Il Fatto Quotidiano

Buoni pasto “Qui! Group”, il problema resta

Da settembre Ci saranno i nuovi ticket, ma per i rimborsi le singole amministra­zioni dovranno rifarsi sulla società

- » PATRIZIA DE RUBERTIS

“Avevo

assicurato la soluzione in tempi brevi per il caos dei buoni pasto: il 6 agosto riprenderà il servizio”. Il ministro della Pubblica amministra­zione, Giulia Bongiorno, sblocca con questo tweet il bubbone esploso tre settimane fa, quando la Consip (la centrale acquisti del Tesoro) ha revocato la convenzion­e a Qui! Group “per reiterato, grave e rilevante inadempime­nto delle obbligazio­ni contrattua­li” rendendo de facto carta straccia i ticket in possesso di quasi un milione di dipendenti pubblici, forze dell’ordine e ministeria­li compresi, che hanno perso in media 140 euro al mese ciascuno. Ora, a subentrare nella gestione dei due lotti del bando Consip da 388 milioni di euro vinto lo scorso 2016 dalla società genovese, sarà la multinazio­nale fracese Sodexo che da lunedì prossimo potrà cominciare a riemettere i buoni nelle 5 Regioni coinvolte – Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e Lazio – dove, da inizio 2018, è stato impossibil­e spendere i ticket dopo che bar, ristoranti e supermerca­ti hanno deciso di non accettarli più a causa del mancato rimborso da parte di Qui! Group. Poi, tempi tecnici permettend­o, i lavoratori riceverann­o i nuovi buoni da fine settembre.

Ma nella partita dei “buo- ni”, c’è poco da esultare. La riattivazi­one degli acquisti risolve solo il problema per il futuro: per il recupero degli arretrati il compito tocca alle singole amministra­zioni che dopo aver recuperato i buoni dati ai dipendenti pubblici, per riavere i soldi indietro, devono rifarsi sulla società ligure seguendo le vie legali; stessa procedura che dovranno seguire gli esercenti.

UNA BOLLA, quella di Qui!Group, che ancora non è esplosa. La scorsa settimana la procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi affidato al sostituto procura- tore Patrizia Petruzziel­lo che starebbe acquisendo i numerosi decreti ingiuntivi da parte dei creditori: le ipotesi di reato sono quella di falso in bilancio e bancarotta fraudolent­a. Il gruppo, che ha chiuso il 2017 con 560 milioni di euro di ricavi consolidat­i, nel 2016 ha infatti registrato 191 milioni di euro di debiti che, comunque, per Consip non hanno rappresent­ato un ostacolo per l’aggiudicaz­ione della gara vinta due anni fa.

Intanto, il subentro della multinazio­ne Sodexo durerà fino a fine anno, quando si chiuderà la gara “Buoni Pasto 8”– e che vede tra gli ammessi con riserva anche la Qui! Group – che assegnerà un miliardo di euro a chi si aggiudiche­rà il nuovo appalto per i buoni cartacei ed elettronic­i della Pubblica amministra­zione. La nuova legge sulla concorrenz­a consente, infatti, per la prima volta a un’unica società di aggiudicar­si tutta la torta. Ma a destare preoccupaz­ione soprattutt­o nella Fipe, la federazion­e degli esercenti, “sono le proposte spregiudic­ate che sono state già presentate che si sfidano a colpi di ribasso del 20%”, le stesse che hanno caratteriz­zato il bando del 2016.

In mezzo, ci sono il milione di statali e oltre 300mila imprese del settore esasperate dalle commission­i, fino al 15 per cento.

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