Il Fatto Quotidiano

Lega contro Lega: querela per l’ex tesoriere Belsito

Il Carroccio schierato contro il fondatore Bossi e la sua gestione dei fondi del partito. Mossa necessaria per salvare l’inchiesta (e la faccia di Salvini)

- » FERRUCCIO SANSA

La

Lega querela Francesco Belsito. Ieri in Tribunale a Genova si è presentato Roberto Zingari. Il difensore della Lega aveva in mano una querela per appropriaz­ione indebita contro Belsito, tesoriere del Carroccio ai tempi di Umberto Bossi. Una scelta a lungo meditata che avrà di sicuro conseguenz­e processual­i e umane. La Lega di oggi sembra schierarsi contro quella del fondatore. Come Matteo Salvini aveva anticipato al Fattomesi fa: “Penso che faremo querela”. Già, perché senza questa querela Belsito sarebbe uscito molto alleggerit­o dal processo d’appello genovese. Parliamo dello scandalo scoppiato nel 2012 che aveva portato alle dimissioni di Belsito e Bossi. L’appropriaz­ione indebita contestata all’ex cassiere leghista riguarda 5,7 mi- lioni. Secondo la ricostruzi­one dei pm, Belsito li avrebbe presi dai conti della Lega e li avrebbe fatti viaggiare tra Cipro e la Tanzania. In primo grado Umberto Bossi era stato condannato a 2 anni e sei mesi, Belsito invece a 4 anni e dieci mesi (14 mesi per appropriaz­ione indebita, è l’unico condannato per questo reato). Ed ecco il punto: nel frattempo qualcosa è cambiato. Il 10 aprile – quando non c’era la Lega al governo, va detto – è arrivato un decreto che qualche critico ha soprannomi­nato “salva-Lega”. Una norma entrata in vigore proprio alla vigilia dell’appello genovese. Il decreto prevede nuovi limiti alla procedibil­ità d’ufficio di alcuni reati. Tra questi c’è proprio l’appropriaz­ione indebita. Senza la querela della Lega - che finora non si è neanche costituita parte civile - questo filone dell’inchiesta finirebbe nel nulla. Rimarrebbe la parte che riguarda la truffa ai danni dello Stato per 48 milioni di rimborsi. I pm ritengono che Bossi e Belsito abbiano truffato il Parlamento. Finora solo 2 milioni sono stati recuperati dai magistrati.

Da questa inchiesta è partita l’indagine che sta ricostruen­do il percorso dei fondi del Carroccio fino a oggi, con i segretari Roberto Maroni e Salvini (non indagati). Un’indagine insidiosa, con i pm genovesi convinti che vi sia una continuità nella gestione tra vecchia e nuova Lega. Mentre i vertici del Carroccio sostengono il contrario. Ecco allora la decisione di querelare Belsito. Dimostrazi­one di una vera cesura tra le due stagioni o anche mossa processual­e per smarcarsi da Bossi? Il banco di prova sarà il secondo processo, quello di Milano. Dove in primo grado, oltre a Bossi e Belsito, è stato condannato anche Renzo, figlio del Senatur. Tutti accusati di appropriaz­ione indebita. L’unico modo di salvare l’inchiesta sarebbe una querela della Lega contro Belsito e i Bossi.

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Ansa L’uomo dei soldi L’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito

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