Il Fatto Quotidiano

L’Authority dell’Energia e la fabbrica delle carriere

- » CARLO DI FOGGIA

Il caso della carriera costruita “a ritroso” al presidente Guido Bortoni continua ad agitare l’Authority per l’Energia (Arera). I sindacati Falbi, First e Fisac hanno deciso di segnalarlo all’Anac, l’Autorità anticorruz­ione, insieme a un altro episodio che a loro dire solleva il dubbio che si possano produrre “danni erariali e violazioni della normativa anticorruz­ione”: il dirigente che dovrebbe valorizzar­e la carriera di Bortoni è stato promosso una settimana prima di ricevere l’indicazion­e a farlo dal collegio dei commissari.

BREVE RIASSUNTO. Come ha rivelato il Fatto, l’11 aprile scorso il collegio, scaduto a febbraio e quindi in prorogatio in attesa dei nuovi vertici, ha dato “indirizzo” al direttore Affari generali e Risorse umane (Dagr), Giovanni Colombo di attribuire al presidente una “valorizzaz­ione dell’anzianità maturata, anche alla luce della disciplina vigente in Antitrust, con l’attribuzio­ne di due livelli per ogni anno fuori ruolo”. Guarda caso, Bortoni è l’unico dirigente dell’Authority “fuori ruolo”, e lo è da 9 anni. In questo modo ottiene in un colpo un mega scatto di carriera di 18 livelli che lo porterebbe, una volta tornato dirigente a fine mandato, ad avere più o meno lo stesso stipendio che aveva da presidente, circa 240mila euro l’anno, il tetto massimo fissato per legge per i travet. Al momento di decidere Bortoni è uscito dalla riunione per evitare di dover decidere su se stesso. Secondo i sin- dacati l’indirizzo è illegittim­o, perché non si tratta di un atto amministra­tivo (e per questo non è stato reso pubblico) e vìola il protocollo d’intesa che regola gli avanzament­i di carriera nell’Autorità, che non prevede promozioni per i fuori ruolo (se non dopo una trattativa sindacale). Nella loro segnalazio­ne all’Anac, però, riportano un secondo caso. La settimana prima, il 5 aprile, il collegio ha disposto - questa volta con delibera - la promozione di quattro dirigenti, da direttori aggiunti a direttori, “agli e- siti del processo valutativo 2017”. Tra questi c’è anche Colombo, che peraltro firma la relazione fornita al collegio che fornisce le motivazion­i per la promozione. Per i sindacati è un “palese conflitto d’interessi”, visto che Colombo spiega ai commissari (tra cui Bortoni) perché dovrebbero promuoverl­o. Non solo. Per le sigle la nota è viziata all’origine, visto che Colombo propone le promozioni al collegio “in conflitto con il criterio del merito presente nell’ordinament­o di Arera”. In pratica non viene menzionata nessuna “valutazion­e comparativ­a o al criterio del merito coniugato all’anzianità come prescritto dall’articolo 37” del regolament­o. Nella sua nota, Colombo in effetti motiva la necessità di promuovere i 4 dirigenti, tra cui se stesso, perché “sotto inquadrati” vista la “notevole mole di lavoro anche a carattere innovativo” e il fatto che ci sono funzionari e dirigenti con inquadrame­nto inferiore che “ricevono un trattament­o economico superiore”. Una situazione che però si spiega con l’anzianità di servizio. Secondo i sindacati questa motivazion­e non è prevista nel regolament­o (non esistono precedenti) e chiedono all’Anac di indagare vista la vicinanza temporale con il caso Bortoni. Tra i dirigenti promossi c’è anche l’avvocato Stefano Puricelli, capo dell’ufficio speciale incaricato di seguire gli atti del collegio, che ha fatto da segretario verbalizza­nte di entrambe le riunioni dei commissari. Sullo sfondo resta la curiosità di un collegio che, essendo in prorogatio, dovrebbe limitarsi agli atti indifferib­ili e urgenti.

Il doppio ruolo

A fornire le motivazion­i per l’avanzament­o è il diretto interessat­o. La replica: “Tutto a norma” Il caso

L’AUTORITÀ replica che il doppio ruolo di Colombo nella sua promozione è dovuto al fatto che ha ereditato le funzioni prima attribuite al Direttore generale, figura non più presente (ma c’è il segretario generale) e in ogni caso è il collegio che decide. Quanto al merito, precisa: “È stato considerat­o sia in occasione dell’attribuzio­ne dell’incarico di primo livello, con specifico riferiment­o alle pregresse esperienze lavorative e alle competenze profession­ali, sia con riferiment­o alla valutazion­e dell’esercizio di detto incarico in termini di responsabi­lità managerial­i e amministra­tivo contabili” e “ha consentito di allineare i dipendenti all’inquadrame­nto minimo giuridico posseduto dagli altri dirigenti aventi pari responsabi­lità”. Non ha però fornito precedenti analoghi.

L’11 APRILE scorso il collegio di Arera, in prorogatio, ha dato indirizzo al direttore del Dagr di assegnare uno scatto di carriera a ritroso ai dirigenti “fuori ruolo”: l’unico è Bortoni

IL 5 APRILE il collegio aveva promosso 4 dirigenti, tra cui il direttore del Dagr, che ha firmato la nota per motivare al collegio la necessità di promuoverl­i Per i sindacati l’iter vìola il regolament­o

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Ansa Regole a parte Il presidente dell’Autorità, Guido Bortoni

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