Rai, pressing Cinque Stelle su Salvini: “Presidente subito, cambiamo nome”
Congelata l’ipotesi di nominare i direttori dei tg
Pressing
dei 5 Stelle su Matteo Salvini per scaricare Marcello Foa e proporre un nuovo nome per la presidenza della Rai. In una giornata apparentemente interlocutoria, dove Lega e Forza Italia continuano a tenere il punto, si muove il partito di Luigi di Maio. In questi giorni, dopo aver incassato l’ad con Fabrizio Salini, i 5 Stelle erano rimasti spettatori nella partita per il presidente, lasciata nelle mani del leader leghista. Ieri, però, dopo giorni di polemiche e scontri, i pentastellati hanno deciso di farsi sentire, consigliando a Salvini di abbandonare l’idea di Foa e puntare su un altro nome per sbloccare una situazione che ha creato una difficile impasse politico-istituzionale. Di Maio già giovedì aveva detto di non impiccarsi al nome del giornalista italo-sviz- zero, ma ieri il concetto è stato ribadito con più forza tramite canali riservati: si lasci cadere l’opzione Foa, si scelga un altro nome di garanzia che vada bene a Fi e si vada avanti, perché non possiamo restare con un Cda azzoppato. In tal senso, però, i pareri divergono: c’è chi dice - come l’ufficio legale Rai - che il Cda è nel pieno delle sue funzioni e può operare e chi, invece, sostiene che qualsiasi provvedimento sarebbe illegittimo e impugnabile.
L’ideale, secondo M5S, sarebbe quello di una soluzione veloce, così da arrivare alla pausa estiva con ad e presidente in sella. Ma è più probabile il rinvio a settembre. Per due motivi. Innanzitutto perché la tensione tra Lega e Fi è ancora troppo alta. In secondo luogo, i tempi sono strettissimi. Il prossimo Cda è fissato per mercoledì. I lavori del Parlamento, però, terminano martedì: bisognerebbe indicare un nuovo nome, anticipare il Cda per ratificarlo e poi convocare in tutta fretta una Vigilanza per procedere a un nuovo voto parlamentare. Tempi stretti anche se ci fosse un accordo politico, figuriamoci senza. Nel frattempo dai 5 Stelle ar- riva una frenata pure sulle nomine, condivisa da Salvini. “Nominare i direttori dei Tg con un Cda senza presidente ci attirerebbe addosso una valanga di critiche. Meglio evitare”, è il ragionamento che si è fatto nella maggioranza gialloverde. Da qui l’input a risolvere al più presto la questione del presidente. Ufficialmente Salvini tiene la posizione: “Andiamo avanti su Foa. L’unico che deve delle spiegazioni è Berlusconi che dice no a un giornalista libero e lib er a l e”. “Il governo condivida con noi un altro nome, di garanzia, e andiamo avanti”, risponde Giorgio Mulè. Ma ora che anche Di Maio si è fatto sentire, Salvini potrebbe convincersi.