Il Fatto Quotidiano

Randelrapp­er, più pugni che rime: i clan di Booba e Kaaris se le suonano al gate

La zuffa porta notorietà ai due artisti, come accadde in passato alle vittime delle faide musicali

- » GIULIA MARCHINA

Una

scazzottat­a cominciata all’imbocco del gate 1 dell’aeroporto di Orly, a Parigi, e finita nel duty free con danni al mobilio e successivi disagi aeroportua­li. Hanno dato spettacolo l’altroieri, come in uno spaghetti western, due celebri rapper della scena francese: Booba e Kaaris. I due si stavano imbarcando su un volo con destinazio­ne Barcellona per i rispettivi concerti in altrettant­e discoteche del Porto Olimpico, quando Booba, 41 anni, avrebbe attaccato Kaaris, 38 anni, accusandol­o di non averlo difeso dagli attacchi di altri due artisti, Rohff e La Fouine. Rancore che ha messo fine a un’amicizia iniziata nel 2012, quando proprio Booba, con il pezzo “Kalash”, aveva lanciato Kaaris come artista emergente. Da allora è guerra tra i clan del rap. Dinanzi ai passeggeri attoniti, i due rapper e i loro rispettivi clan si sono scatenati in una scazzottat­a, degna dei migliori film di Bud Spencer. Tredici, in totale, le persone fermate dalla polizia, tra cui chiarament­e i due artisti.

Sui social network, impazzano i video del violento parapiglia, catturato dagli smartphone dei viaggiator­i che hanno assistito alla scena. Sono volati grida, insulti e, secondo alcuni testimoni, bottigliet­te di profumo afferrate dagli scaffali. Per porre fine alla zuffa è stato necessario l’intervento degli agenti della Compagnia Repubblica­na di sicurezza e della Polizia di Frontiera.

Una sceneggiat­a che avrà ricadute sul piano legale ma che nel frattempo ha fruttato una discreta visibilità ai transalpin­i. Solo su Huff ington Post, la ripresa video della bagarre ha registrato più di 500.000 visualizza­zioni; più di 100.000 quelle dei vari reporter improvvisa­ti che hanno subito caricato i contenuti su YouTube.

Anche Google Trends dice di aver registrato un’impennata nelle ricerche che riguarda i due rapper: verso le 23 del 1 agosto, il picco: tutti digitano “Booba vs. Kaaris”. Tutti vogliono sapere chi siano, vogliono vederli. E ascoltare la loro musica.

Le faide nel mondo dell’hip hop sono cosa vecchia, quasi quanto l’hip hop stesso. E qualcuno ci ha pure rimesso la pelle, talvolta facendo un favore al marketing. È il caso di Tupac Shakur, assassinat­o nel 1996 da con 4 colpi di pistola nella sua auto. Dopo la sua morte: pubblicazi­oni di brani postumi, vendite dei dischi alle stelle, la consacrazi­one definitiva come “il rapper nero” con un disco di diamante, la vendita all’a st a d el l’auto in cui si trovava quando è stato ucciso e quella dell’assassino. Oltre a svariati documentar­i sulla sua vita.

Altro celebre genio del marketing a sua insaputa è stato The Notorious Big, anche lui morto nella sua auto nel 1997 dopo essere stato raggiunto da 4 colpi al torace. La morte gli varrà una carrie- ra postuma di tutto rispetto, con la pubblicazi­one di album e singoli, oltre a collaboraz­ioni, alle campionatu­re della sua voce realizzate da numerosi artisti americani, e un film in sua memoria dal titolo “The Notorious” realizzato nel 2003. Anche la sua auto fu venduta all’asta per un milione e mezzo di dollari.

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Bagarre Un momento della rissa tra i rapper francesi a Orly

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