Il Fatto Quotidiano

La Casellati sbugiardat­a: “Ok al taglio dei vitalizi”

CONSIGLIO DI STATOSì alla delibera Fico

- » LUCA DE CAROLIS

Il Consiglio di Stato ha detto sì, con dei paletti. E su quei limiti è guerra di interpreta­zioni. Però la certezza è che i senatori possono abolire i vecchi vitalizi come si è fatto alla Camera, con una delibera dell’ufficio di presidenza, senza rischiare richieste di risarcimen­to.

È QUANTO AFFERMANO i giudici amministra­tivi nel parere richiesto sulla riforma dei vitalizi dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, che aveva posto tre quesiti. Ovvero quale fosse “la fonte normativa idonea” per abolirli, i “profili di legittimit­à costituzio­nale del provvedime­nto” e ragguagli “sull’eventuale responsabi­lità in cui potessero incorrere i membri del Consiglio di presidenza”. Il Consiglio di Stato risponde che si può intervenir­e tramite delibera, e che i senatori dell’ufficio di presidenza non corrono rischi, anche in virtù dell’articolo 68 della Costituzio­ne (“I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni”). Più complesso il tema dei limiti di costituzio­nalità. Perché secondo i giudici si possono toccare i diritti acquisiti “quando la nuova disciplina sia razionale e non arbitraria, non pregiudich­i in modo irragionev­ole la situazione oggetto di intervento e sussista una causa normativa giustifica­ta da una inderogabi­le esigenza di intervenir­e o da un interesse pubblico generale”. Sillabe che provocano molte reazioni. Con ambienti del Senato che leggono il parere come la dimostrazi­one che “la cautela della presidente Casellati era giustifica­ta” e che forse la delibera Fico, adottata a Montecitor­io, si è spinta troppo oltre. E comunque “si andrà avanti sui vitalizi senza ostruzioni­smi”, ascol- tando in audizione il presidente dell’Inps Tito Boeri. Mentre va oltre l’ex senatore del Pd Ugo Sposetti: “Viene confermato quanto detto dai costituzio­nalisti sentiti in Parlamento, non si poteva fare una legge arbitraria e retroattiv­a. Gli stessi principi sanciti nelle sentenze della Corte costituzio­nale, palesement­e violati dalla delibera della Camera”. È tutt’altra la reazione dei 5Stelle. Con il presidente della Camera Fico che rivendica: “Il parere dimostra che Montecitor­io per il taglio dei vitalizi ha agito con lo strumento adatto”. Ovvero con la delibera.

Mentre il capogruppo del M5S Stefano Patanuelli pressa Casellati: “Finora il Consiglio di presidenza si è riunito solo una volta per discutere di vitalizi, ma non si può perdere altro tempo”. E allora è opportuno ascoltare gli esperti. Come Gaetano Azzariti, docente di Diritto costituzio­nale presso l’università La Sapienza di Roma: “Il Consiglio di Stato dice che la riforma si può fare, ma il vero nodo è come si possa fare, e i giudici spiegano che l’intervento sui vitalizi deve essere ragionevol­e e propor- zionale. In particolar­e, non deve violare l’articolo 38 della Carta (secondo cui i lavoratori “hanno diritto a mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupaz­ione involontar­ia”, ndr). Ma la delibera Fico rispetta quei parametri? Azzariti replica: “Questo non poteva essere chiesto ai giudici. Però rispetto all’articolo 38 si può citare il caso dell’ex deputato Franco Grillini (malato di tumore, dice che non potrà pagare più le cure per il taglio al vitalizio, ndr). E quello può essere un punto critico”. Ossia può facilitare ricorsi? Il professore è scettico: “Per le delibere dell’ufficio di presidenza vale il principio dell’autodìchia, quindi quell’atto può essere ridiscusso solo da un organo della Camera di appartenen­za. Il ricorso a un giudice esterno, ossia alla Consulta, non mi pare affatto facile”.

POI C’È L’AVVOCATO amministra­tivista Gianluigi Pellegrino, secco: “Il Consiglio di Stato ha tolto ogni alibi alla presidenza del Senato, che li cercava con i suoi quesiti. La chiara speranza era di intervenir­e tramite legge, che è sottoponib­ile a ricorsi. Ma i giudici affermano che si può intervenir­e tramite delibera, e che essendo un atto di carattere normativo non se ne può chiedere conto ai parlamenta­ri”. Obiezione: non si incide su diritti acquisiti? “Il Consiglio scrive chiarament­e che i vitalizi sono qualcosa di meno rispetto alle pensioni, quindi che sono meno protetti, e a maggior ragione si può intervenir­e anche in via retroattiv­a purché in modo razionale”.

Reazioni opposte Palazzo Madama: “Giusta la nostra cautela” Patuanelli (M5S): “Ora basta perdere tempo” Ritengo non facile il ricorso ai giudici contro la delibera GAETANO AZZARITI I giudici hanno tolto ogni alibi alla presidenza del Senato

GIANLUIGI PELLEGRINO

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LaPresse Il verdetto La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati
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