E non solo in Piemonte, dove nel 2019 si voterà per le Regionali, con il Movimento che spera concretame­nte di prendersi la sua prima Regione, l’unico “trofeo” che manca alla bacheca a 5Stelle. Però di mezzo c'è anche il Tav.

Una spina sempre urticante, come provano le indiscrezi­oni delle ultime ore che parlavano di un no definitivo all’opera di Luigi Di Maio e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma i 5Stelle hanno reagito con una raffica di smentite. “Il dossier non è ancora arrivato sul tavolo di Conte” hanno precisato da Palazzo Chigi. E Di Maio giura: “Sono tranquilli­ssimo, la questione Tav non è sul tavolo del gover- no, deciderà il ministro Toninelli quando incontrare il suo omologo francese”. Ossia il ministro delle Infrastrut­ture, che lavora sul dossier da alcuni giorni con la sua “istruttori­a”, come la definiscon­o i 5Stelle. Senza fretta. “Se ne parlerà molto dopo l’estate” spiegano. Nell’attesa, ecco Matteo Salvini: “Sull’opera occorre andare avanti, non tornare indietro”. Come a ribadire la dicotomia tra la Lega, che le grandi opere le invoca, e il M5S che frena.

E il compromess­o è quella formula nel contratto di governo: “Per quanto riguarda la Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuter­e integralme­nte il progetto”. E via il passaggio sulla “sospension­e dei lavori” che era nella bozza iniziale. Mesi dopo, il Movimento si ritrova con gli attivisti e gran parte degli eletti quasi in rivolta in Piemonte, dove c’è già baruffa per la candidatur­a di Torino alle Olimpiadi invernali.

ANCHE PER QUESTO, il M5S potrebbe accontenta­rli rimuovendo due dirigenti simbolo del progetto: il commissari­o straordina­rio del governo alla Torino-Lione, Paolo Foietta, e il direttore generale della Telt (la società pubblica metà francese e metà italiana che deve realizzare l’opera), Mario Virano. E così accogliere­bbe la richiesta fatta pochi giorni fa dai consiglier­i comunali di Torino: “Il governo sollevi Foietta dai suoi tre incarichi (presidente Osservator­io Torino-Lione, commissari­o straordina­rio del governo, co-presidente Intergover­nativa Italia Francia) e Virano in quanto nominato nel cda di Telt dall’esecutivo”.

Però Foietta si mostra pugnace: “Ho un mandato fino al 31 dicembre per realizzare la Torino-Lione. Se si vuole modificarl­o, lo si faccia con un atto e non con un post”. E visto che c’è ricorda: “Chiedo da tempo un incontro a Toninelli, senza esito”. Intanto il ministro prosegue la sua istruttori­a. E per ora la rotta del M5S è quella di cercare una via per riscrivere il progetto, quindi il percorso, limitando i danni. “Ma non possiamo dire no e basta, qui ballano miliardi” ammette un 5Stelle di rango. E poi ci sono le pressioni degli industrial­i e del Carroccio, che però apre a una soluzione intermedia, ventilata ieri sul Secolo XIX dal sottosegre­tario leghista ai Trasporti Edoardo Rixi: “Il Tav è fondamenta­le ma vanno tagliati i costi, rendendo meno impattante il percorso”. E in serata riparla Salvini, più problemati­co: “Sul Tav stiamo ragionando, valutando il rapporto tra costi e benefici”. Sillabe sicurament­e più gradite al M5S, che resta sul vago. Perché in ballo c’è una bella porzione della verginità a 5Stelle. E allora meglio tergiversa­re.

Tempi lunghi Nessuna decisione: il dossier non è ancora arrivato sul tavolo del premier Conte

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LaPresse Val di Susa Lavori in corso sulla linea nel cantiere di Chiomonte, in Piemonte

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