Troppa enfasi su CR7 Non è juventinità, è “solo” la notizia dell’anno (calcistico)
Ho molto apprezzato l’articolo di Pontani sulla scuola, che condivido pienamente nel contenuto e ho salutato con soddisfazione per la forma pregevole. Posso solo aggiungere che l’esperienza mia e di amici universitari prima studenti e poi docenti di materie scientifiche concorda pienamente.
L’ipocrsia dei buonisti inciampa sulla frittata
Mi permetto di rispondere all’interessantissima domanda di Travaglio al Pd&Salvini Production: nessuno paga tutti i gentiluomini e le gentildonne smaniosi di emettere fiati! Grande ipocrisia, enorme voglia di protagonismo, ricerca spasmodica di buonismo a buon mercato. Chi meglio di una frittata in faccia a una brava ragazza di colore, per giunta italiana, può portare acqua al mulino dei renzomani in cerca di una resurrezione impossibile? Mai capitava che tre imbecilli ( uno figlio piddino), svegliassero i buoni istinti, per niente interessati, di una massa di rosiconi privi di ritegno: un po’ di sana vergogna non guasterebbe a gente che vive di ipocrisia e falsa solidarietà. Mi piacerebbe sapere se tutta questa buonissima indignazione ci sarà quando altri accadimenti simili coinvolgeranno i poveri raccoglitori della piana del Salento. Non atleti, non conosciuti, anzi invisibili per tutte quelle bocche aperte, solo per dare aria alle ugole! Forse davvero lavorano gratis. Per sè stessi.
La scarsa trasparenza delle compagnie telefoniche
Pochi giorni fa mi arriva sul cellulare Vodafone un sms che dice che il servizio "Rete Sicura" si rinnoverà al costo di un euro. Poichè non ho mai richiesto quel servizio e non ne sapevo nulla chiamo il 190. Dopo 15 minuti di attesa mi risponde dall'Albania una gentile signorina che mi dice che ho quel servizio attivo da maggio, cioè da quan- CON L'ARRIVO DI CRISTIANORonaldo tutte le tv e tutti i media in generale si sono rincorsi nel chi parlava di più di questo nuovo giocatore della Juventus. Si sa in Italia il correre verso il carro dei vincitori è il nostro sport nazionale per eccellenza. Lei signor Beccantini non è stato da meno, in più ci ha messo la sua risaputa juventinità. Certo nel parlare di questo arrivo alla Juve ha elencato a corredo "tutti" gli arrivi di calciatori eccellenti dagli anni '80 in poi (non tutti da condividere come campioni), ma ha omesso di parlare dell'arrivo di Paulo Roberto Falcao in una squadra che in quel periodo combatteva in Italia (si fa per dire) la "sua" Juventus, con le armi della legalità sportiva, che non bastarono alla A.S. Roma a farle vincere gli scudetti che avrebbe meritato. Infatti negli anni a venire scoppiò Calciopoli con la Juventus al centro della antisportività che di solito le è normale. Infine, le volevo ricordare, che è più difficile e dignitoso il no di Di Natale che il sì di Cristiano Ronaldo. GENTILE ERMANNO, mi creda: questa volta il carro del vincitore - sul quale, come ha correttamente chiosato, noi italiani siamo maestri nel salire e nello scendere - non c’entra un tubo. E non c’azzecca neppure il richiamo a Calciopoli, mai negata. Il fatto (non quotidiano) è stato e rimane il trasferimento di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus.
Una notizia. Di più: “la” notizia. A maggior ragione per via dell’età, 33 anni, le cui insidie non sono state certo trascurate. Prenda il Maradona che irrompe a Napoli nel 1984 e lo sposti nel 2018: lei stesso si sarebbe speso come si sono spesi i giornali e le tv con Cristiano. Capisco il suo tifo, la sua passione e persino la sua gelosia, ma quand’anche avessi sbagliato a non inserire Falcao, e magari ho sbagliato - perché, come diceva Voltaire, “il do ho chiesto un cambio di tariffa. Ma io obietto che non ho richiesto quel servizio e nessuno mi ha avvertito che era in automatico collegato ai cambi di tariffa. Mi dice anche che può disattivarlo subito, ma non può ridarmi indietro i 4 euro fin qui prelevati dal mio conto telefonico.
Ora, mi risulta che Vodafone in Italia ha milioni di clienti. Se fa così anche solo con un terzo di essi si mette in tasca milioni di euro, sottratti a clienti inconsapevoli che dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola” - neppure un errore del genere avrebbe ridimensionato la portata dell’epifania del cinque volte Pallone d’oro, al netto dell’enfasi che può averla infastidita. Non l’ho inserito, Falcao, perché arrivò in Italia che, appunto, non era ancora Falcao. Lo diventò a Roma nella Roma grazie alla Roma. Ricordo lo scetticismo di molti colleghi della capitale. Gli altri che ho citato erano già “nomi”, non solo “cognomi”. E, nel rispetto della sua opinione, anche campioni.
Quanto poi al rimbalzo tra il no di Di Natale e il sì di CR7, mi sono limitato a porre dei confini cronologici. Liberissimo, lei, di trasformarli in dogane moraleggianti. per 4 euro non le faranno certo causa. Se così fosse, visti i numeri, un pensierino a una causa collettiva andrebbe fatto.
Sui gay Papa Bergoglio ha ancora molto da fare
Si è avuto notizia che dopo un breve pausa matrimoniale (o meglio, viaggio di nozze) con un altro uomo, l'ex parroco di Selva di Progno ( Verona) Giuliano Costalunga, tornerà a dire messa. In una serata di Luglio, il vescovo di Verona Monsignor Zenti spiegò ai fedeli scioccati i contorni della vicenda. A sorpresa, al termine della comunicazione pubblica di sospensione automatica al sacerdote presente tra la folla, Zenti abbracciò il novello sposo e lo congedò dicendogli "sei un mio prete". Nonostante le lusinghiere parole proferite in extremis, Zenti non rinnovò la carica al primo "sposo sacerdote" sdoganato da un alto prelato. Probabilmente deluso per il mancato DIRITTO DI REPLICA
Con riferimento all’articolo, pubblicato il 28 giugno 2018, dal titolo: “Copiava, la sospesi: ora la Ferragni fa l’i n fl u en cer ”, riguardante l’i n te rvento, da me svolto nel corso del convegno “Le innovazioni che cambieranno il mondo. Le utilities sono pronte?”, organizzato dall’associazione delle imprese di servizi pubblici e rivolto, dunque, nelle mie intenzioni, ai soli presenti, circa un centinaio, vorrei correggere un’imprecisione in cui sono incorso, nel citare fatti risalenti al 2011, confidando nella mia memoria. Ho, infatti, erroneamente riferito che la Signora Chiara Ferragni, al tempo studentessa di Giurisprudenza, anche se non del mio insegnamento, era stata sospesa per sei mesi. La effettiva decisione della Signora Ferragni di lasciare gli studi universitari, dunque, non ha avuto alcuna attinenza con un episodio mai verificatosi. Peraltro, tengo a precisare che, nel contesto del discorso, il riferimento a Chiara Ferragni, sia pure errato, aveva lo scopo di sottolineare come la scelta di diventare “f ashion blogger” fosse stata vincente e dunque il suo esempio è stato citato solo per valorizzare e riconoscere la capacità dei giovani di creare percorsi professionali innovativi, sottolineando il talento di una persona in grado di diventare leader riconosciuta a livello mondiale nella sua professione, avendo il coraggio di abbandonare strade più tradizionali e sicure e, perciò, ancor di più mi spiace dell’involontario equivoco.