Afroamericana accoltellata a Oakland La sorella accusa: “È un atto di razzismo”
L’omicida, arrestato dalla polizia, è un senzatetto
sono collegati né sembrano appartenere a una strategia comune. Ma sono come le tessere di un mosaico che si va rapidamente componendo, quello della prossima guerra.
Quando all’alba di venerdì si è presentato un distaccamento militare israeliano nel villaggio arabo di Kobar per perquisire e poi distruggere la casa del giovane terrorista – come prevede la legge – c’erano centinaia di giovani palestinesi per le strade armati di sassi e molotov a impedire l’azione dei militari. Gli scontri sono andati avanti tutta la mattinata, dilagando poi in altre cittadine della Cisgiordania.
ALLA FINE della preghiera di mezzogiorno, quando è cominciato il deflusso delle migliaia di fedeli dalla Spianata delle Moschee, gli incidenti con la Border Police israeliana presente in forze come sempre. Decine di fedeli palestinesi sono rimasti feriti, intossicati dai gas lacrimogeni o contusi dai proiettili rivestiti di gomma sparati dagli agenti. Verso sera Border Police e Idf dopo aver disperso la folla nei vicoli della Città Vecchia hanno preso il controllo militare della Spianata e della Moschea Al Aqsa. Un fatto giudicato estremamente grave dalla Giordania – che per gli accordi di pace del 1994 ancora tutela i luoghi islamici di Gerusalemme – che ha immediatamente protestato per l’ingresso dei militari nei luoghi di culto mentre Hamas già invitava “alla rivolta per Al Aqsa”. La Spianata è stata riaperta solo nel tardo po-
QUESTA VOLTA a Gaza non c’è stata la partecipazione che Hamas si aspettava. Solo qualche migliaio i manifestanti nonostante la mobilitazione generale ordinata da Ezzedin Al Qassam, il braccio armato del movimento islamista. Nelle strade della Striscia si respira un’aria grave, rabbiosa. E la gente riversa la propria collera su tutti: Hamas, Anp, Israele, Unrwa, Paesi arabi, anche sul “fratello” Egitto. La realtà economica di Gaza – secondo tutti gli indicatori e le organizzazioni internazionali – è al collasso, qui si incontrano il più alto tasso di disoccupazione al mondo con il 42% e la densità abitativa più alta del Pianeta. Le tre guerre da quando comanda Hamas – 2009, 2012, 2014 – e le ricadute economiche del blocco imposto da Israele ed Egitto ad Hamas hanno fatto prevedere all’Onu L’avvocato
Michael Cohen sta diventando il personaggio chiave della presidenza Trump: un maneggione che asseconda, e nel contempo inguaia, il suo cliente. E che, per trarsi d’impaccio, adesso spiffera quel che il magnate candidato e presidente ha sempre negato: Donald Trump sapeva in anticipo, e diede il suo assenso all’incontro alla Trump Tower, casa sua, a New York, nel giugno 2016: un’avvocatessa russa avrebbe dovuto offrire al suo staff della campagna elettorale, col figlio Donald jr in prima fila, materiale compromettente su Hillary Clinton. Non se ne fece nulla, pare, ma il colloquio con Natalia V. Veselnitskaya ci fu.
Trump ha sempre negato di avere saputo di quell’i ncontro e continua a farlo: “Mi sembra che qualcuno stia cercando di inventare storie per ▶OMICIDIO
attribuibile a un disperato o delitto con matrice razzista? Non è chiaro il contesto che ha portato alla morte, il 22 luglio, di Nia Wilson, 18 anni, afroamericana, uccisa a coltellate in una stazione dei bus di Oakland, in California; la vittima era insieme con delle sue sorelle quando è stata aggredita da John Lee Cowell, 27 anni, un senzatetto con numerosi precedenti penali. Per la polizia, che ha arrestato l’assassino dopo un giorno di ricerche, si tratterebbe dell’ennesimo episodio di degrado sociale che atta- cercare di tirarsi fuori dalle sue difficoltà”. Cohen, l’avvocato personale, che gli faceva da paraninfo negli affari sessuali, comprando il silenzio di conigliette e pornostar che s’attribuivano l’‘amicizia’ del naglia Oakland, ma i parenti hanno idee diverse: “Stanno cercando di dire che l’assassino era malato e pazzo. Ma è stato un atto di razzismo” afferma una delle sorelle della vittima, Malika Harris. A sostenere questa tesi è l’attrice Anne Hathaway, che su Instagram scrive: “Era una ragazza nera ed è stata uccisa a sangue freddo da un uomo bianco. Gli afroamericani temono per la loro vita quotidianamente in America e questo va avanti da generazioni. I bianchi non hanno la stessa paura”. magnate, ora sarebbe pronto a raccontare la sua verità al procuratore speciale Robert Mueller, che indaga sul Russiagate, l’intreccio dei contatti tra la campagna di Trump ed emissari del Cremlino.
IN OGNI CASO, probabilmente non siamo al redde rationem del Russiagate: gli inquirenti e i democratici all’opposizione non hanno interesse a portare l’affondo contro Trump ora che i repubblicani sono maggioranza sia alla Camera che al Senato; e potrebbero attendere il voto di mid-term del 6 novembre, sperando di ribaltare i rapporti di forza almeno in un ramo del Congresso.
Cohen, un legale fedifrago, pronto a compromettere il cliente, sia pure ex, per alleggerire la sua posizione, ha una credibilità piuttosto bassa. E, che Gaza “sarà invivibile entro il 2020”. Manca l’energia elettrica (c’è solo 4 ore al giorno, in parte arriva da Israele) e l’acqua potabile. Il sistema sanitario è in default. Il taglio del contributo Usa deciso da Donald Trump (300 milioni di dollari) all'Unrwa (l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi) e la politica di restrizioni economiche del presidente dell'Anp Abu Mazen nei confronti del governo di Hamas, hanno peggiorato le cose. L’Unrwa ha annunciato che non rinnoverà il contratto a mille dipendenti temporanei. Uno di loro ha tentato il suicidio con le fiamme, così come aveva fatto un venditore ambulante obbligato dalla polizia di Hamas a cambiare zona. Temeva di non poter più incassare quei 15 shekel al giorno – 3 euro – per sfamare la moglie e i cinque figli.
Il “malumore” nei confronti di Hamas, è cominciato dopo le “Marce del Ritorno”. Diversi post sui social media imputano ad Hamas “la volontà di andare ad un nuovo confronto militare. E inevitabilmente sarebbe la gente comune a pagare il prezzo maggiore”. Il divario tra la leadership di Hamas e la gente di Gaza al momento è ampio, ma una guerra con Israele lo colmerebbe rapidamente. su questo punto, non è neppure suffragato da qualche registrazione: la sua parola contro quella dei Trump, anch’essi, però, parte in causa e con una credibilità non argentina. Cohen dice che fu Donald jr a informare il padre dell’incontro e che ne ottenne l’ok ad andare avanti.
All’Fbi, comunque, non manca il materiale su cui indagare, affermazioni di Cohen a parte: gli agenti hanno un centinaio di conversazioni registrate tra il legale e il presidente, tutte sequestrate nelle perquisizioni di aprile nelle residenze e gli uffici dell’avvocato, quando vennero fuori i pagamenti per comprare il silenzio della pornostar Stormy Daniels (cui poi s’è affiancata la vicenda analoga della coniglietta Karen McDougal). Michael Avenatti, avvocato della i palestinesi uccisi durante le “Marce del ritorno”, avviate da Hamas il 30 marzo il tasso di disoccupazione nella Striscia di Gaza dei ragazzi palestinesi di 15 anni non frequenta la scuola, secondo l’Unicef Alla stessa età il 7% delle ragazze abbandona gli studi pornodiva, annuncia che prenderà la difesa di altre tre donne che sarebbero state pagate da Trump e dal suo team, senza indicare perché lo sarebbero state.
C’è, inoltre, il mandato di comparizione davanti a un gran jury per Allen Weisselberg, uno dei ‘custodi’ delle finanze di Trump, chiamato a testimoniare nelle indagini su Cohen. E, infine, il procuratore Mueller sta passando al setaccio i tweet di Trump: quelli virulenti contro l’ex capo dell’Fbi James Comey, licenziato perché non voleva ‘ammorbidire’l’inchiesta sul Russiagate, e contro il ministro della Giustizia Jeff Sessions possono essere vere e proprie intimidazioni a uomini chiave dell’indagine, cioè ostruzione alla giustizia.
I numeri