Il Fatto Quotidiano

Caso Benalla, la squadracci­a e il secondo uomo

Ex gendarme riservista. Lavorava per “En marche”, il partito di Macron

- » MASSIMO FILIPPONI

Il ruolo di osservator­e esterno della manifestaz­ione per il Primo Maggio che attraversò le strade di Parigi era stato affidato soltanto ad Alexandre Benalla, ex bodyguard di Emmanuel Macron, poi assunto direttamen­te dall’Eliseo. Ma quel giorno “Rambo” non si presenta da solo. Nella berlina nera che poco prima delle 14 varca il cancello d’ingresso degli uffici della prefettura, a Île de la Cité, nel cuore di Parigi, ci sono due uomni: Benalla alla guida e Vincent Crase nel sedile accanto. “E quello chi è?” chiede il maggiore Philippe Mize rski al varco d’ing ress o. “Un collaborat­ore” risponde Benalla. Crase, testa rasata e sguardo da duro, è un ex gendarme riservista poi convertito alla security. È così che i finti poliziotti, “autorizzat­i” a monitorare il corteo parigi- no nel giorno della Festa dei lavoratori, diventano due.

LA CRONACA degli avveniment­i di quel pomeriggio conferma che entrambi non si limiterann­o a osservare ma entreranno in azione - senza averne titolo - in più di una fase. I video diffusi da Le Monde eLibératio­n li inchiodera­nno in due momenti diversi: prima a Jardin des Plantes e a Place de la Contrescar­pe poi. I manifestan­ti strattonat­i e colpiti non potevano sapere che stavano ricevendo le attenzioni di due “abusivi” mascherati da poliziotti. É ri c B i o - F ar i n a , capo militare dell’Eliseo, nella sua audizione nei giorni scorsi ha dichiarato di “non aver mai saputo che Crase aveva manifestat­o il desiderio di partecipar­e alle operazioni del 1° maggio”.

La “colossale sciocchezz­a” - così l’ha definita lo stesso Benalla in riferiment­o alle violenze messe in atto - per ora ha portato al licenziame­nto dei due infiltrati: “Rambo” è stato cacciato dall’amministra­zione dell’Eliseo; Crase è stato allontanat­o da la Republique en marche, il partito fondato dal presidente Emmanuel Macron trionfator­e alle ultime elezioni, che gli garantiva uno stipendio in qualità di “responsabi­le aggiunto alla sicurezza”. A Crase viene anche contestata la detenzione illegale di arma da fuoco (nelle immagine si vede che porta con sé una pistola) dal momento che la sua autorizzaz­ione era scaduta a giugno del 2017 e non era stata rinnovata.

LA COPPIA Benalla-Crase ha alle spalle anche un altro azzardo. Nel 2016 fondarono la “Federazion­e francese della sicurezza privata”. Secondo lo statuto l’associazio­ne (poi sciolta l’anno successivo) aveva lo scopo, tra gli altri, di permettere a “differenti attori della sicurezza privata di incontrars­i e di scambiarsi informazio­ni per facilitare le missioni delle aziende” e “di aiutare gli attori della sicurezza privata a promuovere i valori del proprio lavoro”. Quel lavoro che, paradossal­mente, i due compari perdono simultanea­mente.

Due i quesiti che la Francia si pone: perché due uomini incaricati di garantire l’incolumità di Macron, nella doppia veste di capo de ll ’ Eliseo e di leader del partito di governo, hanno svolto operazioni di ordine pubblico? Qual è il confine tra sicurezza pubblica e violenza privata?

Domande che sono riecheggia­te nell’aula d el l ’ Assemblea Nazionale dove ieri sono state discusse (e bocciate) le mozioni di sfiducia al governo presentate dalle opposizion­i di destra e di sinistra. Per André Chassaig ne, capogruppo della Gauche démocrate Républicai­ne “invece di sanzionare il suo collaborat­ore, Macron l’ha protetto. La realtà è che questo scandalo ha svelato consiglier­i occulti, privilegi, favoritism­i”. Ancora più severo il giudizio di Jean-Luc Mél ench on, leader di France I n so u m is e : “Il caso Benalla non è un disfunzion­amento, bensì un modo d i f u n z i o n amento. Il servizio del signor Benalla altro non era che una privatizza­zione della sicurezza dell’Eliseo”. Poi, rivolto ai membri della maggioranz­a En Marche, Mélenchon ha gridato: “Voi non amate lo Stato!”.

Mozioni respinte Bocciate le due richieste di sfiducia al governo presentate dalle opposizion­i

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1° maggio Crase in azione
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