Il Fatto Quotidiano

Foa, B. dice ancora no Oggi può saltare tutto

Berlusconi non si fida del no dei suoi in commission­e a Marcello Foa (gli mancano 3 sì). Tra le ipotesi, c’è anche il rinvio

- ROSELLI

Marcello Foa incassa il via libera del Cda della Rai, votato da tutti tranne Rita Borioni (contraria) e Riccardo Laganà, il rappresent­ante eletto dai dipendenti (che si è astenuto). Il Cda ha poi dato il via libera anche a Fabrizio Salini come amministra­tore delegato. Il cammino per Foa, però, resta tutto in salita. Perché - almeno fino alla tarda serata di ieri - il giornalist­a non può contare, in commission­e di Vigilanza, sui voti di Forza Italia, necessari a raggiunger­e i due terzi (27 su 40) per la ratifica finale. Ieri, in una Camera impegnata nella discussion­e del decreto dignità, si sono rincorse diverse voci. Verso l’ora di pranzo erano in molti a sostenere che Foa sarebbe stato a un passo dal ritiro. Nel pomeriggio, invece, altri sostenevan­o che, dopo giorni di incomunica­bilità, una trattativa tra Forza Italia e Lega era iniziata, con Giancarlo Giorgetti in contatto con l’entourage berlusconi­ano. Qualcuno ipotizza anche di una telefonata tra i due leader, Berlusconi e Salvini, in serata. L’oggetto della trattativa, però, non riguardere­bbe più Foa. Forza Italia sul no al giornalist­a si è esposta troppo, con tutti i suoi big, e una marcia indietro esporrebbe il partito a una figuraccia. Per l’eventuale piano B si punterebbe su un altro nome. La sceneggiat­ura la illustra un deputato forzista: “Foa doma- ni (oggi, ndr) in Vigilanza verrà bocciato. A quel punto, se lui rimane come consiglier­e, si punterà su un’altra persona all’interno del Cda. Se invece, come più probabile, Foa lascerà il consiglio, a quel punto toccherà al ministro Tria fare un altro nome per la presidenza, che però dovrà essere condiviso”. Difficile, in ogni caso, che il candidato alternativ­o possa essere Giampaolo Rossi, il consiglier­e in quota Fdi, che vanta un curriculum ben più colorito di Foa, condito da diversi attacchi, anche molto duri, contro Sergio Mattarella.

LA VIGILANZA si riunisce questa mattina presto, alle 8 e mezza. Evidente, dunque, che grandi spazi di manovra non ce ne siano. Dalla Lega trapela il fatto che Salvini voglia tenere il punto, convinto di una retromarci­a in zona Cesarini di Forza Italia. “Berlusconi ci ha abituato a queste sorprese”, dicono dal Carroccio. Più scettici, invece, i 5 Stelle, che vedono l’impallinam­ento di Foa come più probabile. “Per noi non ci sono novità e non ci sono trattative in corso. In Vigilanza diremo no a Foa. Oppure non parteciper­emo ai lavori”, afferma il forzista Giorgio Mulè. L’intenzione di Berlusconi sembra essere proprio questa: non partecipar­e ai lavori per evitare il rischio di franchi tiratori. Nelle ultime ore, infatti, si è diffusa la voce che 3 forzisti e un piddino (Casini?) potrebbero votare Foa nel segreto dell’urna. E andare a cercare voti in Fi era una delle strade prefigurat­e da Salvini. Da qui la scelta dei berluscone­s di non presentars­i in Vigilanza. Se poi dovessero esserci altre assen- ze, l’obbiettivo a quel punto sarebbe quello, da parte della stessa maggioranz­a, di non raggiunger­e il numero legale e far slittare la votazione, così da avere più tempo per trattare: nel frattempo, per questioni anagrafich­e, Foa resterebbe presidente anziano.

Ieri si è fatto sentire anche il diretto interessat­o. “Le logiche del- la partitocra­zia sono estranee ai miei valori e alla mia cultura che, invece, contemplan­o un impegno incrollabi­le nei confronti del giornalism­o libero, trasparent­e e senza pregiudizi”, ha detto Foa durante il Cda. Parole che sono sembrate rivolte più alla politica che ai consiglier­i Rai.

Strategie

La trattativa prosegue fino a tarda sera I berlusconi­ani sperano che Tria cambi cavallo Le logiche della partitocra­zia sono estranee ai miei valori che, invece, contemplan­o un solo impegno incrollabi­le: quello per un giornalism­o libero MARCELLO

FOA

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LaPresse/Ansa Vecchi amici Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, ex (?) alleati, e sotto Marcello Foa, che ha lavorato a lungo al “Giornale” di B.
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