Il Fatto Quotidiano

Solo marce e sangue: Gaza non ti Hamas più

Nella Striscia manca il lavoro, la luce e l’acqua: i leader islamisti perdono colpi

- » FABIO SCUTO

Un nuovo scontro era ne ll ’ aria da giorni, ma l’attacco nella notte di giovedì all’insediamen­to di Adam, a pochi chilometri da Gerusalemm­e con un israeliano ucciso e due feriti a pugnalate ha fatto da miccia alle tensioni che covavano da settimane. È stato un altro venerdì di sangue. C’è stata battaglia a Kobar, il villaggio del terrorista di Adam in Cisgiordan­ia, c’è stata battaglia sulla Spianata delle Moschee con l’Idf che dopo ore di scontri ha preso il controllo militare della Moschea Al Aqsa, il terzo luogo santo dell’Islam. C’è stata battaglia lungo tutta la linea di confine fra Gaza e Israele a ridosso della Barriera di sicurezza con tre morti palestines­i e decine di feriti . I tre episodi – accaduti nell’arco di 24 ore – non meriggio. Mentre la Città Vecchia era soffocata dal fumo dei lacrimogen­i, cento chilometri più a sud, dove comincia il confine con la Striscia, i soldati israeliani della divisione Givati cercavano di tenere lontani dalla Barriera centinaia di palestines­i che si erano radunati in più punti lungo i 37 chilometri di confine. Nei pressi di Jabaliya, il primo morto. E poi ancora scontri a Rafah e a Khan Younis.

Due morti

Al venerdì di protesta scarsa partecipaz­ione ma ancora vittime: scontri a Gerusalemm­e

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