La strage dei braccianti: 16 vittime in 3 giorni
Incidenti stradali Nuovo schianto nel foggiano: deceduti 12 stagionali raccoglitori di pomodori
Altri dodici migranti morti e tre feriti. È questo il bilancio dell’incidente stradale avvenuto ieri nei pressi di Lesina – lungo le campagne del Foggiano –, poco distante da dove un altro scontro, tre giorni fa, aveva provocato quattro vittime. La dinamica è la stessa: un tir che trasportava prodotti farinacei ha impattato contro un furgone con targa bulgara carico di passeggeri extracomunitari di ritorno dai campi di pomodori dove lavoravano come braccianti.
TRA LE CAUSE dell’incidente la più probabile sembra essere quella di un colpo di sonno dell’autista del furgone che potrebbe aver invaso la corsia del camion. In serata la polizia ha poi fatto sapere di aver identificato sette dei dodici stranieri morti, risultati tutti immigrati regolari residenti in Italia.
I tre sopravvissuti, tra cui l’autista del tir, sono stati trasportati all’ospedale di San Severo (Foggia) e adesso sono fuori pericolo. Il groviglio di lamiere sulla scena dell’incidente ha complicato non poco il lavoro degli inquirenti, subito intervenuti sul posto assieme ai vigili del fuoco e alle ambulanze del 118. Il loro compito, adesso, sarà quello di ricostruire la vicenda e accertare se, come già denunciato dai sindacati, i braccianti fossero impiegati nella raccolta dei pomodori con modalità riconducibili al caporalato.
Gli extracomunitari provenienti dal Nord Africa costituiscono la maggior parte della manodopera impiegata nei campi di pomodori, con turni di lavoro che possono superare le dodici ore e con paghe da non più di 4 euro l’ora.
Proprio la Puglia – la provincia di Foggia in particolare – è da tempo al centro di continue sollecitazioni da parte delle sigle dei lavoratori: “Chiediamo un intervento pubblico per il controllo del territorio – ha detto ieri Pino Gesmundo, segretario della Cgil Puglia – e l’istituzione di servizi per l’accoglienza e trasporto pubblico”.
DOPO l’incidente di ieri, l’Unione sindacale di base ha rilanciato per domani uno sciopero dei braccianti agricoli. Una marcia, più che uno sciopero, perché nelle intenzioni del sindacato la protesta si muoverà dall’ex ghetto di Rignano, l’accampamento abusivo dove vivevano oltre 500 braccianti, fino al centro di Foggia. I partecipanti indosseranno un berretto rosso con stampata la sigla del sindacato, per ricordare quelli che portavano sulla testa i migranti morti nell’incidente di sabato.
NEANCHE il dramma, però, riesce a unire tutti i sindacati: nello stesso giorno della “marcia dei berretti rossi”, Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un’altra manifestazione in piazza della Stazione a Foggia, a cui parteciperanno assieme alle rispettive sigle di categoria, alla segretaria generale della Cgil Susanna Camusso e a una serie di associazioni e enti (tra cui Caritas, Arci e Legambiente).
Lì, nonostante le rassicurazioni di Matteo Salvini – che ha annunciato “controlli a tappeto per combattere il caporalato” e che oggi sarà a Foggia, come anche il presidente Giuseppe Conte – i sindacati arriveranno con richieste specifiche per il governo: “Il ministro Salvini – è la voce di Pietro Buongiorno, segretario generale dell’Unione italiana lavoratori agroalimentari – si renda conto di cosa accade per le strade in questi giorni di grandi raccolte e convochi immediatamente un tavolo di crisi al Viminale”.