Senato, corsia preferenziale per la legittima difesa Il regolamento alla prova
Approvare
la legge sulla legittima difesa entro la fine di settembre: la Lega sta lavorando per raggiunge questo obiettivo fin dall’inizio della legislatura. È iniziato l’iter in Commissione Giustizia in Senato, nonostante il fatto che a Montecitorio Enrico Costa (Noi con l’Italia) avesse chiesto in ben 3 uffici di presidenza alla presidente, Giulia Sarti ( M5S) di incardinarla. Senza successo. A Palazzo Madama le garanzie sono di più: il presidente è un leghista, Andrea Ostellari. E c’è un altro dato che consente l’accelerazione: il Regolamento del Senato varato alla fine della scorsa legislatura. Che sposta sostanzialmente il lavoro in Commissione. E riduce e contingenta i tempi in generale. Su decisione della Presidente Casellati, la legittima difesa è in redigente. Che significa? Fatta eccezione per una serie di casi per i quali sono sempre obbligatorie la discussione e la votazione da parte dell’Assemblea, il presidente può assegnare un testo alla deliberante o alla redigente. Nel primo caso, l’approvazione spetta direttamente alla Commissione, nel secondo all’Assemblea è riservata “la votazione degli articoli e la votazione finale”. A meno che il governo o un decimo dei componenti del Senato, o un quinto dei componenti della Commissione non richiedano la discussione in aula.
PER ORA, le proposte di legge sono 5 (una della Lega, due di FI, una di Fratelli d'Italia, una di iniziativa popolare). Il punto di partenza del Carroccio è il testo originariamente di Nicola Molteni, ripresentato a Palazzo Madama dal capogruppo Romeo (col numero 652). Ruota intorno alla modifica dell’articolo 52 del Codice penale: “Si considera che abbia agito per difesa legittima colui che compie un atto per respingere l'ingresso o l'intrusione (...)”. Il testo punta a considerare legittima difesa tutti gli atti che avvengono nella propria abitazione. Ampliandone notevolmente la casistica. Il Carroccio, vorrebbe evitare i processi per chi spara “legittimamente”. Come, visto che esiste l’obbligatorietà dell’azione penale? Puntando a far archiviare i procedimenti in base a un meccanismo che si vuole automatico, vista la iniziale presunzione di legittima difesa. Automatismo impossibile: la decisione spetta al giudice. La scommessa è arrivarci il più vicino possibile. Sono state richieste le prime audizioni: ci sarà l’ex magistrato, Carlo Nordio, che in passato si è espresso in favore della modifica della normativa nella direzione espressa dalla Lega. E poi Graziano Stacchio, Roberto Zancan, Franco Birolo: tre esempi di “vittime” della mala giustizia. Stacchio venne indagato per eccesso di legittima difesa dopo aver ucciso un ladro che era entrato nella gioielleria di Zancan. Poi archiviato. Birolo uccise un ladro entrato nella sua tabaccheria. Condannato in primo grado e assolto in Appello. Ostellari assicura che si cercherà comunque un compromesso con gli altri gruppi. Intanto Giarrusso (membro della Commissione del M5S) annuncia che da parte loro non ci sono contrarietà particolari. E il Pd riflette. Il senatore Cucca spiega che il partito non è sulle posizioni della Lega, ma anche che il tema è delicato e sentitissimo. Ergo, i Dem non hanno ancora elaborato una strategia, oltre a chiedere le audizioni di Zagrebelsky, Flick, Cassese e una serie di altri giuristi. Chiederà la discussione in aula con tanto di palcoscenico mediatico, ma anche necessità di fare davvero opposizione? Ai vertici del gruppo dicono di sì. Si vedrà.