L’ultima frontiera del lusso: le valigie a prova di proiettile
uesta qui è la mia scheda di Singapore. Meglio che mi chiami sul mio cellulare italiano, altrimenti parlare con me le costerà una fortuna”. Da Giacomo Valentini – manager, imprenditore, designer e titolare di aziende (Orobianco e TecknoMonster le più celebri) leader nel settore dei prodotti in pelle e carbonio, categoria extra lusso –, non ci si aspetta un’attenzione così verso le spese altrui. Anzi, solitamente chi si rivolge ai suoi prodotti è perché vuole spendere di più…
“Non deve stupirsi. Anche tra i clienti che frequento, uomini ricchissimi che si comprano super- yacht in carbonio, ci sono quelli che cercano il posto più adatto per prendersi un cappuccino al costo più basso”. C’è chi lo chiama artista, chi filosofo, creatore, pittore, esteta e così via, ma lui preferisce una sola definizione: “It alia no”. E non è un capriccio. “Diciamo una peculiarità. Non può essere un caso che i nostri antenati, mi riferisco agli antichi romani, costruissero case di mattoni e non di cartone come in Asia oppure che mangiassero seduti ponendo i cibi su un tavolo e non in terra… Anche quando sono all’estero – e io viaggio moltissimo: Giappone, Cina, Stati Uniti, Russia…– vengo riconosciuto come italiano”.
UN ITALIANOche ba avere il diritto a portare con sé delle borse, di tela ovviamente non in pelle pregiata e carbonio, per non separarsi anche da quegli effetti di cui ha bisogno”.
Del resto il senso stesso del viaggio è insito nei bisogni primari dell’essere umano. Spostarsi è una necessità insopprimibile. “Ricorda Ötzi? La mummia ritrovata anni fa in Val Senales? Un uomo dell’età del rame vissuto circa 5000 anni fa. Ebbene con sé aveva una specie di zaino in cui custodiva frecce e utensili”. Se tra 5000 anni ritroveranno un trolley antiproiettile chissà che cosa penseranno di noi. Qualcuno lo deve pur fare.
Spiega l’inventore “Un trolley può arrivare a costare 50mila euro: è un mix di artigianato e alta tecnologia”